BTS-forever Cap.16
J-hope era ormai arrivato al luogo dell'appuntamento, aveva deciso di arrivare un po' prima così da non lasciare che la ragazza dovesse aspettarlo. Essere un idol non ti permette di uscire spesso, ma anche quelle rare volte che ne hai la possibilità si deve sempre fare i coni con paparazzi e fan. Oggi come oggi basta un semplice post su tweeter e il mondo intero sa che tu ti trovi in quel determinato posto. Ora come ora lui e Nire non potevano farsi vedere insieme, la collaborazione era ancora segreta, se vogliamo tenere da parte anche il tremendo casino che ne sussegue. Insomma i giornalisti sono sempre alla ricerca di qualche scandalo e J-hope non voleva, ma neanche se lo augurava, gettare cattiva luce sul gruppo e sulla stessa ragazza. Dunque J-hope, prima di chiedere conferma a Nire, è stato a lungo a pensare su come e quando, ma soprattutto dove uscire. Finalmente dopo giorni di agonia il manager gli venni in contro. Gli parlò di questo parco che chiudeva a metà pomeriggio, il curatore del parco era un suo amico e gli avrebbe chiesto questo piccolo favore. Così J-hope accettò con gran gioia l'aiuto del manager. Ed ora eccolo lì, seduto su quella panchina, guardando il sole scendere lentamente, avvolto nel suo giubbotto, ad aspettare Nire. Ormai, agli inizi di ottobre, l'inverno era alle porte. L'aria, a quell'ora, diventava fredda. J-hope si chiese se avesse fatto bene a scegliere quel luogo per l'appuntamento, visto che il cielo non permetteva nulla di buono. Molte nubi grigiastre infatti lo ricoprivano e il vento non giocava certo a suo favore. Insomma era proprio una brutta giornata quella per poter andare al parco. Per questo si chiese se Nire sarebbe venuta. La giornata non prometteva nulla di buono, perciò l'unico pensiero di J-hope era rivolto alla ragazza. "è i ritardo... Forse non verrà per il tempo, mi conviene aspettare ancora un po'..."
E così face J-hope aspetto per circa altri venti minuti. Ma ormai era troppo tardi. Forse Nire vedendo il tempo ha deciso di non uscire, ma se così fosse perché non lo aveva avvertito? Si erano scambiati i numeri apposta. Ok, non proprio per quello, per tenersi in contatto per il lavoro. Ma rimane il fatto che poteva avvertire. O forse lei non era minimamente interessata ad uscire con lui. Lo avrà visto come un gesto disperato, ora forse starà anche ridendo di lui. Però J-hope non la vedeva così. Sì poteva essere alcune volte antipatica... Va bene stronza, però non poteva credere che lo avesse abbandonato lì, da solo e al freddo. Quando J-hope vide che erano passati altri dieci minuti, decise di andarsene, anche se continuava a rimanere seduto sulla panchina e a fissare il sentiero alla sua destra. Gli sarebbe piaciuto uscire con lei, per conoscersi meglio, solo per facilitare il loro lavoro, si disse. Quindi può essere, come non, che la ragazza abbia avuto problemi a lavoro. Anche lui conosceva l'ambito e sapeva che durante le prove o allenamenti non riusciva neanche a vederlo il telefono. Eppure teneva in qualche modo a quell'uscita. " Forza Hoseok è ora di andare, con questo freddo ti ammalerai. È meglio tornare al dormitorio e chiamarla con calma lì, al caldo". Proprio mentre pensava ciò una voce giunse alle sue orecchie. – Sei qui! – Nire era arrivata e con se portava sempre quell'aria da primo tra i primi. La schiena dritta e la testa alta, anche se lo sguardo era rivolto a lui, e le braccia incrociate al petto. – Sei in ritardo- fu quello che uscì solamente dalla bocca di Hobi, pentendosene subito dopo. – Guarda che lo so, ma non è proprio colpa mia. Mi hai detto di voler uscire al parco, mi hai detto anche quale, ma non mi hai indicato dove incontrarci. Che ne potevo sapere che ti trovassi qui. Mi sono girata tutto il parco per trovarti-. Effettivamente J-hope non ci aveva proprio pensato, si diete dell'idiota da solo. Si alzò subito e fece un inchino alla ragazza per scusarsi – Scusami non ci avevo proprio pensato, sono un idiota- - Almeno su una cosa siamo d'accordo-. J-hope non rispose si limito ad alzare la schiena e a guardarla. Davvero aveva girato tutto il parco per trovarlo? – Potevi chiamarmi, avevi il mio numero- Hobi era sicuro di averla vista arrossire – Non ce ne era bisogno ti avrei trovato prima o poi- disse la ragazza mente voltava la testa per non guardarlo negli occhi. Hoseok sorrise – Visto che ora sei qui ti va di fare una passeggiata? -.
Il freddo si faceva sentire entrambi i ragazzi si strinsero nei propri cappotti. Decisamente non era una giornata da trascorrere al parco. Camminarono lungo il sentiero per diverso tempo senza scambiarsi una parola. Era un silenzio veramente imbarazzante, poche volte Hoseok si era trovato in una situazione simile. Lui alla fine era un ragazzo solare pronto ad ogni minima conversazione, eppure non riusciva a trovare l'argomento giusto. La sua mente era vuota e le parole rimanevano bloccate, come se non volessero uscire. Doveva fare qualcosa, aveva invitato Nire per potersi conoscere meglio. – Quindi vivi ancora con i tuoi compagni? – chiese all'improvviso la ragazza. Hobi ci mise un po' per rispondere – Si da quando è iniziata la nostra avventura non ci siamo mai voluti separare, siamo cresciuti insieme, in un certo senso- - è una cosa bella questa- J-hope vide Nire abbassare lo sguardo – Si ci siamo sostenuti a vicenda, ognuno poteva contare sull'altro. Anche tu e le tue compagne avete vissuto insieme? -. Hobi vide Nire titubare tant'è che volle subito cambiare domanda ma la risposta della ragazza lo stupì – Si ne abbiamo passate tante insieme, ci volevamo bene a modo nostro- - Ma è ancora così no? Cioè non penso che in così poco tempo si possa cambiare un tale sentimento - - Non essere così sdolcinato, alcune volte le persone ti deludono-. Nire abbassò la testa e per paura di poter toccare un tasto dolente Hoseok cambiò discorso – Certo che ho scelto proprio una pessima giornata per poter uscire al parco, tra poco diventeremo dei ghiaccioli- - Se sei stupido non è colpa mia- rispose per le rime Nire. Lui ci aveva provato a farla ridere, ma a quanto pare la ragazze era un vero pezzo duro. Così il silenzio calò di nuovo sovrano tra i due. J-hope teneva la testa bassa cercava di trovare delle idee per far divertire la ragazza, ma ormai si trovava in un punto morto. "Scommetto che sta contando i secondi così da potersene andare" sospirò mentre pensava ciò. Ma non si accorse che il suo sospiro aveva attirato l'attenzione della ragazza, che lo guardò di sottecchi. – Se non ti andava di uscire me lo potevi pure dire- affermo allora Nire. J-hope si riscosse iniziando a negare vivamente – No ma che dici, volevo uscire con te, solamente che vorrei farti divertire, farti passare una bella giornata e invece non ci sto riuscendo- all'improvviso si sentì il rimbombo di un tuono – ecco vedi ci si mette anche il tempo contro di me- aggiunse il ragazzo cercando di sembrare ironico. Nire si fermò, erano arrivati al centro di un piccolo ponte che attraversava il lago artificiale che vi era in quel parco. Volse prima lo sguardo verso la direzione da cui proveniva il rumore e poi guardò il ragazzo a fianco a lei. – Perché? -. J-hope le rivolse uno sguardo interrogativo. Nire l'oltrepassò andando ad appoggiarsi lungo la ringhiera posta al lato del ponte – Perché ti ostini tanto a volermi conoscere, a volermi far passare una bella giornata? Ci conosciamo appena! -. Hobi la raggiunse, si posizionò affianco a lei e rivolse il suo sguardo all'acqua – è vero non ti conosco, ma non per questo non possiamo essere amici. Non so perché ti ho chiesto di uscire, ero sicuro del fatto di volerti conoscere così da poter lavorare meglio. Invece ora non ne sono più tanto convinto. Non fraintendermi voglio lavorare con te, però sono anche curioso di conoscere la vera te. So che ti nascondi dietro una maschera, ma non capisco il motivo del perché lo fai. Ma ora comprendo che non voglio saperlo per forza è una tua decisione parlare con me. Voglio che tu ti fidi di me ecco perché puoi chiedermi qualsiasi cosa e io ti risponderò sempre dicendo il vero. Non voglio sembrarti invadente per questo se vuoi andartene puoi farlo, non voglio costringerti a rimanere-. Nire non osò interromperlo, come non riuscì a parlare dopo che il ragazzo concluse il suo discorso, anche lei rimase a fissare l'acqua del lago. Solo un lampo, e in seguito il rumore di un altro tuono, si frappose fra loro. – Cosa centra il volermi far ridere? - chiese all'improvviso la ragazza. Hobi non si scompose e rispose molto semplicemente – Perché penso che il tuo sorriso sia molto bello, anche se fino ad ora non l'ho mai visto-. Questa volta Nire non riuscì a trattenere il rossore che comparve sulle sue guance. Un altro lampo, un altro tuono. – Si sta per avvicinare un temporale con i fiocchi- constatò la ragazza – se te ne vuoi andare per me va bene –. Ma entrambi i ragazzi rimasero lì, fermi senza fiatare. Un altro lampo, un altro tuono. Questa volta ad interrompere il silenzio fu Hoseok – Certo che ormai è diventata un abitudine incontrarci sui ponti-. Nire non ebbe il tempo di rispondere perché, dopo il risuonare di un ulteriore tuono, iniziò a piovere. Non era una pioggia fine tipica di quel breve momento iniziale del temporale in cui le goccioline cadevano in modo lento e leggero. Anzi quello che li stava travolgendo era proprio un vero temporale. La pioggia cadeva fitta e in maniera molto veloce.
Yoongi si era portato la coperta fin sopra le spalle, quella sì che era una giornata fatta per restarsene a casa a poltrire sul divano. Già quella domenica si prospettava come una giornata cupa in più si metteva a piovere. Quella era proprio uno di quei momenti dove l'unica cosa da fare era non fare nulla. Tanto che "a non fare nulla" non era solamente Yoongi ma anche il resto dei BTS, ad eccezione di J-hope. Si erano tutti riuniti nel salotto con le varie coperte con l'intenzione di godersi quella giornata di completo riposo. Non che dovessero fare chissà cosa, per loro bastava solamente riunirsi in una sola stanza ognuno perso nelle proprie cose. Taehyung e Jungkook insieme a Jimin, come al solito, giocavano ai videogiochi. Jin stava leggendo un libro, seduto sulla poltrona, mentre Namjoon controllava i vari impegni del gruppo per quella settimana. E Yoongi si godeva quella giornata stando comodamente allungato sul divano, ogni tanto dava un occhiata alla televisione o più precisamente ad uno dei tre ragazzi che la stavano utilizzando. Ad interrompere quel momento fu proprio il maggiore tra tutti che alzando gli occhi dal libro e puntandolo verso la finestra constatò – Certo che è iniziato proprio un bel temporale. Chissà come se la starò passando Hobi, spero che non si stia affogando- - Speriamo che non prenda freddo –continuò Jungkook - Speriamo di no, non ce la faccio a mangiare di nuovo quella schifezza di brodaglia- sentenziò Jimin – attento come parli Chim non vorrai far arrabbiare lo Hyung- aggiunse Taehyung. – Molto simpatici ragazzi la prossima volta che qualcuno di voi si ammalerà io non farò più nulla- rispose offeso il diretto interessato. – Gli ho mandato un messaggio qualche minuto fa, ora vediamo cosa mi risponde – informò Namjoon – Secondo me sta uscendo pazzo- sentenziò Teahyung – Perché? – chiese innocentemente il maknae – Quella Nire non mi piace per nulla- continuò – Non puoi dire questo l'hai incontrata solo una volta- disse Yoongi – In realtà anche a me non piace, è troppo altezzosa- aggiunse il leader – Eppure Hobi ha accettato la collaborazione – ricordò il maggiore tra i presenti – Conoscendo Hobi lo avrà fatto perché in lei vede qualcosa che noi non vediamo- continuò Yoongi. - Non so Hyung, ma prima di uscire l'ho visto un pochino agitato – informò Jimin guardando il ragazzo che aveva parlato prima di lui. Nel mentre il telefono di Namjoon avvertì dell'arrivo di un messaggio. – Hobi mi ha scritto che va tutto bene, che torna per cena e che ora si trova a casa di Nire- lesse il leader. – WOW la prima uscita e già si ritrova in casa sua, precoci – scherzò Jimin che fece ridere tutti i presenti.
Erano completamente zuppi quando i due ragazzi raggiunsero l'appartamento di Nire. Per fortuna che non era molto distante dal parco. J-hope era completamente in imbarazzo non si era immaginato certo che la sua giornata potesse andare così. – Allora farai meglio a toglierti i panni bagnati, ora vedo se ti posso dare qualche vestito- iniziò a dire la ragazza mentre si spostava da una parte all'altra della casa. Hobi era rimasto fermo immobile davanti al piccolo salottino imbarazzato mentre seguiva con lo sguardo la ragazza. Si tolse il berretto che aveva, anch'esso completamente zuppo – Non ce ne è bisogno... - - Ma che dici vorresti rimanere bagnato ed infreddolito? Non vorrai ammalarti? Su mettiti questi, puoi cambiarti in bagno. Ah lasciami il giubbotto a me, lo metto ad asciugare -. J-hope non poté controbattere in quanto Nire non gli lasciò scampo. Gli prese il giubbotto, gli porse i panni asciutti e lo accompagno verso il bagno. – Fai pure con calma. I panni puoi metterli direttamente nell'asciugatrice -. J-hope sorrise timidamente mentre entrava nel bagno. Un conto è entrare in un bagno di un dormitorio completamente maschile, un contro è entrare nel bagno di una donna. Era perfettamente ordinato e pulito, poggiato sulla mensola in vetro posta sopra il lavandino vi erano un sacco di prodotti femminili come creme deodorante, anche maschere per il viso. I trucchi erano tutti ordinati su un ripiano posto affianco del lavandino. La doccia era bella grande e le ante erano di vetro anche esse. L'asciugatrice era posta affianco alla lavatrice. In quell'attimo J-hope sentì bussare e gli arrivò subito la voce di Nire – J-hope ti ho messo sul ripiano affianco alla lavatrice degli asciugamani puliti e nel mobile a destra della doccia c'è il fono se ti vuoi asciugare i capelli-. Hobi si affrettò a ringraziare la ragazza – Grazie mille Nire sei gentile a permettermi... - - Non devi neanche chiederlo, è un piacere- rispose frettolosamente la ragazza. Così Hoseok iniziò a togliersi i vestiti depositandoli nell'asciugatrice. Prese gli asciugamani lasciati da Nire ed iniziò ad asciugarsi i capelli, strofinando in modo energico per eliminare ogni gocciolina d'acqua che ancora gli scendevano sul collo. Successivamente indossò i panni che gli aveva dato Nire, si rese conto che non solo gli andavano bene, ma che erano anche indumenti maschili. Si chiese il perché la ragazza avesse abiti non femminili. Senza pensarci troppo estrasse il fono ed iniziò ad asciugarsi i capelli in modo definitivo. Nel mentre pensò ad un modo per potersi sdebitare con Nire, era stata veramente gentile con lui. Ormai completamente asciutto e al caldo Hoseok pensò almeno di lasciare in ordine il bagno. Piegò gli asciugamani che aveva usato e gli mise dentro il cesto dei panni sporchi, sistemò di nuovo il fono dentro l'armadio. Si voltò a vedere il suo operato, il bagno sembrava in ordine. Era così pronto a lasciare quell'ambiente, ma proprio mentre si girò per dirigersi verso la porta che, al seguito di un forte lampo che riuscì perfettamente ad intravedere dalla piccola finestra, vi fu un blackout.
Nire, dopo essersi anch'essa asciugata, stava aspettando il ragazzo in cucina. Per sua fortuna i suoi capelli non erano del tutto bagnati grazie al cappuccio che aveva in dotazione il giubbotto. Stava finendo di armeggiare con il pentolino che aveva messo sul fuoco che la corrente venne meno. Proprio in quel momento sentì un enorme frastuono provenire dal bagno. Si precipitò a soccorrere quello che credeva fosse il ragazzo. – J-hope tutto bene? – chiese titubante la ragazza, mentre si faceva luce con la torcia del telefonino. Aprì la porta e si ritrovò il ragazzo completamente per terra travolto da tutti i suoi cosmetici e non solo. J-hope alla vista della luce, e della ragazza, si precipito a scusarsi, mettendosi seduto, ancora dolorante – Mi dispiace per il casino, se ne è andata via la luce e non ho visto più nulla, rimetto tutto apposto tranquilla- - Ma lascia stare non ce ne è bisogno- si abbassò anche Nire per poter aiutare Hobi a rialzarsi – No stai tranquilla rimetto tutto in ordine- mentre diceva questo il ragazzo afferrò la prima cosa che trovò – non preoccuparti il casino l'ho fatto io e ...- non riuscì a terminare la frase perché, nel voler fare di certo un favore alla ragazza, J-hope non si accorse che si stava incasinando di più. Infatti, nella caduta non aveva urtato solo il mobile dei trucchi e dei cosmetici della ragazza, ma anche il cesto contenente i panni sporchi. Proprio per questo ora Hobi si ritrovò in mano un paio di mutante della ragazza. Inutile dire che su entrambi i volti dei ragazzi apparve chiaro il segno dell'imbarazzo. Così Hoseok completamente nel panico cercò di risolvere la situazione, lanciando le mutandine in aria – Scusami non era mia intenzione – ma nel compiere il gesto l'indumento femminile finì proprio sopra la testa del ragazzo, imbarazzandolo ancora di più. In un solo attimo rigettò a terra le mutandine – Scusami veramente non l'ho fatto apposta, giuro che... - ma Hoseok non riuscì a terminare la frase perché Nire scoppiò in una fragorosa risata. J-hope la guardò ancora in imbarazzo, eppure quella risata così cristallina era bellissima ed in un certo senso contagiosa. Tant'è che anche lui cominciò a ridere. Stettero così per minuti interi tanto che Nire si reggeva la pancia per il troppo ridere. Hobi non aveva sentito nulla di più bello, era una melodia unica. – Scusami davvero io non volevo- riuscì alla fine a dire J-hope – Tranquillo rimetterò in ordine dopo, vieni stavo preparando qualcosa di caldo prima che se ne andasse via la corrente-. Nire lo accompagnò facendo luce con la torcia del telefono. Riuscì a prendere alcune candele che aveva in un cassetto, le accese e le posizionò sul tavolo. Alla fine spense la torcia e si rivolse al ragazzo – Ti piace la cioccolata calda? - - A chi non piace- rispose sorridendo il ragazzo.
Versato il liquidi dolce dentro le tazze Nire ne porse una al ragazzo e si accomodò sulla sedia affianco al ragazzo. Stettero in silenzio ognuno perso nei propri pensieri. O meglio Hoseok stava ancora pensando al casino che aveva combinato in bagno, mentre Nire rifletteva sulle precedenti parole che lui aveva detto. – Quello che mi hai detto al parco è vero? Sul fatto di chiederti tutto quello che voglio -. Hobi la guardò, dopo aver poggiato la tazza, e le sorrise – Si puoi farlo e io ti risponderò sempre con la verità- - Allora come mai siete così uniti? – chiese di fretta la ragazza. Hobi rimase interdetto da quella domanda, ma volle provare a rispondere – Non saprei nemmeno io, ci vogliamo bene. Abbiamo superato momenti difficili insieme, in un certo senso siamo una famiglia- - Non avete mai litigato? – continuò allora la ragazza – certo come no, tantissime volte. Eppure, non so come spiegarlo, è una sensazione strana. Non riusciamo a stare lontani gli uni dagli altri. Molte volte abbiamo pensato di scioglierci, ma il solo pensiero di non vederci più, di non stare insieme era troppo forte per non poterlo ascoltare. Alla fine il nostro legame vinceva sempre-. Nire era rimasta a fissarlo – Questa è una cosa bella, se solo ci credessi- - tu e le tue compagne avete litigato? -. La ragazza annuì prima di dare un sorso alla sua cioccolata. – Dopo quel litigio abbiamo deciso di scioglierci - - è stato così grave? - - Non ne voglio parlare- rispose tutto ad un tratto. – Tranquilla non era mia intenzione sembrare inopportuno-. Così come la luce se ne era andata così ritornò. – Finalmente- fu l'unico commento di Nire – Non ti piace il buio? – domandò il ragazzo – Non tanto, però mi ci trovo bene -. – Sei un vampiro- - Sono un vampiro- parlarono contemporaneamente i due ragazzi prima di scoppiare a ridere. J-hope pensò di nuovo che quella risata era bellissima, pulita, semplice e fresca. – Ti piacciono gli horror? - proseguì allora Nire, mentre si alzava per andare a posare le candele. – No gli odio, mi fanno paura molto. Non sembra ma mi spavento molto facilmente- - O tranquillo sembra proprio invece- continuò a ridere la ragazza – Quando ci siamo conosciuti credevi che mi volessi buttare giù dal ponte- - mi ero spaventato terribilmente lì- la seguì J-hope – Ma anche se volevo farlo, mi potevo mai buttare da un ponte che si e no era alto circa mezzo metro? – chiese sarcastica - Non potevo permettere che ti inzuppassi - - Perché oggi come siamo finiti? -. Entrambi si guardarono negli occhi, J-hope ancora seduto e Nire poggiata al bancone della cucina, e di nuovo un'altra fragorosa risata. J-hope guardò l'orologio – Forse è meglio che vada, si sta facendo tardi non vorrei far preoccupare gli altri e il manager-. Nire annuì – ti chiamo un taxi? - - No tranquilla hai già fatto tanto oggi. Per i panni... - - Te li riporto io quando si saranno asciugati e tieniti pure quelli che hai- concluse la ragazza. – Grazie, ha proposito come mai hai degli indumenti maschili? -. Nire arrossì di colpo, aveva perso il conto di quante volte lo aveva fatto quel giorno – Mi piace indossare abiti maschili, li trovo comodi e alcune volte sono anche più belli di quelli femminili-. Mentre i due continuavano a parlare entrambi si dirigevano verso la porta dell'appartamento – Grazie davvero per l'ospitalità – pronunciò J-hope in modo formale mentre la ragazza gli apriva la porta – Non c'è di che-. – Ah J-hope – lo chiamò Nire – Grazie a te per la giornata, mi sono divertita-. Il ragazzo si voltò verso di lei, in quanto si trovava ormai fuori dall'appartamento – Sono contento che tu ti sia divertita - - Qualche giorno si può rifare, magari in un posto chiuso-. J-hope rimase stupido, davvero gli stava chiedendo di uscire una seconda volta? Hoseok sorrise e annuì vivamente – ne sarei felice! -.
-Finalmente sei tornato Hyung- esclamò Jungkook. Hobi aveva appena messo piede dentro casa e subito venne accolto calorosamente. – si può sapere cosa state facendo? - domandò rivolto ai ragazzi, i quali erano ancora tutti sistemati in salotto – Stavamo per mangiare, abbiamo ordinato le pizze- avvertì Taehyung, appena entrato in salotto con i cartoni di quel buonissimo cibo. – Perché li hai portati qui in salotto? – disse Jin che non aveva minimante voglia di pulire – Dai Hyung mangiamo qui come facevamo al primo dormitorio no? – pregò il piccolo maknae – sia chiaro chi sporca pulisce – acconsenti allora. – Dai Hobi siediti siamo tutti impazienti di sentire come è andato il tuo "appuntamento" – asserì Yoongi prendendo un pezzo di pizza passatogli da Jimin. Il ragazzo in questione sospirò e si sedette per terra vicino alla poltrona dove era seduto Jin. – Cosa volete che vi racconti, non è stato nulla di che- rispose mangiando anche lui. – Nulla di che? - iniziò Namjoon seduto affianco di Yoongi – sei uscito circa quattro ore fa...- proseguì Jimin - per di più non mi sembra che questi siano tuoi vestiti...- continuò Jungkook - Già e sei andato anche a casa sua – concluse Taehyung, tutti e tre seduti per terra con le spalle rivolte verso il divano. Inutile dire che J-hope arrossì molto vistosamente, in quanto pensò al casino che aveva combinato in bagno. – Ragazzi non è successo nulla di che, siamo andati a casa sua perché pioveva a dirotto ed era la più vicina- - Ah sì? Intanto per il "primo appuntamento" siete andati a casa sua, per il secondo cosa farete cena a lume di candela? – rise Jimin. Hobi a quell'affermazione se possibile arrossì ancora di più – Ecco c'è stata anche quella, ma non era una cena era...- - Aspetta che cosa? - chiesero in coro i ragazzi. Così al povero Hobi non rimase altro che raccontare quella strana giornata, soffermandosi sull'incidente in bagno. – Oddio Hobi non posso crederci – rideva a crepapelle Jin, anzi tutti quanti. – Non ridete mi sentivo in imbarazzo- - Ci credo, dopo questa figuraccia dubito che ti inviterà di nuovo a casa sua – continuò Taehyung.
Così anche quella domenica il sorriso vigeva a casa BTS, ma chissà ancora per quanto...

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BTS-Forever
FanfictionTutti sappiamo che i BTS hanno delle regole che non si sognerebbero mai di infrangere. Ma cosa succederebbe se la più importante di tutte non venisse rispettata? Questa è la vera storia nascosta dietro la telecamera di sette idol del kpop, che si do...