47.Get Out Of Your Own Way

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Nothing's stopping you
except what's inside
I can help you,
but it's your fight,
your fight

📼🌼

"Chi sei tu, El?" 

A Mike Wheeler avrebbero potuto dire qualsiasi cosa in quel momento. 

Avrebbero potuto svelargli qualcosa della sua vita che ancora non conosceva, un punto, un dettaglio sul quale ancora non si era mai soffermato prima: un racconto ai confini della sua realtà, della sua fantasia, al limite della sua più sincera e fantasiosa immaginazione. 

Avrebbero potuto portalo con le parole a spasso per il suo passato, il suo presente, il suo futuro, accompagnarlo per mano in un mondo ancora del tutto inesplorato e sconosciuto, ma più vicino di quanto mai avrebbe osato credere.

Avrebbero potuto rivelargli che i suoi sogni lo avrebbero portato, più lontano di quanto era mai stato abituato a credere. 
Avrebbero potuto dirgli che la sua amata chimica sarebbe diventata la sua unica ragione di vita, il soggetto principale di tutte le sue giornate, di tutti i suoi progetti, di tutti i suoi sogni. 
Avrebbero potuto confidargli che quel sogno un po' smisurato e folle di fare della scienza il suo unico lavoro non era stata poi così assurda come avevano voluto fargli tutti credere, anzi, che sarebbe stato tutto più semplice di quanto mai aveva desiderato, se solo avesse avuto il coraggio di crederci fino alla fine. 

Avrebbero potuto dirgli che sarebbe volato via lontano, lontano da lí, in una capitale dall'altra parte del mondo: a Parigi.
Raccontargli che un giorno avrebbe chiamato "casa" un posto che non solo non era la sua amata Hawkins, ma che, anzi, gli era distante un oceano di chiamate perse e di promesse infrante. 

Avrebbero potuto persino dirgli che avrebbe avuto di lí a una manciata di anni un figlio: suo figlio, per davvero, un piccolo bambino dai riccioli neri e dagli occhi scuri, una piccola creatura che nessuno intorno a lui avrebbe esitato a chiamare fin dall'inizio "la sua piccola copia in miniatura". 

Avrebbero persino potuto dirgli che quel bambino lo avrebbe conosciuto solo tardi, molto più tardi di quanto sarebbe stato giusto e naturale che fosse. 
Avrebbero potuto dirgli che avrebbe lottato, pianto, sofferto, amato, così tanto da poter quasi sentire il suo cuore esplodere nel petto ad ogni scossone, scoprendo limiti dell'amore riservati a pochi, solamente ai più coraggiosi. 

"Chi sei?" 

Ma quella mattina, chiuso dentro le pareti di quella piccola cabin di legno persa nel bosco, nessun futuro lontano o vicino avrebbe mai potuto apparire ai suoi occhi più assurdo e folle invece di quel suo presente, destinato a cambiare così profondamente, in modo così radicale, il corso della sua intera esistenza. 

"Chi sei tu, El?"

Avrebbero potuto dirgli che quello che aveva sempre creduto essere la realtà intorno a lui non era altro in verità che una schermata, una finta, una montatura, un velo gentile posto su un grande cumulo di macerie, cenere e polvere, con l'obbiettivo e lo scopo non solo di coprire, di mettere ordine, ma piuttosto invece quello di cancellare, minimizzare, annullare, qualcosa di troppo scomodo e troppo difficile per tutti da capire, troppo difficile da digerire. 

"Chi sei tu, El?" 
"Io sono El, short for…Eleven"

A Mike Wheeler avrebbero potuto dire qualsiasi cosa in quel momento. 
Ne sarebbe rimasto di per certo meno sconvolto di così. 

Let me Love you||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora