Voglio andar via

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Ci siamo, stiamo per entrare in puntata. 

Continuo a improvvisare una corsetta sul posto mentre tu accanto a me sembri impietrita. Buffo come la paura ci degni di reazioni così differenti, io vorrei togliermi subito il dente e tu invece non entreresti mai, preferendo il limbo dell'incertezza a una ben più insopportabile sconfitta. Arresto un momento la mia corsa e faccio sfiorare le nostre mani, al contatto tu sembri svegliarti e ti giri a guardarmi spaurita mentre io ti sorrido rassicurante: "Sarà perfetto, sarai perfetta. Te lo giuro si scuoieranno le mani per applaudirci". Ridi un poco, quasi impaurita anche da quello, mi fai una tenerezza senza fine e per istinto stringo le nostre mani sentendo anche la tu stretta ricambiare più forte del solito. "Ci sono solo due regole perché questa sia esibizione sia una bomba" tu ascolti e giurerei di vederti tendere le orecchie "Primo: non amputare la mano al tenore che con il moncherino diverrebbe molto meno affascinante. Secondo: RESPIRA!" 

Ridi e finalmente vedo il tuo petto rilassarsi piano piano e tornare a un ritmo normale, anche la tua stretta si allenta ma non azzardi a staccare la mano dalla mia e non sarò certo io a dividerci, il perché adesso non voglio cercarlo. Le luci si accendono in studio e i tecnici cominciano a farci segno di entrare nell'ordine che ben conosciamo e di prendere posto ai banchi. Ti vedo di nuovo tirare il fiato e prima di lasciarti mi avvicino al tuo orecchio per sussurrarti: "Regola due" lasciandoti un bacio veloce vicino all'attaccatura dei capelli. Annuisci socchiudendo gli occhi e ti lascio cominciando ad entrare, credo in te Titì. 

La puntata inizia nei termini classici tra consigli dei professori e inizio di piccoli deliri da parte del pubblico, siamo tutti tesi però sappiamo che il clou deve ancora arrivare. Dopo ancora pochi minuti Maria annuncia: "Bene ragazzi, si inizia con le sfide dunque, da adesso in poi i professori vi giudicheranno per attribuire punti a una squadra da cui poi verranno giudicati man mano i ragazzi per l'accesso al serale. Allora vedo che oggi abbiamo una sfida in duetto tra Giordana e Mameli contro Tish e Alberto" lancio uno sguardo veloce nella tua direzione ma ti sono alle spalle e non incroci il mio sguardo "e poi invece in sfida richiesta dalla Celentano Mowgli e Valentina" prosegue la conduttrice. Noto il volto contrito del breaker, non sembra felice della situazione e sicuramente la sfidante non è delle più semplici inoltre l'amicizia nascente fra i due desta sempre quell'imbarazzo di dover desiderare la sconfitta dell'altro. Un po' come Giordi e Tish che si stanno abbracciando prima di doversi sfidare l'una contro l'altra. 

Partono loro con "Hai delle isole negli occhi" di Tiziano Ferro e per quanto conosca la canzone e per quanto mi impegni di essere sportivo so dalle primissime battute che la vittoria sarà nostra, sono bravi e con timbri davvero particolari ma non hanno intesa stanno cantando divisi ognuno la propria storia, non c'è nulla in loro che comunichi come dovrebbe e anche i doverosi contatti sono estremamente studiati a tavolino: bravi ma non trasmettono. Tento di comunicartelo guardandoti e tu silenziosa annuisci recuperando un po' della vitalità che ti caratterizza. 

Entriamo sul palco ma tu sembri aver dimenticato ciò che ci siamo detti incoraggiandoci fino ad ora e sei rigida mentre ti sistemi l'auricolare, non possiamo permetterci di fallire. Mi avvicino e velocemente ti faccio voltare verso di me, so che sto cambiando la coreografia ma non posso vederti non riuscire a cantare. Ti prendo per mano dandoti il mio microfono e staccando l'altro dall'asta per poi sorriderti con convinzione: noi possiamo farcela. 

Parte una ben nota base e dopo poche note sento la tua voce cominciare a vibrare sopra la musica, canti per me escludendo il resto del mondo. Canti ancorata alla mia mano avvicinando il volto al mio ad ogni parola come a coinvolgermi ancor di più nel testo, fino ad arrivare ad esordire le ultime note della tua strofa a pochi millimetri dalle mie labbra che inumidisco deglutendo partendo con la mia strofa. Canto perso in un universo di cui solo noi conosciamo la chiave d'accesso e di violino, comunichiamo attraverso parole che non sono nostre vite che insieme non abbiamo vissuto e soprattutto da cui tutti gli altri sono esclusi. Quando le nostre voci si fondono per il ritornello e il tuo sound r&b si fonde con la mia conoscenza lirica ne ho la certezza: abbiamo spaccato. 

Sorrido fino a te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora