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"Salve amici radioascoltatori e bentornati sul canale di RadioShack!
Fuori dai vostri finestrini vedete la solita giornata nebulosa?
La primavera sembra essere ancora lontana?
Non temete, amici miei!
Il sole splende dentro i nostri studi questo venerdì mattina e nell'aria si avverte già il profumino di un nuovo weekend finalmente alle porte!
È quasi la fine di febbraio, ragazzi, e voi tutti sapete questo che cosa vuol dire, non è vero...?
Mi sembra quasi di sentirvi: no, Will, diccelo tu, per favore!"

Un sole timido e freddo accarezzava le nuvole in cielo alle prime luci del mattino di quel venerdì di fine febbraio, freddo e nebuloso, e il riscaldamento pigiato al massimo nell'abitacolo dell'auto della polizia pareva che a nulla potesse contro quell'umidità cattiva e persistente, decisa ad imbrattare il vetro del parabrezza e a far accucciare un omone baffuto e già di cattivo umore per vedere attraverso i pochi spiragli rimasti lucidi.

Hopper aveva sempre odiato l'inverno, il freddo, la nebbia e la pioggia.
"Questa stupida umidità, l'ennesima mattina...!"
Forse era stato sempre per quello che aveva amato da subito la sua piccolina, tutta fiori, primavera e colori.

"Questo stupido freddo non si decide a levarsi dal cazzo quest'anno..." boffonchiò il capo della polizia tra i denti, sterzando all'ultimo per evitare una lastra di ghiaccio fuori dal vialetto della radura, fallendo miseramente e facendo saltare per una manciata di secondi la voce del ragazzino alla radio, insieme alla connessione.
"Le parole, papà..." gli parve quasi di udire la sua piccolina protestare dall'altro lato del sedile, o forse inverno quella mattina se l'era solamente immaginato.

Non aveva parlato molto con lei lungo l'intero arco della settimana ormai agli sgoccioli, ed Hopper era quasi convinto di averne scovato la ragione.
Non che El avesse parlato molto in generale, ne con lui né con nessun altro, non almeno sotto il suo sguardo paterno sempre attento ed indagatore.
E se una motivazione doveva pur esserci per quell'attacco di mutismo improvviso, Hopper non era di certo l'investigatore migliore del mondo, ma di certo credeva di averne scoperto il motivo, o almeno, il presunto tale.
Almeno un indizio.

"Vuoi che cambi canale, kiddo?"
"No, no..." la udí rispondere all'istante allungando una manina bianca e fredda fino alla manopola di plastica del volume, alzandolo di un paio di punti e tornando indietro sul suo sedile avvolta nella sua sciarpona di lana come il bozzolo di un bruco a rischio congelazione.
Se non altro almeno le aveva risposto: c'era vita sul pianeta 011 anche in quel mattino privo di sole.

"Significa che la festa più pazza dell'anno è finalmente alle porte, ragazzi! La festa di Carnevale!"
"Mi interessa la trasmissione, papà, Will..." la udí continuare il capo della polizia, quasi a volersi sul serio convincere delle sue stesse parole.
"Will mette sempre dei pezzi interessanti tutte le mattine...non trovi?"
"Dicci un po', Mike Frogface, ha già deciso come festeggerai alla grande con tuoi amici quest'anno?"

"Oh si..." sospirò Hopper alzando un sopracciglio con sguardo impassibile, quasi convinto di averla avvertita stringersi ancora più forte nella sua sciarpona al suono di quella voce, quasi con la convinzione di potervi sparire all'interno, fino a nuovo avviso.
I pezzi e le canzoni...ma chi voleva prendere in giro?!
"Il piccolo Byers sembra che ti abbia proprio reso una vera appassionata di musica, El, non c'è che dire..."

"Non credo di essere dell'umore giusto per festeggiare, Will the Wize, ma grazie per l'invito..."
"Che muso lungo questa mattina, caro il nostro Mike! Sii aperto a nuove idee e proposte, chissà! Magari qualche sorpresa che ancora non ti aspetti giungerà presto da te!"
"Sicuro, Will, sicuro..."

Let me Love you||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora