Capitolo 3

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BTS-forever Cap.3



Il primo giorno di vacanza era trascorso velocemente. Il gruppo, dopo aver sistemato le loro camere e constatato che era davvero tardi per andare al mare, avevano deciso di rimanere a casa e divertirsi in piscina. La maknae line si era divertita come non mai trascinando con sé anche i membri più grandi. Tutti per quelle poche ore di svago si erano dimenticati di tutto. Del lavoro, delle telecamere, dei conflitti, degli amori, delle regole. Insomma i BTS erano tornati bambini. Come quando quell'avventura era iniziata. A quei tempi il loro futuro come un gruppo era ancora un incognita, ma lavorando duro e restando uniti sono riusciti dove molti hanno fallito. Molti sono stati i momenti di difficoltà, molte sono state le disavventure, molte le critiche, molte le persone che non credevano in loro, molti sono stati i momenti di crisi, dove ogni membro si sentiva letteralmente a pezzi sia fisicamente che psicologicamente. Infiniti sono stati i rimproveri dei loro maestri, del Manager, della BigHit. Altrettanto numerosi erano,però, quei piccoli momenti che non hanno permesso a questi sette ragazzi di mollare. Quei piccoli momenti che solo una famiglia sa dare. I BTS non era solamente uno dei tanti gruppi k-pop, era molto di più. Era quel qualcosa che fece si che Yoongi non cadesse più in quel orribile baratro chiamato depressione, che Jungkook sconfiggesse quello stato perenne di timidezza, che Taehyung dimostrasse tutta la propria forza, quel qualcosa che fece si che Jimin si piacesse così come è, che aiutasse a far capire ad Hoseok l'importanza di un sorriso, quel qualcosa che investì Jin del su ruolo da mamma prendendosi cura di quei sei pestiferi ragazzi. Infine quella cosa che rende pieno di orgoglio Namjoon, il quale non immagina neppure una vita senza i suoi compagni, senza la sua ormai famiglia. Perché al di là di quello che il Manager o le critiche possono dire, i BTS si rialzeranno in volo di nuovo,più forti e più uniti di prima. Perché i BTS sono per sempre.



Dunque eccoli lì sette ragazzi che si divertono come se quello fosse il loro ultimo giorno di vita, come se non ci fosse un domani, come se tutto fosse normale. Ma di normale quella famiglia ormai non aveva più nulla. Non fraintendetemi non che avessero chissà cosa, semplicemente non erano più come quando avevano iniziato. Ed è questo che è più che normale. Perché è ovvio si cresce e si realizzano pensieri e desideri che ad una età meno matura erano di difficile comprensione. Come Jungkook ormai profondamente innamorato di Taehyung, il quale è troppo occupato a nascondere i suoi veri sentimenti per accorgersene. Ed eccoli lì, infatti, a scherzare tra un tuffo ed un altro,non cogliendo gli invisibili sguardi che i due si lanciavano reciprocamente. Troppo presi a schizzare l'acqua a Yoongi, che si godeva, o almeno ci provava, i caldi raggi del sole di fine giornata,in quel piccolo momento di tranquillità. Tranquillità. Parola che da un paio di settimane non esisteva più nella mente di Yoongi, da quel piccolo sbaglio che lui aveva commesso. Perché sì Min Yoongi era ricaduto in depressione ma,al contrario di ciò che si può pensare, non se la prendeva con se stesso, il suo centro era divenuto quel bellissimo ragazzo dalla guance paffutelle. E questo faceva ancora più male al giovane perché lui voleva bene a Jimin. Già Jimin, anche lui non era più lo stesso, soprattutto dopo l'accaduto con Suga, ed era così ritornato ad odiare se stesso perché in fin dei conti era colpa sua. Anche se non lo dava a vedere nascondendo il suo stato d'animo tra quel suo sorriso caratteristico, ma che ormai non lo rappresentava più. Tutto ciò sfugge agli occhi di un innamorato Namjoon, troppo preso ad osservare il suo amato per accorgersene. Troppo felice per vedere oltre le maschere, perché in quel momento lui aveva tutto amore, amici e divertimento. L'unico, invece, che si accorse di ciò è colui che mai ci aspetteremo, ma che è l'unico capace di riportare speranza all'interno del gruppo. J-hope non era mai stato bravo con le parole per questo quando vedeva giù un suo compagno faceva di tutto per farlo ridere. Si era accorto che vi era qualcosa che non andava, aveva osservato. Questo lui lo sapeva fare bene. Aveva visto come Namjoon e Jin si scambiavano sguardi di intesa, aveva visto come Jungkook e Taehyung si osservavano e aveva visto come il rapporto tra Jimin e Yoongi si stesse spezzando. Sapeva che vi era una sola cosa da incolpare quella maledettissima regola. Era colpa sua se ora il perfetto legame tra loro si stava frantumando e doveva agire al più presto.



- Ragazzi perché sta sera non usciamo? Ho letto di un locale veramente spettacolare?- chiese J-hope. Tutti si voltarono verso di lui analizzando l'idea. – Perché no, sarà divertente!- rispose Namjoon – e come facciamo se ci riconoscono ?- domandò Jin. - Non lo faranno- continuò J-hope – possiamo prenotare la stanza vip, nessuna saprà di noi.- – Penso che si potrebbe fare- constatò Taehyung. – Si d'altronde cosa potrebbe andare storto ?- disse Namjoon.



Erano le undici precise quando i BTS si presentarono in quel locale. Non era nulla di eccessivamente esagerato, ma nemmeno un locale squallido. Era una costruzione grande da contenere quattro stanze vip, un ampio piano bar ed una enorme pista da ballo che attirò subito l'attenzione di J-hope. Nonostante fosse un ora decisamente presto per il pieno del locale vi era molte persone che riempivano già la zona discoteca. – Bene signori io sono Vaiana, sono la vostra cameriera, per qualunque drink vogliate occorre ordinare sui tablet,che trovate sui tavoli. Se ci sono altri problemi non abbiate scrupoli a chiamarmi con il tasto blu posizionato accanto alla porta. Buon divertimento ragazzi.- Sorrise la giovane cameriera prima di uscire. – Bene ragazzi è l'ora di divertirsi.- urlò un esaltato J-hope – Andiamo alla pista da ballo ? Jungkook, Jimin? Vi va ? Però anche questi drink sembrano buoni, ma li possiamo ordinare tutti ?- - Hey vacci piano J-hope – iniziò Jin – vorresti spendere una fortuna a drink?- chiese Yoongi – Possiamo ordinare quello che vogliamo, ma ricordiamo le regole. Niente salfie da ubriachi e non si l...- ad interrompere Namjoon fu un divertito Jungkook – Si appa le conosciamo le regole- tutti risero a quella uscita del più piccolo. – Allora- iniziò Jin per togliere dall'imbarazzo l'amato- visto che siamo qui diamo inizio alla festa con un bel brindisi?- Tutti annuirono convinti. Così ordinarono da bere e non appena arrivarono i drink a prendere la parola fu Namjoon – Visto che tocca sempre a me parlare in queste occasioni, voglio approfittare del momento per dirvi grazie. Grazie di avermi sopportato come laeder, grazie per essere stati al mio fianco e grazie per essere così come siete. Perché noi siamo questi, i BTS sono questi. Riusciamo ad andare avanti grazie alla forza che abbiamo insieme, alla nostra amicizia che ci lega. Non posso immaginare una vita senza di voi ragazzi, se solo ci penso vedo infelicità. Perché ? Perché non mi sveglierò con il buon odore che viene dalla cucina di Jin-hyung, non potrei più litigare per l'uso del bagno con Taehyung, non potrei più conversare con Yoongi-hyung, non potrei più controllare quel pestiferi di Jungkook e Jimin e non potrei più sentire la contagiosa risata di J-hope. Insomma una vita senza voi sarebbe il male. Quindi sta sera brindo ai BTS. BTS per sempre.- I membri del gruppo rimasero commossi da quelle parole, il loro laeder era il migliore. – E noi diciamo grazie a te Namjoon per essere il nostro laeder, per averci ascoltato nelle difficoltà, per aver creduto in noi e per averci sostenuto. – rispose Jin a quella dichiarazione d'affetto.- - BTS PER SEMPRE- urlò J-hope che fu subito seguito dagli altri.



Erano ormai trascorse due ore da quando i ragazzi erano entrati in quel locale. J-hope,Jimin, Taehyung e Jungkook si stavano scatenando sulla pista da ballo mentre Yoongi si era seduto su uno sgabello di fronte al bar, a detta sua la stanza vip era troppo chiusa. Teneva in mano il suo drink ed osservava Jimin danzare,o meglio scatenarsi. "Certo che ha proprio un bel culo"pensò. "Ma cosa vado a pensare" si voltò verso il barman – Ancora- disse rivolto a quest'ultimo, che all'istante riempì il bicchiere vuoto. Sapeva di non dover bere tanto, ma d'altronde reggeva bene l'alcool, era Jimin che dopo il secondo bicchiere perdeva la testa. "Ancora sto pensando a lui. Ma che diavolo ho in testa?". Ultimamente sì la sua testa non stava affatto bene. Ma Yoongi non voleva accettarlo, non voleva credere di essere caduto di nuovo in depressione per chi poi ? Per Jimin? Non voleva farsi aiutare perché corrispondeva ad accettare di essere malato, di avere qualche problema. L'unico momento in cui riusciva a stare meglio è quando pensava a come scopare Jimin. Si voltò verso il ragazzo che ballava accanto a Jungkook ignaro degli sguardi del più grande. Non riusciva a comprenderne il motivo ma dall'accaduto si era accorto di avere una vera ossessione per il più piccolo. Gli dava fastidio quando evitava il suo sguardo e si rifugiava dagli altri membri. Lo infastidiva il fatto che palpasse ogni parte del corpo degli altri membri, ma non lui. Li era profondamente piaciuto vederlo sotto di lui quella notte ansimante e desiderava rivederlo ancora in quella posizione. Era ossessionato ,ma questo sfumò subito in depressione non appena sentì le parole di Jimin. Errore. Per lui era tutto un errore "Secondo lui mi scopo chi mi pare e piace? L'unica puttana per me è lui. Andiamo mi ricordo come ansima e come mi chiedeva di scoparlo sempre più forte. Scommetto che lo farebbe con tutti ".Yoongi era talmente perso nei suoi pensieri che non si accorse che J-hope, Jungkook e Taehyung si erano allontanati dalla pista da ballo, lasciando solo Jimin. Il suo sguardo,però,venne catturato da uno strano tizio che stava osando guardare Jimin. "Ma cosa mi importa a me, che si scopasse chi li pare". Ma il suo atteggiamento cambiò del tutto quando vide quell'essere palpare il culo del suo Jimin,non limitandosi ad una solo volta.



Quando Jimin sentì per la prima volta qualcuno che gli sfiorò il fondoschiena non vi fece molto caso, pensando che nella foga del ballo avesse sfiorato una persona che si stava divertendo lì vicino. Anche la seconda volta non disse nulla spostandosi leggermente. Ma alla terza palpata, che fu decisamente più violenta delle altre si voltò per dirne quattro al suo molestatore. L'uomo che si presentò davanti a lui era decisamente alto e magro, ma con abbastanza muscoli da intimorirlo tanto che la sua gola si secco e non riuscì a pronunciare nemmeno una sillaba. – Finalmente ti sei girato era da ore che cercavo di attirare la tua attenzione,sono dovuto ricorrere alle maniere forti- disse il tizio mentre si passava la mano incriminata sui capelli colorati di verde– come hai osato?- fu l'unico commento che riuscì a pronunciare Jimin. Era veramente spaventato. – come ho osato- rise di gusto l'uomo- non sembrava ti dispiacesse putanella- continuò mentre afferrava il polso a Jimin, che di tutta risposta iniziò a dimenarsi per riuscire a sciogliere la presa salda dell'uomo. – Lasciami- - perché dovrei ci divertiremo tanto insieme. So come farti provare piacere. Non è quello che vuoi putanella-. Quell'uomo disgustoso rise ancora di più e strattonò Jimin con l'intento di avvicinarlo a se ma qualcuno lo fermò. Un ragazzo più o meno altro quando quello che stava adescando si intromise,facendogli sciogliere la solida presa che aveva sul polso della sua vittima. – Non provare più a toccarlo capito. Lui è la mia puttana.- Jimin osservò Yoongi sembrava così autoritario. Infatti l'uomo dai capelli verdi fece per replicare, ma il più grande gli lanciò una occhiata che era davvero terrificante – Fai come vuoi tanto sarebbe stato anche un pezzo di legno a letto.- Jimin rimase interdetto non sapendo cosa fare. La mano di Yoongi stringeva ancora il suo polso – Hyung graz...- - Non ringraziarmi. Ora andiamo- disse voltandosi verso l'uscita. – Aspetta dove stiamo andando ?- - Ti riporto a casa ?- - Cosa no, non puoi farlo- nonostante le sue parole e il fatto che fisicamente fosse più forte di Suga, Jimin non riuscì a fermare il compagno. –Gli altri cos...- - Gli invio un messaggio, sono troppo incazzato per poter rimanere lì dentro-. Era vero Yoongi era incazzato, Jimin conosceva bene quel volto, così da cogliere quei particolari lineamenti del suo viso che gli facevano capire quando il suo hyung era incazzato. Così si limitò a seguirlo senza dire nulla,notando però che Yoongi stringeva ancora il suo polso.



-Sto tornando a casa con Jimin, non si è sentito molto bene. Evidentemente ha bevuto troppo, ancora non si rende conto che non regge bene l'alcool. –
J-hope rise nel leggere il messaggio inviatogli da Yoongi,perché è vero Jimin non sa reggere l'alcool eppure quella sera il ragazzo non l'aveva proprio toccato, fatta eccezione di due piccoli sorsi che fece durante il brindisi iniziale. "Spero che tu e lui possiate chiarire hyung, qualsiasi cosa vi sia successa" pensò J-hope mentre si voltava verso i suoi compagni per dare la notizia agli altri.


Yoongi aprì il portone di casa. Per comodità avevano lasciato le chiavi dentro un piccolo vaso posto di fronte alla porta. In modo tale che se qualcuno fosse rientrato prima non avrebbe trascorso in giardino la notte. Jimin era rimasto in silenzio durante tutto il tragitto. Sapeva che quando Yoongi era arrabbiato la cosa migliore da fare è mostrarsi disponibile a stare zitto. Salirono le scale fino a ritrovarsi davanti la loro camera e lì Jimin fu assalito dal panico. D'istinto indietreggiò e poiché Suga ancora reggeva il polso del minore appena avvertito il movimento si girò. Il volto di Jimin era solcato dal panico,si poteva leggere chiaramente da come aveva allargato gli occhi, dalle sopracciglia tirate verso l'alto e dalla sua splendida bocca carnosa ed invitante semidischiusa. Suga avverti subito cosa vi era che non andava. – Che c'è ti lasci palpare dal primo che passa e poi ti spaventi a dormire con me? – Jimin dopo quell'affermazione non ci vide più – che cosa credi che mi sia divertito a farmi palpare il culo- - è quello che sembrava Jimin, se non mi sbaglio ti sei fatto toccare il culo più volte. Ed ora non venirmi a dire che non ti è piaciuto.- incrociò le braccia al petto Yoongi.- Come osi dirmi una cosa del genere ? Quel tizio mi stava importunando e non mi ero accorto che mi stesse palpando se no lo avrei conciato per bene.- - non ti sei accorto che ti palpava? non farmi ridere Jimin. Si vedeva lontano un miglio che stavi facendo quei movimenti per farti scopare- - ma cosa vai dicendo, stavo solo ballando non facevo nulla di male. È quel tizio che ha osato toccarmi.- - Ma fammi il piacere di chiudere quella bocca da puttana che ti ritrovi Jimin, tutti hanno visto il tuo culo strusciare a chiunque questa sera e poi mi vieni a dire che l'innocente saresti tu. Ti saresti meritato che quel tizio ti scopasse.- Jimin non resse quelle parole e delle lacrime iniziarono a scendere dal suo volto. Yoongi rimase interdetto non si aspettava che reagisse in quel modo– e allora perché non hai lasciato che lo facesse hyung ?- iniziò il più piccolo- ah ho capito, volevi scoparmi tu ? Dopo quella volta in hotel vuoi rifarlo vero ?Bene- Jimin oltrepasso il più grande che era rimasto pietrificato da quelle lacrime. – Allora hyung, che c'è non vuoi più scoparmi?- chiese Jimin mentre si sedette sul letto allargando le proprie gambe- Che c'è adesso ? Non era quello che volevi? Avanti fallo e basta- continuò mentre si sbottonava i pantaloni. Yoongi di tutta risposta si diresse sulla terrazza richiudendo, una volta uscito, la porta finestra. Il più piccolo rimase interdetto da quel comportamento, ma anche sollevato e subito ne approfittò per svestirsi e mettere il sua pigiama, che consisteva in un'unica canottiera nera. Si diete mentalmente dello stupido per aver portato solo quello come pigiama, ma non aveva mai pesato di dover dormire insieme a Yoongi, nello stesso letto per di più. "Ormai non posso farci nulla". Una volta rimasto in boxer si mise l'indumento e si sedette sul letto "Come ha potuto offendermi in questo modo. Non ho mai fatto nulla per farmi odiare così da lui, anzi sono stato sempre corretto con lui. Ok che abbiamo avuto quell'incidente ma non ha il diritto di trattarmi così. Non è nessuno per me." Jimin si morse il labbro. Non era vero Yoongi ha sempre contato qualcosa per lui, è l'unico di cui importa veramente ciò che pensa. Ricorda come gli è stato vicino quando ha smesso di mangiare, di come si era arrabbiato e di come lo controllava durante i pasti. Perché ora vi era quella tensione tra loro? Si volto verso la terrazza e lo vide allungato su un lettino a guardare le stelle "è così bello! Ma cosa vado a pensare. Jimin ti ha insultato fino a cinque minuti fa. Ora basta io vado a dormire". Spense la luce e si mise sotto le coperte portandole a coprire il suo mento. Non gli importava del caldo voleva solo proteggersi da lui. Chiuse gli occhi, ma subito li riaprì constatando che Yoongi era ancora li su quel lettino,ma con gli occhi chiusi. "Non vorrà dormire li fuori? Ma a me che importa, anzi è anche meglio, almeno non mi da fastidio". Si girò dando le spalle alla finestra. Chiuse gli occhi, ma di nuovo li riaprì.



Yoongi contemplava il silenzio di quella notte, non si capacitava neanche del perché avesse aggredito così Jimin. Quando ha visto quelle lacrime scendere dal viso del minore realizzò cosa aveva detto. "Eppure non le pensavo sul serio". Fu l'unico commento che emerse dai suoi pensieri "Però le ho dette e Jimin mi odierà ancora di più". – Hyung- quella voce così flebile riuscì lo stesso a raggiungere le orecchie di Yoongi. Il ragazzo si volto verso colui che lo aveva chiamato. Jimin era appoggiato con una mano alla finestra e l'altra portata a pugno sul petto in modo da farsi coraggio.- Cosa fai Hyung?- - Non lo vedi sto dormendo ?- rispose Suga in maniera schietta ma ammorbidendo il tono di voce. – Qui fuori?- - Si sta sera si, domani chiederò a J-hope di scambiarci le camere. Così non sarai costretto a dormire con me.- Jimin rimase stupito da ciò che aveva detto il suo hyung, era arrabbiato per quello che gli aveva detto, ma allo stesso tempo non voleva che lui si scambiasse con Hoseok. Avanzò a piedi nudi sulle fredde mattonelle. Vedere il ragazzo in boxer e canottiera venirgli incontro era qualcosa di spettacolare per Yoongi. Jimin si fermò solo quando fu davanti al più grande. – Hyung io non voglio- - Che cosa Jimin non vuoi ?- - Che ti scambi con J-hope,voglio provare a chiarire. Io non ho mai voluto che quel tizio dai capelli verde mi toccasse.- Jimin era imbarazzato, non riusciva a sostenere lo sguardo di quei occhi così neri. Yoongi a quelle parole rimase un attimo immobile ad osservare il ragazzo che aveva di fronte torturarsi quelle carnose e morbide labbra. – Hyung vieni a dormire, starai più comodo sul letto- Jimin non lo guardava negli occhi, ma era arrossito, chissà quanto gli erano costate quelle parole. Dunque uno sforzo poteva farlo anche lui. Si alzò – Va bene ChimChim- prese la mano del ragazzo e lo portò insieme alla loro stanza. Si cambiò mettendosi il proprio pigiama, che consisteva in un semplice pantalone di una vecchia tuta ed una t-shirt grigia. Jimin nel frattempo si era già sistemato sotto le coperte, una volta che Suga si posizionò accanto a lui gli augurò la buonanotte.- Buonanotte anche a te Jimin- rispose di rimando il più grande. Chiusero gli occhi e la stanza rimase in silenzio ad interrompere quel particolare momento fu Yoongi – Mi dispiace di aver detto quelle cose - Jimin guardò il ragazzo accanto a se – Non fa nulla, eri arrabbiato e lo posso capire. Solo non farlo più ok?- Yoongi annuì e chiuse gli occhi. Jimin lo seguì quando un pensiero si insinuò nella testa del più piccolo- Hyung?- - mh?- - Tu avevi i capelli verdi vero ?- - Si e questo cosa centra ?- - No nulla, solo che stanno meglio a te- disse ingenuamente Jimin,prima di chiudere definitivamente gli occhi,ignaro di aver causato un piccolo sorriso al più grande.



Angolo dell'autrice:
Ed eccomi qua con un nuovo capitolo. Mi ero ripromessa di dare ugual spazio a tutte le coppie e sono rimasta sorpresa anch'io nel aver strutturato così questo terzo capitolo. Ma non preoccupatevi per i prossimi capitoli anche le altre coppie avranno il loro spazio. Lascio a voi decidere chi sarà, forse. Un abbraccio a tutti !

Dede

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