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- Allora signori. - Disse Madame Viviane, orgogliosa della lezione che avremmo intrapreso a breve. - Osservate bene i piatti sul tavolo ed i bicchieri, ma soprattutto... - Disse severa, guardandoci attentamente. - Le forchette. - Come estasiata dalla rivelazione, i suoi occhi scintillarono alla luce delle candele, mentre fuori il Sole spuntava da pesanti nuvole grigie. Dan, affianco a me, sbadigliò sonoramente ricevendo un'occhiata dalla temibile Vivian. Il suo sguardo altero si poggiò su di noi. - Ebbene non sottovalutatele! - Esclamò, puntando l'indice verso il soffitto, in un importante avviso. - Memorizzate: Antipasto, Pesce e Carne! Le posate alla vostra sinistra signori, alla si-nis-tra! - Sillabò, picchiettando la mano sul tavolo. - Tutti insieme ora. - Disse, chiudendo gli occhi, come in preghiera.

- Amen! -

Dan sorrise beffardo, mentre Madame Viviane andava in escandescenze. - Signor Daniel Enrique! - Esclamò irata, avvicinandosi al ragazzo accanto a me. Gli occhi di lei spalancati, in rimprovero. - Osi ancora una volta interrompere la mia lezione e-... - Improvvisamente la porta della sala si spalancò. Madame Maude sembrava essere appena scesa dal letto: indossava una mera camicia da notte bianca, mentre il suo pallore era sempre più visibile, risaltando i suoi occhi stanchi. Si avvicinava con terrore ed insistenza verso sua sorella. - La donna... - Iniziò a sussurrare Madame Maude, mentre si teneva vicino all'orecchio si Viviane. - L'Africa ha... - Madame Viviane corrucciò la fronte, per poi saltare sul posto sbigottita. - Un accerchiamento nelle coste... - Maude continuava a parlarle aggrappandosi alla sua spalla, mentre Viviane sbiancava ed arrossiva con una velocità sorprendente. Alla mia sinistra sentii stringere la mano, mi voltai arrossendo sotto il dolce sguardo di Michele. Appoggiai d'istinto la testa sulla sua spalla. - Le navi si sono scontrate... - Guardai nuovamente Dan, mentre teneva il suo sguardo beffardo su Viviane, osservava i suoi repentini cambiamenti d'umore con interesse. - Per essere una persona rigorosa e severa, espone apertamente ogni sua minima emozione. - Commentò con aria derisoria, girandosi verso di me. Risi piano seguendo il suo sguardo, quando un bussare insistente alla porta ci fece sobbalzare tutti dallo spavento. D'istinto Michele mi cinse la vita. Sorrisi nel sentirlo accanto. - Maak dadelik oop! - Urlò una voce di donna. - Maak dadelik oop! - Ripetè. Gli sguardi di tutti erano rivolti a Madame Viviane, che scombussolata si avviò lenta verso la porta.

Le ante della porta si aprirono cigolanti, mentre la sconosciuta si avviava come un tornado verso Madame Maude, sporcando il pavimento con fanghiglia e sabbia rossastra. - Hulle is op pad hier om die voorskot wat jy moet veg, te stop. - Urlò stringendo le spalle della povera donna, i capelli in disordine si sciolsero lunghi fino ai suoi fianchi. Sconvolta, Maude guardò la sorella in una muta richiesta di aiuto. - Wie is hier op pad? - Le labbra di Madame Viviane formularono quella domanda con suoni sinistri e morbidi accenti. La sconosciuta, rincuorata, lasciò la presa da Maude, facendola cadere sul pavimento. L'altra non sembrò accorgersene, mentre stringeva convulsamente il manico della sua spada. Gli studenti guardavano la scena stupiti, dietro a posate argentate. -Ek eet totems - Madame Maude spalancò immediatamente gli occhi e si appoggiò allo schienale della sedia dinanzi a lei. - Viviane. - La chiamò Maude, mentre si rialzava lentamente reggendosi a Mirea. - Che succede? - Lei la guardò. Sembrava aver visto l'inferno in quei pochi secondi di silenzio.

- I mangia-totem...
stanno venendo qui. -

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