Casa

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La vibrazione continua del telefono mi fa sobbalzare e prima che riesca a rispondere smette di muoversi, noto per prima cosa l'orario: le due del mattino e in seconda battuta il tuo nome sullo schermo.
Mi metto seduto sul letto non ancora convinto che non si tratti di un sogno ed entro su whatsapp dove già ti sei affrettata a scrivermi:

"Sono qui fuori, ti prego dimmi che sei sveglio"

Il cuore sobbalza, tutto potrei dire di te meno che tu chieda aiuto, deve essere qualcosa di grave. Mi alzo e stando attento a non far rumore apro la porta dalla quale fessura già ti intravedo.
Sei sconvolta: fiumi di lacrime accarezzano le tue gote e la pelle così candida si infiamma mentre tenti di frenarle, il pigiama è malmesso come se lo avessi infilato di fretta per correre qui, non hai nemmeno disegnati i tuoi puntini.
Mi guardi recuperando flebile luce e cercando un contatto con me che non tarda ad arrivare, ti stringo forte a me accarezzandoti il volto e cercando di arrestare il flusso di lacrime

"Shh, ci sono io. Ci sono io. Tranquilla" mentre ti cullo vengo trasportato indietro al nostro primo duetto, quando io piangevo per mia nonna e tu, per la prima volta tra le mie braccia, dicesti proprio queste parole.
Ci siamo noi, oltre tutto.
L'esistenza insieme diventa vita, in tutte le sue sfaccettature.

Piangi appoggiata al mio petto che cerchi sempre, nonostante tu debba chinarti per rannicchiarti lì, cerchi protezione nell'essere più insicuro della terra ma per te, credo, potrei diventare il più forte.

"Dimmi cosa è successo, sono qui" sussurro tra i tuoi capelli, orami questa scena è per familiare, stringerti mentre tu ti fai coccolare e affondare il volto tra quella macchia di colore evidenziatore per assaporarti meglio e viverti sempre di più

"Nulla... un'incubo misto a un ricordo" la voce cupa tra i singhiozzi fa solo squarciare il mio petto diviso tra dolore e rabbia. Chi ti ha ferito? Chi ti ha cucito addosso questa diffidenza? Dove ero io?

La tua voce però si insinua tra i miei inutili sensi di colpa: "Avevo ... cioè volevo ... insomma" balbetti quasi inconcludente senza distanziarti dal battito regolare del mio cuore "Tu mi fai stare bene, volevo stare bene"

Il soffio delle tue parole mi scalda più di qualsiasi fuoco, non so quali demoni appaiano nei tuoi incubi ma un giorno vorrei essere in grado di domarli o almeno di farci amicizia, perché se fanno parte di te imparerò ad amarli come sto facendo con te che ogni giorno guadagni un posto maggiore nel mio focolare domestico. Ci sei arrivata nel tuo stile: graffiando prima di accarezzare, ma a me i tuoi graffi piacciono perché lasciano un'impronta durevole, qualcosa che mi lega a te più di ogni dichiarazione. Il motivo per cui mi cerchi mentre piangi nella notte esattamente come quando ridi orgoglioso dei tuoi successi di giorno.

Il respiro si unisce al mio rilassandosi lentamente mentre continuo a cullarti e a bassa voce ti suggerisco: "Regola numero due Boric" e ancora una volta tu rispondi nell'immediato a quel giocoso comando tranquillizzandoti. Io con te parlo così, con gesti piccoli che diventano importanti come con quei giochi da bambino che più li tieni nell'acqua più si ingrandiscono, all'inizio non sai quanto grande diverrà ma continui a dargli acqua perché vederlo crescere è entusiasmante

Mi guardi finalmente anche se con occhi smarriti e ancora rossi per via del pianto e ti aggrappi alle mie spalle come a non volermi lasciar andar via. Stai bene e non vuoi che finisca e ora come ora farei qualsiasi cosa perché tu continui ad essere serena e la soluzione la ho, tanto scontata quanto illegale.

"Vuoi dormire con me?"

Non so nemmeno come la frase mi sia uscita così facilmente dalle labbra che quasi scottano mentre la pronunciano, certe di aver commesso l'ennesimo passo falso. È una pessima idea per tantissimi motivi: è contro il regolamento, il rischio di svegliare tutti è altissimo e comunque domani ci scoprirebbero e soprattutto è abbattere con un piccone tutte le tue riserve. Tu che fai fatica a farti toccare sei l'antitesi del dormire a pochi centimetri di distanza.

Sorrido fino a te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora