23.Bed of Roses

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"Baby, you're all that I need"

📼🌼

El avrebbe dovuto averne abbastanza per quella sera.
Eppure, era che El quella sera aveva deciso ancora di tornare.

El avrebbe dovuto seguire per una volta i buoni suggerimenti del suo papà, il quale, dopo una doccia calda e una porzione di dolce extra con la speranza di sollevarle almeno in parte in morale, le aveva ordinato più che suggerito quella sera di filare in camera sua a riposare e di spegnere in fretta la luce.
Eppure, se per vederlo, El era perfino pronta ad infrangere per una volta quelle sue preziose regole, quelle che fino a poche settimane prima rappresentavano la cosa più sacra che la sua giovane mente fosse in grado di immaginare.
Eppure, se per lui, El, quella sera, avrebbe potuto perfino fare un'eccezione.

"Lascia stare, piccola!" aveva scosso la testa il capo un'oretta prima, vedendola alzarsi dalla tavola raccogliendo i piatti ormai vuoti della cena aiutandolo a sparecchiare.
"Faccio io!"
"Ma papà, io posso..."
"Non se ne parla, El, non devi fare sforzi!" quel fiorellino aveva visto il suo papà toglierle dolcemente i piatti dalle mani sopra la piccola tavola del loro salottino, un tono teso ed ancora preoccupato, mal celato dietro un piccolo sorriso rassicurante che aveva reso quella piccolina ancora più incerta e preoccupata.
Come se quei piatti avessero costituito uno sforzo da titani...ma perché il suo papà quella sera si stava comportando in modo così bizzarro?

"Per questa sera sei esonerata dal lavare i piatti!"
"Ma papà...!" aveva protestato debolmente El, sentendo le parole morirle in gola per quel tenue inizio di protesta, avvertendo la consueta fitta nel mezzo del petto, proprio all'altezza del suo diaframma, la stessa che da un'ora a quella parte non si decideva a consentirle di tornare a respirare serena.
Che cosa...che cosa era successo quel pomeriggio tale da rendere il suo papà così preoccupato?
"Io, posso...ce la faccio!"
"Non se ne parla, El! Non farmi arrabbiare!" aveva decretato Hop la fine delle trattative, storcendo il naso di fronte alle sue manine tremanti e più pallide che mai, sentendola riprendere fiato con quel suo respiro superficiale.
"Dopo quello che ti è successo oggi pomeriggio tutto quello che ti concedo di fare è di andare a lavarti i denti e filare a dormire, di corsa!"

"...dopo....cosa mi è successo?!" aveva chiesto El corrugando la fronte, così sinceramente stupida che avrebbe potuto risultare quasi ridicola.
Ma quella sera il capo della polizia non avrebbe proprio potuto ridere di quel suo stupore nemmeno se avesse voluto.
Anzi, quella volta Hopper quasi dovette trattenere a quelle sue parole un altrettanto sincero sospiro di liberazione.
Che quella piccola non avesse davvero ricordo del terribile orrore vissuto quel pomeriggio ed appena poche ore prima?

"Sì, ehm...ti sei sforzata parecchio oggi, piccola...hai bisogno di riposare..." l'aveva presa alla larga lo sceriffo, nascondendole il viso voltandosi di spalle, aprendo l'acqua del rubinetto e riempiendo il lavello di piatti da lavare.
"Mi raccomando questa sera non voglio vedere la luce del tuo comodino accesa fino a tard..."

"Papà..." l'aveva interrotto El con sguardo fisso, troppo stanco per essere aggressivo, ma troppo disperato per non poter essere ascoltato.
E Hopper non aveva avuto la forza né la compassione di replicare quella sera, pur già sapendo quale sarebbe stata la sua domanda:
"...sì, El?"
"Papà...che cosa...che cosa mi è successo?"

Che cosa era successo?
Che cosa le era successo.
Cosa era successo in quel vuoto temporale della sua mente, cosa era successo in quel blocco di tempo nel quale, se la piccola Hopper tentava di riavvolgere velocemente la moviola, non riusciva a scorgere nulla se non il vuoto più buio della sua mente?
Cosa era avvenuto, cosa le era avvenuto da quando aveva chiuso gli occhi in quella vasca a quando li aveva riaperti ore dopo stesa su di un lettino chirurgico, un terribile ruggito lontano ma così terribilmente familiare ancora nelle orecchie.
E il brivido di orrore a quell'unico concreto ricordo non aveva smesso di farle tremare la mente ed il cuore quella sera, nemmeno per un secondo.
El già sapeva a chi apparteneva quel verso mostruoso, ma aveva avuto troppa paura per ammetterlo a se stessa.
Come...come ci era finita di fronte a quella creatura, per la seconda volta, come non le succedeva da anni...proprio lì nel vuoto?

Let me Love you||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora