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- Primo giorno di scuola! -

Così lo aveva definito Dan, mentre con le mani in tasca mi accompagnava verso l'aula. Nel mio armadio c'erano solo vestiti, gonne e camicie, così evitai il vestito sotto lo sguardo attento di Øystein; mentre cercavo di indossare dei collant. "Per la prima lezione non sono accetti gli animali totem. " Tassativo per Madame Viviane, mentre ci affiancava lungo i corridoi. I suoi capelli castani sfioravano le spalle coperte da una camicia azzurra, mentre i tacchi neri riverberavano tra i freddi corridoi ornati da una carta da parati floreale. Il suo sguardo cadde su di me quando le venni accanto. - Scusi Madame Viviane. - Dissi chiamandola. Quella stessa mattina mi aveva spiegato esplicitamente che lei e sua sorella Maude, potevano essere chiamate solo con l'appellativo 'Madame' usando sempre il lei. Fui sollevata quando ricevetti da lei uno sguardo d'assenso, mentre poggiava la sua mano sulla mia spalla. - Dimmi cara. - La sua voce era morbida come seta, ma più calda rispetto a quella della sorella. - Tra i libri che mi avete dato, ho trovato un taccuino con su scritto 'Caso numero 129'. - Le dissi, mostrandole il quaderno dalla copertina morbida, mentre il suo sguardo di smeraldo cadeva su di esso. - Ogni ragazzo in questa struttura, possiede un taccuino per descrivere la sua esperienza con il proprio animale totem. - Iniziò prendendolo. - Dovrai appuntare i tuoi metodi per rendere il vostro legame stabile, affinché un futuro studente con un orso possa sapere come comportarsi. - Spiegò, concludendo con un caldo sorriso. Mi sistemò i capelli dietro l'orecchio e con passo veloce si allontanò da me. Osservai il quaderno tra le mie mani, guardando le righe che avrei dovuto riempire. - Ingegnoso. - Pensai.
Chissà quanti ragazzi della mia età hanno avuto un orso come animale totem.
Mi chiesi, sfiorando il ciondolo regalatomi da Madame Maude. Sospirai affranta mentre Dan mi strattonava per una manica, ricordandomi che stavano per iniziare le lezioni. Corremmo tra i corridoi deserti di quella vecchia struttura, il legno scricchiolava sotto il nostro peso. In mano portavo libri e quaderni regalatomi dalle due sorelle. Vecchi volumi con una spessa copertina in pelle, mentre i quaderni erano semplici fogli uniti da un grosso filo di spago, tra questi il taccuino.

Seguii il mio mentore ed amico tra quegli incroci infiniti, quando arrivammo dinanzi ad una piccola porta in legno di noce. Dan aprì lentamente il pomello ed entrati nell'aula ci trovammo dinanzi a Madame Maude. Il suo volto pallido, la fronte sudata.

Ci sorrise, nonostante il ritardo e la sua visibile stanchezza. Ci accomodammo vicini, accanto a me Michele che prendeva appunti.

Ed Iniziò la lezione.

Ed Iniziò la lezione

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