Ci vogliamo bene

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Si duetta a quanto sembra. Quella scritta non lascia troppe interpretazione: "Tish e Alberto in Shallow" e direi che tanto basta visto come sei saltata dal divano e come stai sgranando gli occhi. "Ma io e te?" sussurri spaventata fissandomi, mi viene istintivo sorriderti e avvicinarmi a dove sei seduta mettendomi quasi in ginocchio davanti a te. "Quanti Alberto ci sono qui?" chiedo dondolandomi fra le ginocchia e inclinando un po' la testa
"Troppi pochi" stai sbuffando quasi le parole e le dita sono quasi rinchiuse nella bocca tanto le stai mangiando
"Oh lo so tutti gli Alberto sono meravigliosi ma penso che potrai riuscire a cantare anche solo con me" rispondo sornione e prendendo le tue mani fra le mie per evitare che te le consumi continuando a morderle
Il contatto non sembra infastidirti ma ti ha dato qualcosa di nuovo su cui concentrarti che forse ti preoccupa ancora di più della precedente, però le mantieni lì lasciandoti sfiorare mentre rifletti: "Lo sai che è una canzone di un'intensità emotiva densissima?"
"La cosa ti preoccupa? Non mi è sembrato che tu abbia problemi di interpretazione e poi al limite sono io che dovrò sbattere la testa al muro per la lingua" sorridi alle mie parole, lo sai sono una frase in inglese, in realtà in qualsiasi lingua non sia il siciliano, ma in questa scuola ci si mette in gioco e di certo non sarà un po' di british a impedirmi di far tuonare le pareti.
"Ma poi è bellissimo Titi! Così romantica!" Esordisce Valentina arrivata nella stanza proprio al momento giusto, la ballerina afro si posiziona alle tue spalle e circondandoti in un abbraccio veloce continua: "Con le vostre voci ci regalerete un'esibizione da brividi ne sono certa"
La ballerina è entrata un paio di giorni dopo rispetto a noi ma al contrario della bella serba è la persona più solare che io abbia mai conosciuto ed è riuscita a penetrare anche il cuore invalicabile della regina dei ghiacci, riuscendo in più occasioni anche a farla ridere
"Si brividi di paura, hai presente la mia presenza scenica? Ecco si riduce ai minimi storici con qualcuno vicino, figurati poi se quel qualcuno è il tenorino" sputi queste parole quasi con disprezzo e praticamente nello stesso istante tiri indietro le mani portandole a torturarti i capelli. Mi guardi infuriata, come se fossi la causa dei tuoi problemi: "Sempre il primo della classe, cosa ti importa di cosa si canti, la tua ugola d'oro ti aiuterà, mica come me che essendo un'interprete la canzone devo sentirla dentro"
Monta una certa rabbia anche dentro di me che mi fa rimettere in piedi in modo da sovrastarti: "Senti suonatrice di ukulele indie sentitela meno, se sei invidiosa del talento altrui anni il coraggio di ammetterlo invece di sputare veleno addosso agli altri perché ti rende solo più una sfigata" sei quasi accartocciata sotto il peso delle mie parole e di un mio possibile corpo, le fiamme che brillano i miei occhi non sono certo fuoco artistico adesso, detesto chi mi provoca insultando la mia unica sicurezza, almeno in questo non sono secondo a nessuno.
Resti pochi attimi in silenzio poi mi spingi via e corri urlando un: "vaffanculo!" che risuona per tutta la sala relax, facendo girare altri occhi su di me mentre il suono delle tue lacrime risuona dentro il mio cuore come la peggiore nota stonata. Un passo falso e tutto cade come in un castello di carta. Complimenti Alberto

Sei sparita per tutto il resto del giorno e ovviamente le stelle me le sono cercate da solo, per nemmeno mezz'ora perché poi la rabbia è montata di nuovo e ho pensato che stavo aspettando una ragazzina che batteva i piedi per ogni capriccio e che alla fine di te a me non doveva importare proprio nulla e sarebbe stato meglio non parlarsi più. E devi vedere come me la sono raccontata, come l'orgoglio ha preso a braccetto la rabbia e l'ha fatta girare insieme a lui un valzer di cazzate davvero niente male, ero convinto, certo e superbo. Poi ti ho vista. Abbiamo lezione alle 10:00 per provare questa maledetta canzone e tu arrivi, il volto stravolto evidentemente appena asciugato dalle lacrime perché hai addirittura i puntini sbiaditi e soprattutto lo sguardo incrinato come la peggiore delle palle di vetro che il futuro non predice più. Sei bella però, indubbiamente, quasi una diva mancata. Ma tanto triste e sinceramente immaginandomi quelle lacrime non mi interessa più molto quale coreografia l'orgoglio abbia ideato, fa sicuramente schifo perché quelle non sono lacrime di gioia. Mi avvicino ondeggiando da un piede all'altro e tu mi noti nonostante non riesca a sostenere il mio sguardo. In questo buffo modo arrivo a pararmi davanti a te e senza pensare alle conseguenze ti circondo con le braccia dandoti qualche bacio tra la chioma carotene. Ti irrigidisci e subito dopo sento un singhiozzo che si pronuncia in quello spazio vuoto creato tra i due corpi, cosa che mi ti fa attirare ancora più a me accarezzandoti piano la schiena e sentendo le tue mani agganciarsi alla mia vita, timorose e leggere. "Scusa" singhiozzi nascosta nella mia felpa che se non fossimo così vicini non avrei mai sentito.
"Tranquilla, sbagliamo tutti e poi forse ho un po' esagerato anch'io, mi dispiace che tu debba cantare con qualcuno che non stimi, prendila come una prova per il tuo futuro" il solo pronunciare quelle frasi mi risveglia una rabbia veramente malsopita che forse ha più i contorni della delusione. Non le piace la mia musica e tantomeno come la canto io.
Ti stacchi un po' da me e o pur rimanendo abbracciati cerchi i miei occhi e parli sommessa: "Io penso che tu abbia un enorme talento Alberto, non voglio che sia comparato a me, non voglio sfigurare proprio alle prime prove, io devo restare, devo vincere, è tutto per me" i tuoi occhi si riempiono ancora di lacrime e mi scuoti ancora una volta, sei fragile come i tuoi amati fiocchi di neve
"Siamo una squadra Tish, io ti aiuterò con la vocalità e tu a non farmi sembrare un mafioso a Little Italy. Ci guardiamo le spalle, siamo complici non rivali. Ci stai?" Chiedo deciso continuando a fissare il tuo volto un poco più sereno.
Annuisci poggiando di nuove la fronte contro il mio petto e respirando piano, accordando il tuo respiro al battito del mio cuore regalandomi una sensazione di tepore molto dolce.
"Entriamo ti va?" ti dico baciandoti ancora i capelli e sentendoti affermare con il capo, ti tengo per mano perché non voglio eliminare del tutto quel contatto, dà sicurezza ad entrambi e adesso ci serve decisamente. Incrociamo brevemente gli sguardi varcando la porta e giurerei di sentirti sussurrare un "grazie"

Note d'Autrice:
Scusate ho aggiornato tardissimo! Primi avvicinamenti, cosa succederà? Provate a indovinarlo
Un grosso bacio

Sorrido fino a te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora