Arrivai a scuola con 'ritardo breve', mentre mi lasciavo cadere stancamente sulla sedia con lo zaino ancora in mano. Osservai il mio compagno di banco ed amico Michele, che sorridendomi mi dava piccole pacche di incoraggiamento. -Il Lunedì è sempre difficile. - Commentò poco prima che l'insegnante di Tecnologia Chimica Industriale iniziasse la sua lezione prendendo il gesso appoggiato sulla cattedra.
***
Le prime ore passarono lentamente, ancora assonnata per la notte agitata, ritrovandomi a disegnare una mano sul libro di Organica. Uno schizzo in un'angolo di foglio, ma che mi mise apprensione.
Arrivò la ricreazione, ritrovandomi a prendere la mia solita bottiglietta di alluminio azzurra piena di Camomilla ed un pacchetto di cracker mentre mi voltavo verso il mio amico Michele e Mirea, la futura fotografa.
Le immagini che rubava dal bosco erano sempre spettacolari. Ritraevano specchi d'acqua e foglie autunnali; di rado vi era un cerbiatto o un riccio che tentava di arrampicarsi su di un sasso. Ogni volta che ci portava una nuova foto Michele era il primo che voleva vederla, incantato dai paesaggi. - Cos'hai fotografato oggi? - Chiesi curiosa sporgendomi sulla spalla di Michele. Immediatamente Mirea commentò il suo bottino con sorriso beffardo. - Oggi vi ho portato una chicca! - Sussultai quando mi ritovai tra le mie mani la foto di un'immenso orso bruno. Il suo muso spuntava da uno specchio d'acqua, mentre i suoi occhietti vispi si concentravano sull'obbiettivo. Mi osservavano. La sua pelliccia era completamente fradicia, le sue orecchie spuntavano come due morbidi cuscinetti. Lo riconobbi immediatamente.
Era lui.
Era il grosso mammifero che mi aveva inseguita quella mattina. - Quando l'hai fatta? - Le chiesi riferendomi alla foto che ancora tenevo tra le mani. Il suo sorriso si ingrandì e con occhi luminosi mi rispose. - Questa mattina! Fresca dalla stampante! Non è un gioiello? - Chiese gongolando del suo operato.
Non ci sono orsi in pianura.
- Cos'hai oggi? - Aggiunse la ragazza davanti a me, mentre i suoi capelli corvini danzavano sulle spalle. I miei occhi saettarono nei suoi, spalancati, due immense pozze d'acqua. - Sei pallida. - Confermò Michele guardandomi. Scossi la testa sorridendo, togliendo a loro ogni dubbio o cupo pensiero. La campanella suonò giusto in tempo, annunciando il continuo delle lezioni mentre l'insegnante di Inglese entrava in classe.
Non ci sono orsi in pianura.
Ripensai spaventata, mentre fuori dalla finestra piccole gocce di piggia cadevano sui vetri delle finestre.
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La Foresta|| Il Segno Sinistro
FantasyAgata è una giovane ragazza di campagna spaventata dalle ombre. Una in particolare la segue in quel bosco che deve attraversare per tornare a casa da scuola. Un'incidente, dovuto ad una svista, la isolerà dalla sua vita e dai suoi amici, accompagnat...