Arrogante

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Sei ancora stretta a me mentre sussurriamo ognuno i propri discorsi quasi senza ascoltarci l'un l'altro, sono però passate le 23:00 e un leggero vento tira tanto che avverto un piccolo brivido che ti attraversa la schiena. Mi scosto e friziono la mia mano sul tuo braccio nel tentativo di riscaldarti: "Hai freddo, dovresti rientrare" e indico con il mento la discoteca da cui entrambi siamo usciti. Alzi divertita un sopracciglio e mi allontani mettendo le mani sui fianchi: "Dovrei? Volevi dire dovremmo?" la tua voce è ironica ma decisa non credo che accetterai una negazione come risposta. Dondolo da un piede ad un altro, non ho alcuna voglia di rivederti tra le braccia di qualcun altro ma non posso certo dirtelo così, devo trovare una scusa più credibile: "Non so ballare e non mi va di stare tutta la notte seduto al tavolo". Più che una bugia potremmo ritenerla una mezza verità visto che in effetti le mie doti da ballerino si fermano su per giù al ballo della mattonella, ti vedo estremamente divertita da questa mia confidenza: "E tutte le tue conquiste siciliane? Non sono mai avvenute in discoteca?" chiedi con piglio spocchioso

"Le nostre discoteche sono sulla spiaggia e se ti voglio conquistare posso offrirti da bere e proporti di allontanarci a guardare il mare, qui cosa propongo di andare a guardare il traffico della Tiburtina, signorinella?" rispondo muovendo la testa in modo buffo davanti a te sfottendoti e facendo un po' cadere quell'aria arrogante che è il tuo marchio di fabbrica e anche una delle cose che contraddistinguono il nostro rapporto di amore\odio. "Beh nemmeno io so ballare" dici riportandomi alla mente le immagini di nemmeno un'ora fa che tento immediatamente di distogliere con una lieve smorfia di disgusto: "Con la differenza Tish che tu sei una donna a cui basta ancheggiare, io una pertica di uomo che si troverebbe a gambizzare prematuramente una povera e innocente vittima. Non è che sono timido è che salvaguardo l'umanità"

Ridi talmente forte che delle lacrime si formano al bordo dei tuoi laghi personali e ti sfugge anche un grugnito: "Va bene Urso, allora vorrà dire che solo per questa sera mi sacrificherò io come agnello immolato all'umanità" mi porgi la mano aspettando la mia per trascinarmi di nuovo dentro quella bolgia infernale, hai talmente tanta gioia negli occhi che quasi mi convinci che sarà divertente. Sbuffo alzando gli occhi al cielo e agganciando le nostre mani, quando ti impunti ho già perso in partenza. E così in una finto, e alquanto buffo, trascinamento mi riporti all'interno del locale in cui la musica sfonda ancora il muro del suono

Immediatamente mi ritrovo a essere trasportato al centro della pista, totalmente spaesato e alla ricerca di qualcosa da fare. Agganci le tue braccia al mio collo e mi inviti, o meglio mi ordini, di prenderti per la vita per poi avvicinare la bocca all'orecchio per parlarmi: "Ora ti insegno il trucco per far finta di saper ballare, muoviti a tempo spostandoti solo da un piede all'altro". Ti guardo come si guarderebbe un tostapane a Venezia che chiede dove si trova Piazza San Marco, sbigottito è dire poco, ma tu mi fai l'occhiolino e cominci a muovere i fianchi tra le mie dita che aumentano la stretta cominciando a seguire il movimento anche con i piedi. Sono rigido e continuo a guardare in basso per evitare di sembrare ancora più impacciato ma tu ti riavvicini urlando sopra la musica: "Regola Due Albertino!"e un sorriso si allarga tra i nostri visi. Respiro e mi muovo seguendo il turbinio di forme e paillettes che continui a pararmi davanti e da cui è difficile distogliere lo sguardo, riesco addirittura a farti girare e riprendere quella statica e buffa coreografia che stiamo portando avanti da un po'. 

E tu sei sempre più luminosa mentre balli felice e urli: "Abbiamo vinto, siamo i più forti" e più ti muovi sinuosa e divertita più mi sciolgo e comincio a tirarti e guidarti in dei passi lievemente più articolati e senza ombra di dubbio scoordinati. Dalla folla danzante vedo riemergere Valentina e Jefeo, la ballerina sta disperatamente tentando di farlo andare a tempo ma complice l'alcool e l'assoluta incapacità risultano molto più simili a burattinaio e marionetta, beh almeno qualcuno messo peggio di me esiste. Te li indico beffeggiandoli e ci avviciniamo per gustarci più da vicino la lezione di danza. 

Sorrido fino a te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora