9.Good Old-Fashioned Lover Boy

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Set my alarm, turn on my charm
That's because I'm a
good old-fashioned lover boy

📼🌼

"Kiddo, andiamo!"
"Un secondo!"
"Faremo tardi!"
"Eccomi!"

El saltellò su di un piede fino alla cucina, con lo zaino bianco già pronto in spalle e le converse ancora slacciate ai piedi, richiudendo la porta della camera alle sue spalle con la mente, più che certa che il papà adottivo, per una volta, non avrebbe osato protestare per quell'imprudenza:
"Ci sono!"
"Hai preso tutto? La ricerca di scienze?"
"Presa, andiamo!"
"Sali in macchina piccola, arrivo subito"

El corse fuori sul portico della casetta in mezzo al bosco, sentendo il vento fresco dell'autunno definitivamente giunto tra le strade di Hawkins far drizzare la pelle delle sue gambe nude sotto il vestitino beige a fiori bianchi. Si strinse nello scialle sopra le sue spalle, sospirando ed aprendo con la mano la portiera dell'auto della polizia, sedendosi al posto del passeggero sul sedile anteriore e chiudendola bruscamente alle sue spalle.

Un cielo plumbeo quella mattina faceva da sfondo alle fronde degli alberi scosse dal vento, cariche di foglie gialle e rosse umide per il recente acquazzone di quella notte: una giornata grigia, fredda ed autunnale, perfettamente in linea con l'umore di quel piccolo fiorellino in attesa a braccia incrociate con il viso corrucciato.
Oh sì, stava davvero per ripartire, un'intera nuova settimana di scuola ad un passo dal cominciare proprio lì davanti a lei.
Ed El non era di pessimo umore quella mattina: il suo umore in quel momento era più grigio di quel cielo.

"Eccomi, ci siamo" salì al posto di guida Hopper lanciando il consueto cappello dalla visiera larga sul sedile posteriore e girando la chiave nel motore, facendo tremare i finestrini dell'auto con un rombo sotto il cofano.
"Sei pronta?" sorrise il capo della polizia, lanciando di sottecchi uno sguardo alla figlia seduta al suo fianco, con lo stesso viso imbronciato che nemmeno una porzione di eggos con la panna quella mattina era riuscito a sciogliere:
"Pronta per iniziare un'altra settimana?"

"Mm...mmm" boffonchiò pigramente la piccola senza smettere di torturarsi con i denti il labbro inferiore, volgendo lo sguardo al finestrino e vedendo gli alberi scorrere lentamente contro il cielo al di là dell'abitacolo dell'auto in movimento.
Lo sceriffo Hopper sospirò, scuotendo leggermente la testa e riportando lo sguardo di fronte a sé all'asfalto umido divorato metro dopo metro dalle ruote dell'auto targata Hawkins police.

Era stato un weekend breve, come tutti i loro fine settimana da due anni a quella parte: non si poteva mai parlare di vacanza o riposo quando tutti i pomeriggi scorrevano uno identico all'altro bloccati nelle quattro mura di quel casermone di cemento armato, sottratti dalla luce del sole e dallo spettacolo del tramonto.
Gli ultimi due giorni erano stati caotici, caratterizzati da corse in centrale per emergenza inutili che avevano richiesto la sua indispensabile presenza, la prima legna da raccogliere per il caminetto prima che la pioggia la rendesse macera e i primi compiti per casa che la sua piccola aveva dovuto incastrare tra gli impegni quotidiani di quelle ore infinite al Dipartimento di Energia della città di Hawkins.
E in quel lunedì mattina il capo Hopper poteva leggere sulle occhiaie scure sul viso di quella ragazzina tutta la stanchezza e la frustrazione di quelle giornate.

"Kiddo..." cominciò Hop con un sospiro, passando una mano sui baffi e soppesando al meglio quali parole scegliere di usare:
"Non...non ne vuoi parlare?"
"Parlare di cosa, papà?" chiese El alzando un sopracciglio, girandosi verso di lui con due occhi innocenti ma dentro i quali il suo cuore di papà non avrebbe non potuto leggere una più profonda verità.
Hopper scosse la testa, trattenendo a stento un sorriso: quella bambina era stata abituata tutta la vita a dire le bugie, a fingere di stare bene, di non aver bisogno di nulla, di essere in forze, di essere pronta a sottoporsi ad altri cicli di tortura pur di non fare arrabbiare gli uomini cattivi dei quali aveva sempre avuto paura.

Let me Love you||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora