•Capitolo 18•

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Alberto's Pov:

Questa per ora è stata la domenica più lunga e snervante della mia vita.
Ancora non riesco a credere che Tish abbia accettato di uscire con me.
Un appuntamento.

Alberto.

Compare.

Stai capendo?

E se lei non avesse capito?
Per me è un appuntamento.
Per lei non lo so.
Ho dovuto organizzare tutto in poco tempo ma penso di aver fatto un buon lavoro.

Devo farle capire quanto mi importa di lei.
Deve comprendere che per me è l'unica.

Io non lo so cosa mi è successo.
Davvero non lo so.

Nonostante io abbia realizzato dopo posso dire con certezza di aver avuto il famoso "colpo di fulmine" con Tish.
Appena vista me ne sono invaghito.
Non è normale.
O forse sì?
Non mi era mai capitato.
La cosa inizialmente fa paura ma poi il timore passa.

Quando la vedi e hai voglia di vederla ancora di più.
Quando ride e desideri ridere con lei.
Quando canta e vorresti ascoltarla per ore.

Tish è fantastica.
Tish è pazza.
Tish è unica.

Stasera se tutto andrà come deve andare quel ghiaccio glielo sciolgo.
Eccome se glielo sciolgo.
Fuori fa freddo ma il modo lo trovo.
Eccome se lo trovo.

«Hai finito di girare in tondo come un pazzo? E poi con tutto questo profumo che ti sei messo mi stai asfissiando» sento il mio compagno di stanza sbuffare.

«Compare voglio che tutto sia perfetto, non mi stressare anche tu» rispondo controllando l'ora.
«Mancano ancora dieci minuti, non essere così maniacale» a queste sue parole penso a lei.

Strano Alberto.
Non lo fai mai.

Tish tende ad essere maniacale nelle cose.
Vederla piangere per l'Ave Maria ne è stata la prova.
Finché qualcosa non le riesce perfettamente non si dà pace ed esige sempre di più da se stessa.

Anch'io sono così.
Lo ammetto.

Lei però dovrebbe rendersi conto che non necessita di chissà quale sforzo per essere perfetta.
Se ripenso alle sue lacrime mi si chiude lo stomaco.
È vero, quegli occhi color ghiaccio diventano ancora più belli se bagnati.
Il pianto però è sinonimo di malessere.
Personalmente non mi è mai capitato di piangere per la felicità.
Quindi rimango della mia idea.

Non voglio vederla piangere mai più.

Non per me almeno.
So che l'Ave Maria non l'ho scelta io ma se le è stata assegnata è perché con me non puoi certo cantare Fabri Fibra.
Sento di essere stato indirettamente la causa del suo malessere e questo non riesco a sopportarlo.
Sto imparando a conoscere un po' il suo genere musicale e spesso mi ritrovo a pensare a quanto sia incompatibile con il mio.

Incompatibile.
Che brutta parola.

Forse sono solo diversi.
Chi l'ha detto poi che la diversità divide?
Quella bella e sana unisce, fortifica e ti rende migliore.
Lei ed io siamo diversi.
Eppure insieme suoniamo così bene.

Io non ho niente da insegnare a nessuno ma lei si.
Vorrei apprendere da Tish tutto quello che c'è da imparare.
A partire dall'inglese, sopratutto per un ipotetico duetto futuro.
Lei si è offerta di aiutarmi con la lingua e lo apprezzo molto.
Non vorrei mai farle fare una pessima figura.
Da solo mi importerebbe il giusto.
Con lei tanto però.

Il problema è che io parlo a malapena l'italiano.
Un disastro.
Di questi tempi sapere l'inglese è una fortuna.
Lei come sempre le ha tutte.
Le fortune intendo.

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