•Noi Siamo Perle•

•Capitolo 9•

Tish's Pov:

È sabato e sono pronta per la puntata.
Beh pronta è un parolone.
Mi sto cagando letteralmente sotto.
Si, quando sono nervosa esce ancora di più la scaricatrice di porto che è in me.

In questo momento siamo tutti rinchiusi in Sala Relax in attesa che ci diano l'ok per entrare.
Sono seduta dentro lo spogliatoio, per terra rannicchiata.
Neanche la panca voglio in questo momento.
Metto la testa tra le gambe e provo a concentrarmi come meglio posso.

Ho bisogno di pace e tranquillità.

Improvvisamente però sento qualcuno accucciarsi accanto a me.
Penso sia Arianna, lei ogni volta si preoccupa di questi miei isolamenti ma non capisce che ne ho bisogno per trovare il mio equilibrio.
Realizzo di non avere lei vicino quando sento pervadere le mie narici di un profumo che ormai sto imparando a conoscere bene.
Alzo la testa e mi ritrovo Alberto seduto accanto a me.

«Che ci fai qui tutta sola?» mi domanda guardandomi negli occhi.
«Volevo concentrarmi senza distrazioni intorno ma evidentemente non mi è concesso farlo» gli rispondo con un tono che forse non avrei dovuto usare.
«La mia presenza ti infastidisce?» e noto che il fastidio ce l'ha lui nella voce.

Capisco di aver sbagliato.
Strano Tish, non succede mai.

«Alberto sono preoccupata e nervosa, il problema non sei tu, sono io» dico per cercare di sistemare un qualcosa che forse non volevo causare.
Vedo che mi guarda.
«Ma come, ieri ero io quello nervoso e oggi lo sei tu? Mi hai detto che avremmo spaccato i culi ed io ti ho preso in parola» mi dice sorridendo.
«So quello che ho detto Alberto, non ho l'Alzheimer. Prima della puntata tutte le mie certezze crollano, mi subentra l'ansia da prestazione che però cerco di scaricare in qualche modo» sottolineo cercando di fargli capire che non sono pazza, sono solo me.
«È normale che tu stia così, anch'io sono nelle stesse condizioni. Devi stare tranquilla però, tu sei bravissima e non potresti mai essere un problema, anzi, sei la soluzione. Sei la nostra Capitana e non potremmo essere in mano migliori» mi dice inclinando leggermente la testa per guardarmi meglio.
Noto che compie spesso il gesto di inclinare la testa.
Lo fa per osservarmi meglio.
In genere aggiunge anche un sorriso, proprio come adesso.

Forse non ho più così tanta voglia di stare da sola.

«Se finiamo in sfida come facciamo? Con la fortuna che ho finisco proprio contro Veronica e lì si che son cazzi» non posso fare a meno di mettermi le mani in testa, sono preoccupata davvero.

Veronica Liberati, ex ragazza prodigio di "Ti Lascio Una Canzone".
In settimana la produzione ci ha fatto vedere dei possibili nostri sfidanti in puntata e lei è tra quelli.
Alberto la conosce bene, me ne ha parlato a lungo di quanto sia brava e forte.
Vengono entrambi dallo stesso mondo e sono entrambi due talenti immensi.

Forse io sono di troppo, come sempre.

«Se proprio hai paura, cosa che trovo alquanto strana, dovesse succedere posso chiedere di andare io al tuo posto. Te lo sconsiglio perché non ne avresti bisogno, sei talmente brava che nessuno può batterti» nel sentire queste parole non posso fare a meno che guardarlo storto.
«Alberto non dire stronzate, fino a ieri la consideravi membro integrante dell'Olimpo canoro e adesso te ne esci con il fatto che io potrei batterla? Ma dai» mi giro dall'altra parte scocciata.
«Mi guardi per favore?» sento che mi chiede.

No.
Non voglio guardarlo.

Avverto poi un rumore di spostamento, non capisco subito fino a quando non mi sento prendere per i fianchi per poi essere completamente sollevata.
Perfetto.
Sono di nuovo sopra le gambe di Alberto.

«A-Alberto» cerco di dire con la voce strozzata.
«Almeno così ti concentri su un qualcosa che non sia la tua ansia» e ha ragione, adesso la paura per la puntata è stata letteralmente sostituita da questo eccessivo contatto fisico.
Una situazione dalla temperatura al limite con l'Etna.
Ma perché anche il vulcano dev'essere siciliano, altri esempi in testa non potevo trovare?
Maledetta geografia.