Pianeti

855 58 26
                                    

Stanotte non credo potesse essere possibile dormire e infatti anche se ho appena aperto gli occhi sento la stanchezza e gli errori di ieri pesarmi addosso come macigni. Mi giro sperando di trovarti, sperando sia un brutto sogno da cui mi sveglio immerso nei tuoi ciuffi aranciati, solo per scuoterti e dirti: "Menomale che ci sei". Purtroppo però io se sbaglio lo faccio per bene e sono riuscito a cacciarti dalla mia vita proprio ora che avevi accettato di illuminarla: complimenti Alberto anche oggi il mongolino d'oro è il tuo.

Sento la voce di Jefeo canticchiare un ritornello vagamente riconoscibile e tento di trovarlo con lo sguardo che dopo poco incrocia il suo accompagnato da un vivace sorriso.

"Ben svegliato! Dove sei stato a far follie con la rossa?" penso che si stia pentendo della domanda appena posta non appena nota la mia espressione, il dolore arriva come una fitta nel fianco ed è impossibile nasconderlo "che è successo?" prosegue infatti con lo sguardo preoccupato e avvicinandosi velocemente al letto su cui ancora vegeto

Mi alzo mettendomi seduto mentre lui fa altrettanto ritrovandosi così a guardarci tra l'ansioso e il sofferente. "Ho sbagliato tutto" inizio con voce tremante "io non la capisco Je, non ci riesco, lei pensa a Dio sa solo cosa mentre io" mi fermo realizzando che tra i fumi dell'alcool e della notte comunque il pensiero è rimasto fisso e finalmente nitido "io... Io mi sono innamorato di lei"

La realtà impressa in una stanza troppo piccola eppure perfetta per raccontare ad un amico quello che forse si sa da sempre e non si è mai palesato, perché è difficile capire di amare. Soprattutto te. Forse per come è accaduto ti stavo semplicemente aspettando, ho creduto altre volte di essere innamorato, ho detto almeno due volte "ti amo" a una donna che mi guardava sognante eppure nessuna delle due era vagamente paragonabile a ciò che sento ora. Ti ho guardato per un mese e oltre negli occhi, ogni giorno catturandone una sfumatura diversa che mi intrigava sempre di più. Ho parlato di me senza nemmeno accorgermene e ho scoperto di te quasi senza volerne. Ho desiderato averti sempre di più ad ogni giro di orologio quasi in dipendenza dall'adrenalina che mi generi. E ho capito di amarti esattamente come ti ho incontrato: per sbaglio eppure senza alternativa

Fisso lo sguardo sul pavimento: "Probabilmente dirai che è impossibile ed è veramente troppo presto ma..." comincio interrompendo il silenzio creatosi ma venendo a mia volta sovrastato nel pensiero

"Non lo direi mai, dare un tempo all'amore è l'azione più stupida che tu possa compiere. Dovresti dirlo a lei però" posa la mano sulla mia spalla stringendola ricordandomi ancora una volta che qui dentro non si stringono legami ma nodi indissolubili

Un sapore amaro di lacrime e orgoglio si fa di nuovo padrone del mio palato: "Non" quasi non riesco ad articolare il pensiero che mi lacera così nel profondo "Non mi ricambia". Quasi mi aspetto che il mondo tremi e che il mio amico si ritragga scusandosi mentre invece si limita a dire: "Sicuro? Perché pensi che te lo direbbe? Tish?" e vorrei tanto credergli ma il cuore è un organo troppo sensibile specie quando viene calpestato.

Di tutta la chiacchierata fatta però nessuno dei due ha osato toccare l'argomento del duetto che da lì a pochissime ore ci troveremo ad affrontare, penso salutando il trapper che dopo avermi buffamente abbracciato è sceso a fare colazione, cosa che eviterei volentieri, se non fosse che senza nulla nello stomaco rischio lo svenimento in diretta e mi sembra ancor meno indicato. Non oso pensare al tuo sguardo su di me che però mi trovo di fatto a cercare di lì a mezz'ora, quasi come se potessi trovarti al nostro tavolo con i cappuccini uno di fronte all'altro a sorridermi con le unghie mangiate dal nervosismo della vicina esibizione.

Invece naturalmente non ci sei e quel tavolo è spoglio, sei tra Giordana e Valentina due postazioni più in là che non appena mi vedono scendere le scale mi fissano in cagnesco, per fortuna hai un'ottima squadra al tuo fianco. Gli occhi rossi però non si camuffano nemmeno se li tieni bassi e Dio solo sa quanto vorrei asciugarteli. Mi avvicino al tavolo sotto lo sguardo stupito delle tue amiche, potremmo anche non essere più nulla, ma solo io so quanto tieni a questa esibizione.

Sorrido fino a te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora