Madame Maude osservò la nostra tana curiosa. Il suo sguardo cadde sullo zaino con dentro le mie scorte.
Øystein si era sdraiato dietro di me, mi appoggiavo a lui guardando l'intrusa. Lei mi guardò. Alcuni ciuffi ribelli erano sfuggiti dalla sua intricata acconciatura, ricadendo sulla sua fronte sudata. - Perché è qui? - Le chiesi nuovamente, mentre sussultava nel sentire la mia voce dopo un lungo silenzio. Immediatamente lei aprì il panno che teneva in mano, lo aprii con cura, stendendolo davanti a noi. Un dolce odore di prosciutto, pane caldo e formaggio invase l'ambiente, facendo brontolare il mio stomaco affamato. Lei mi sorrise, dividendo la morbida pagnotta con le mani. Mi porse una fetta, con delle fette di prosciutto. Improvvisamente dalla mani ca prese un coltello e fulminea presi l'ancia accanto a me, puntandogliela suo collo. - Devo solo tagliare il formaggio. - Disse alzando le mani e lasciando il coltello sulla stoffa scura. Cautamente presi la posata e tagliai il cacio a fette sottili e gliene porsi alcune, mangiando le rimanenti. Assaggiai il cibo gustandone ogni minimo sapore. Il gusto del prosciutto esplodeva in microscopiche particelle di sapore e contrasti. Il pane, morbido sotto i miei denti affilati, si attaccò al palato. Intenta a toglierlo con le dita, Madame Maude parlò, osservandosi intorno. - Sembra un luogo perfetto per ripararsi dalle intemperie. - Commentò, guardando le coperte che avevo rubato dai campeggiatori, stese intorno a noi. Avevo legato il nylon delle canne da pesca su tutte le pareti, stendendo le coperte e facendovi amache e tenendo l'ambiente caldo all'interno del giaciglio. La osservai. - Perché sei qui? - Il suo sguardo cadde su di me. Sembrava stupita ed insicura. - Per darti cibo e coperte... - Iniziò incerta. - E questo. - Disse porgendomi una collana. La presi curiosa, osservando l'intrico di fili che reggevano due pietre azzurre ed una maggiore trasparente al centro. Mi ricordavano i palchi dei cervi. Quelle corna maestose e imperiali, che minacciavano il nemico. Istintivamente sorrisi. Un flebile raggio di sole oltrepassò le coltri di nuvole grigie, poggiandosi sulla pietra ed attraversandola ed illuminando l'ambiente circostante. Piccoli bagliori di luce illuminarono il giaciglio, in un simpatico gioco di colori. Madame sorrise a sua volta nel vedere la mia meraviglia. - Questa collana la diamo a tutti i ragazzi. - Disse osservandomi, mentre la riponevo sulla stoffa. - Serve a nasconderti da occhi altrui quando si è fuori dall'abitazione in cui io ed i tuoi amici risediamo. - Disse riferendosi a Michele e Mirea. Un peso mi aggravò sul petto nel rammentarli. - Perché? - Sussurrai tristemente. - Perché mi dai queste pene? - Le chiesi accigliandomi. I suoi occhi rispecchiavano il mio volto stanco e graffiato. I capelli scomposti. Portai le mani al volto, come per sciacquare via quei ricordi e mi alzai tenendo in mano il ciondolo. - So che-... - Non l'ascoltai. Mi limitai solamente a buttarmi nella neve, cadendo per cinque metri, prima di incontrare quella fredda e morbida distesa. Madame Maude urlò nel vedermi saltare. Caddi con le ginocchia nella neve e le mani in avanti. I capelli davanti al volto, coprendomi la visuale della foresta. Mi alzai, nuda, facendomi spazio tra la neve. Øystein uggiolò piano, affacciandosi dal giaciglio, Maude accanto a lui. Mi avviai verso il lago. Le ginocchia immerse nel freddo, tremavano rosse e già stanche. Bagnai il ciondolo nel freddo lago, rompendo la superficie ghiacciata. Dalla pietra trasparente cadevano piccole gocce, ritornando nel loro lago, increspando la sua superficie. Osservai attentamente la pietra, quando dal nulla, al suo interno, una sfumatura viola e verde spuntarono, per poi sparire sotto il mio sguardo attento. Sospirai tornando indietro, facendo leva con le braccia per salire sui rami del nostro albero. Rientrai accucciandomi contro il corpo di Øystein, che piano mi leccava le mani ghiacciate.
Madame Maude mi guardò stupefatta. - Ho controllato che la magia non fosse nera. - Dissi soltanto, rammentando il colore del lago quando la donna del sogno si era avvicinato ad esso. Non era scuro per caso, quando mi ero immersa le acque erano limpide. Il lago, in qualche modo, rivela la vera natura delle cose. Sicuramente la donna dai capelli bianchi e dalla pelle diafana, era un pericolo. Madame Maude annuii, osservandomi mentre indossavo il ciondolo, stringendomi a lui. - Tienila con cura. - Sussurrò soltanto e con passo veloce si allontanò da noi, tra le ombre del bosco.
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La Foresta|| Il Segno Sinistro
FantasyAgata è una giovane ragazza di campagna spaventata dalle ombre. Una in particolare la segue in quel bosco che deve attraversare per tornare a casa da scuola. Un'incidente, dovuto ad una svista, la isolerà dalla sua vita e dai suoi amici, accompagnat...