Il gracchiare di un corvo mi svegliò.
Ero accucciata contro il corpo dell'orso. Il suo respiro regolare mi cullava piano, scaldandomi.
Ero a casa. Ero in pace.
Ci eravamo accucciati nella cavità di quell'albero che mi aveva protetta Lune prima. Mi affacciai curiosa, mentre il muso bruno del mio nuovo amico si appoggiava sulle mie spalle. In lontananza notai la figura famigliare di Mirea. Un corvo le volava intorno con le sue ali minacciose. Sussultai nel vederla. Non volevo tornare a casa. Non ancora almeno.Il rapace si appoggiò sulla sua spalla, mentre lei fotografava il lago con un largo sorriso sulle labbra. Improvvisamente alle sue spalle apparve Michele. Osservai da lontano le figure dei miei due vecchi compagni di scuola. Gli occhi di lui che vagavano sul lago, osservando attento ogni cresta dell'acqua. Mi voltai verso Øystein, il mio amato orso bruno, preoccupata. Portai le mie braccia intorno al suo collo. Il calore della sua pelliccia mi tranquillizzò, i miei vestiti lontani, nel nostro giaciglio. Sapevo che qualcuno avrebbe interrotto la nostra quiete. Mi ero preparata. Mi aggrappai alla corda, non lontana da me. L'avevo costruita con la mia maglietta e rinforzata con i rami e la rugiada degli alberi. Strattonai la corda di fortuna per controllare che reggesse, per poi slanciarmi fuori dall'alto arbusto che ci nascondeva.
Non potevo permettere che altri vedessero Øystein. Lo avrebbero ucciso o imprigionato nelle fredde mura di uno zoo, osservato da bambini curiosi. Mi aggrappai sui rami di un albero adiacente, fortunatamente la fune aveva retto. Osservavo da lontano i due visitatori, il corvo gracchiava vicino aggrappato alla spalla di Mirea. Tenevo in pungo un sassolino. Concentrando la forza sul braccio destro, portai indietro il braccio e lanciai. Lo schianto del sasso contro i rami e le foglie fece voltare i due. Fortunatamente il sassolino era caduto abbastanza lontano da portare il loro sguardo dalla parte opposta rispetto al giaciglio.
Continuai imperterrita il mio tragitto.
Le mani ed i piedi rovinati dalle schegge. Mi ero esercitata per proteggere il mio nuovo amico. Il corvo ora mi fissava. Ero sopra di loro. Mirea aveva riportato la sua concentrazione sulla fotografia, mentre Michele si era allontanato per capire da dove era arrivato il rumore.
Dovete solo allontanarvi ancora un po'...
Pensai speranzosa. Ma sapevo che Mirea non se ne sarebbe andata finché non fosse stata soddisfatta dei suoi scatti. Voleva rubare ogni immagine di quel paradiso immerso nelle foglie. Mi accucciai, vedendo Michele riavvicinarsi. - Dovremmo tornare da Madame Maude e Viviane. -
Disse preoccupato, prendendo un piccolo vaso ed immergendolo nell'acqua del lago, allontanandosi da lei. In lontananza vidi un piccolo pesce tuffarvisi dentro, ma pensai fosse frutto della mia immaginazione. - Ancora una... - Disse Mirea, presa dalla concentrazione. - Ecco fatto! - Disse soddisfatta, mentre il corvo si levava in aria per poi volare intorno a lei. Gracchiava irrefrenabile, mentre il sole illuminava il suo becco scuro. - Calmati Yaacov. - Disse gioiosa, accarezzando la sua testa appena si appoggiò sul suo braccio. Li vidi allontanarsi, mentre in me nacquero nuovi quesiti. Ma non mi concentrai più di tanto e tornai spedita verso il mio giaciglio.Dove sapevo che Øystein mi aspettava.
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La Foresta|| Il Segno Sinistro
FantasyAgata è una giovane ragazza di campagna spaventata dalle ombre. Una in particolare la segue in quel bosco che deve attraversare per tornare a casa da scuola. Un'incidente, dovuto ad una svista, la isolerà dalla sua vita e dai suoi amici, accompagnat...