22.Breathing Underwater

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🌼📼

"Salve amici ascoltatori, ben ritrovati! Un buon giorno e un buon inizio di settimana dai corridoi ancora deserti della Hawkins High! Allora, che si dice in giro? Vi siamo mancati questo weekend?
Sono sicuro di sì!
Abbiamo intenzione di iniziare al meglio questa nuova settimana con una playlist di pezzi imperdibili, selezionati appositamente per voi!
Che ne pensate? Vi va di farci compagnia?
Continuate a seguirci, non cambiate frequenza mi raccomando: qui ai microfoni sempre il vostro Will the Wize…"
"…e il vostro Mike Frogface!"

Il paesaggio scorreva veloce al di là dei finestrini dell'auto della polizia lanciata a tutta velocità lungo le strade della piccola città dell'Indiana quella mattina, leggermente ancora appannati dell'umidità del recente temporale, davanti agli occhi di un piccolo fiorellino ancora assonnato, ma con il cuore già piuttosto attivo e tremante di gioia.
Aveva perso il conto degli sbadigli che il suo papà aveva rivolto al parabrezza dell'auto quella mattina, più taciturno e in stato semicomatoso del solito, ma la piccola aveva considerato già notevole il fatto fosse riuscito ad alzarsi faticosamente dopo la precedente serata, sbronza e crollo sul divano del loro soggiorno con ancora i vestiti addosso compresa.

El, dal canto suo, si era divertita come mai prima ad origliare con il suo amico Will le sbiascicate e sussurrate conversazioni tra i due genitori, facendo ben attenzione a non farsi beccare, vedendoli infine crollare sfiniti su quel portico addormentati, più vicini e stretti sotto la stessa coperta, finché dodici rintocchi di mezzanotte non avevano interrotto il loro sogno e tutta quella magia peggio che nella favola di Cenerentola, riportandoli alla realtà e facendo boffonchiare al suo papà quanto fosse stato il caso di riportare El a casa a dormire.
E i visi rossi rossi che i due figli avevano accolto, ancora svegli nel salotto, seduti sulle poltrone con arie innocenti di due angioletti, certo non avrebbero avuto bisogno di giustificazioni, ed El si era trattenuta dal ridere e dal fare domande, sperando che questo potesse giocare a suo favore come sconto di pena per tutta la faccenda di quel sabato mattina con il suo piccolo nerdino.

Infondo, la vita di quell'omone che amava chiamare da due anni "papà" era solo e soltanto sua…non c'era speranza che lui la potesse pensare allo stesso modo riguardo la sua appena sbocciata storia d'amore?

"Posso alzare il volume?"
"Ma certo…" boffonchiò il capo della polizia con un occhio mezzo aperto ed uno mezzo chiuso, abbandonato più che appoggiato sullo schienale e con le mani ancorate al volante come garanzia della sua posizione ancora eretta, vedendo con la coda dell'occhio la figlia alzare la manopola del volume con un piccolo gesto della testa, grugnendo in automatico ma rinunciando a riimproverarla per quell'uso improprio dei suoi poteri per una volta.
Aveva cose più urgenti in quel momento a cui pensare: ad una mezza bottiglia di Chianti al retrogusto di ciliegia ancora troppo in circolo nelle sue vene e alla voce allegra, squillante e decisamente fastidiosa di un piccolo nerdino dai ricci neri direttamente a trapanare le sue orecchie attraverso la sua autoradio del suo furgone.

"Come avete passato il weekend, studenti della High? Curvi sulle vostre scrivanie in mezzo ai libri? Naah, non prendeteci in giro, non ci state credendo nemmeno voi!"
"Se sono tutti come te, caro il nostro Will the Wize, i nostri ascoltatori sono intenti a finire i compiti del fine settimana proprio ora, dieci minuti prima del suono della prima campanella! Che mi dici, amico…è un libro di francese quello che vedo?"
"Sei un vero stronzo, Frogface!"
"Salutiamo la signorina Dubois del corso di francese! Se è all'ascolto, professoressa, non ci creda: giuro che stiamo scherzando!"
"E a te com'è andato il fine settimana, caro il nostro Mike? Passato dolci ore di studio in compagnia nella nostra biblioteca?"

La risata soffocata ma così dannatamente dolce che in un attimo riempì l'abitacolo dell'auto della polizia, proveniente dalle labbra di una piccola ragazzina aperte in un grande sorriso, avrebbe potuto far sciogliere anche il più tenace cuore di pietra quella mattina, ma Hopper non era certo del migliore degli umori.
"Ehm, ehm…" El lo sentì tossire con finta noncuranza, avvertendo un tuffo al cuore che non avrebbe saputo dire se di divertimento o di pudore, imponendosi di trattenere di più le sue emozioni, portando una mano sul viso a nascondere le guance rosse e fingendo di sistemarsi i ricci sulla fronte.

Let me Love you||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora