Osservo la mia immagine riflessa nello specchio e sorrido. Sono felice, lo sono così tanto che quasi ho paura a dirlo. E stento quasi a credere che stia succedendo a me, che stia succedendo davvero. Ancora qualche istante e finalmente sposerò l'uomo che amo, il mio Prince Charming.
Julian fa capolino dalla porta semichiusa alle mie spalle. «Posso?» chiede, col sorriso sulle labbra, ma è dentro la stanza prima ancora che gli risponda di sì.
Lo guardo attraverso lo specchio. Indossa uno smoking nero con tanto di papillon, e stringe al petto la sua bambina. Dio, è bellissimo. Non posso negarlo. È talmente bello, e sexy, che è un attentato alle coronarie a ogni passo, a ogni gesto. Riesce a essere sensuale da morire anche in veste di papà.
Mi raggiunge adagio, senza smettere di sorridere. «Sei la sposa più bella che abbia mai visto» afferma, e quelle parole sono come una piuma, mi accarezzano la pelle.
«Perché non hai ancora visto Marlene» dico, voltandomi verso di lui per fargli una linguaccia. La bambina dorme beata. Mi avvicino un po' di più e mi incanto a guardarla. È identica al suo papà. Ora che posso vederla di persona, non ho più alcun dubbio. «Quindi, avete deciso di chiamarla Marian?»
Julian annuisce. «E sai perché?»
Faccio no con la testa.
«È l'unione dei nostri nomi» rivela, accarezzando con dolcezza la testolina scura di sua figlia.
«Sul serio?» rido divertita. In effetti, è un'idea molto da Julian, questa. E devo ammettere che mi piace.
Lui sorride sghembo. «Sul serio. E tu? Hai già scelto il nome?» Allunga una mano e la appoggia sul mio grembo.
Sono incinta di sei mesi, ormai, e la pancia si vede, anche se non è molto pronunciata.
«Non ancora, ma sia io che Andy abbiamo delle idee...»
«Basta che non copiate la mia. Anche perché non credo che i vostri nomi si mescolino bene. Vediamo un po'... Jendrew. Oddio...», ridacchia, «è orribile. Sembra il nome venuto male di un personaggio del Trono di Spade. Andrifer? Di male in peggio!»
«Okay, okay, basta così, la tua idea è salva, non temere» taglio corto, mentre lui ancora ride di gusto.
Dovrei detestarlo, probabilmente, invece lo adoro. Non posso farci niente. E sono felice che faccia ancora parte della mia vita, e di quella di Andy.
È un ottimo amico e la spalla perfetta su cui piangere.
Solo che oggi piangerò di gioia. Sono al settimo cielo.
Julian fa un passo indietro e io mi adopero in una mezza piroetta davanti allo specchio. Indosso un abito bianco composto da un corpetto in pizzo e da una gonna di seta che scende dritta, morbida, mettendo in risalto le mie forme di futura mamma, ma senza eccedere.
«Sei pronta?»
Respiro. «Sono pronta.»
Avrei potuto scegliere tra mille posti in cui sposarmi: hotel di lusso, terrazze panoramiche, ville simili a regge, ma nessuno di essi sarebbe stato capace di procurarmi un batticuore come quello che avverto in questo momento, mentre cammino sulle note della marcia nuziale, suonata dai violini, tra le rose profumate e l'atmosfera magica, unica, di casa mia, a Bedford.
Mentre vado incontro all'uomo della mia vita.
Andrew mi attende all'altare, ha gli occhi fissi su di me. Indossa uno smoking blu notte ed è bello come un dio.
Mark, che è il suo testimone, gli sta accanto. Ad attendermi all'altare c'è anche Deborah, mia sorella. Dopo la disdetta del viaggio a New Orleans, ero molto triste perché, nonostante la gioia per la scoperta della gravidanza, volevo davvero poterla riabbracciare. Ma lei, suo marito e i gemelli, alla fine, mi hanno fatto una fantastica sorpresa, e ora sono tutti qui.
La mia famiglia, quella di Andy, Nancy, Sophie, Marlene. C'è perfino Kayla Reed, il mio ex capo. E pensare che tutto è partito da lei. Se non mi avesse licenziata, non sarei mai finita a lavorare per Andrew, non mi sarei mai innamorata di lui – e lui di me – e questo meraviglioso giorno non sarebbe mai arrivato.
Quando raggiungo Andy all'altare, lui mi sorride e sento che sto per sciogliermi. I suoi occhi azzurri sono lucidi, è emozionato. Mi bacia la fronte, poi la cerimonia comincia, ma io e lui non riusciamo a staccarci gli occhi di dosso.
Il prete parla, poi ci scambiamo le promesse, gli anelli e, infine, diventiamo marito e moglie.
E stavolta Andrew mi dà un bacio vero, un bacio che vorrei non finisse mai. Quando allontana dolcemente le sue labbra dalle mie, leggo nei suoi occhi tutto l'amore che nutre nei miei confronti. Il cuore batte forte, e il bambino (sì, è un maschietto) scalcia nel mio ventre.
Una lacrima mi riga la guancia, Andy l'asciuga con il dorso di un dito, poi mi prende per mano.
La cerimonia è finita, ma la festa può attendere.
Camminiamo tra le rose, mano nella mano, poi, d'un tratto, si ferma e ci ritroviamo l'uno di fronte all'altra, di nuovo occhi negli occhi.
«Sarò sincero, non avrei mai scommesso su di noi.»
«Nemmeno io.»
«Eppure siamo qui, insieme, marito e moglie e con un bimbo in arrivo» dice, abbracciandomi, per poi accarezzarmi la pancia con tutta la tenerezza di cui è capace. «Mi hai reso un uomo migliore, Jennifer. Hai avuto pazienza, hai curato le mie ferite, hai rimesso insieme i pezzi del mio cuore. Non potrei non amarti, mi sentirei perso senza di te.»
«Oh, Andy...» Sto tremando, e lui, rendendosene conto, mi stringe a sé un po' di più. «Ti amo» gli dico, e appoggio la testa tra il suo mento e la sua spalla.
Poi respiro. Respiro il suo profumo, respiro la sua felicità e la mia.
Perché sono felice, lo sono soltanto accanto a lui.
*****
E così, anche questa avventura si è conclusa.
Ringrazio chi mi ha seguita fino a qui, chi ha votato, chi ha condiviso la storia, chi ha commentato, chi si è affezionato ai miei personaggi, chi ha creduto in Andy e Jennifer, una coppia all'apparenza decisamente improbabile che, però, sotto sotto è riuscita a farsi amare.
Spero di tornare presto con una nuova storia. Continuate a seguirmi per tenervi aggiornati : )
Baci!!!Betty
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Blue velvet
Chick-Lit#2 || The Colors of Desire Series || Jennifer Clark e Andrew Keller sono come il giorno e la notte. Nulla li accomuna, a parte le sventure in amore e l'antipatia reciproca, eppure il destino continua a metterli l'uno di fronte all'altra. Lei è decis...