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Avevo salutato Mirea prima di svoltare per la strada che mi avrebbe portata direttamente a casa. Piccoli arbusti spuntavano dal terreno. Mi scorrevano davanti agli occhi veloci.
Non posso ignorare ciò che è appena successo come il sogno.
Mi dissi, svoltando a destra, per poi arrivare davanti al portone di casa mia. Sistemai la bici in garage, mentre prendevo le chiavi per entrare in casa.
Cosa faccio?
Mi chiesi, salendo lentamente le scale del condominio, arrivando davanti alla porta numero sei. Sbuffai, cercando di allontanare quei pensieri e sostituendolo con un caldo sorriso. - Ciao casa! - Esclamai già più serena. Volevo lasciare fuori dalla porta tutti i miei pensieri e dubbi, per abbuffarmi in un buon piatto di tortellini alla panna e concentrarmi sui compiti per il giorno successivo. I miei genitori erano al lavoro il pomeriggio, così mi accomodai pigramente sullo sgabello in cucina, aprendo lo zaino per recuperare il diario immerso tra i libri di scuola. Accidentalmente cadde una piccola foglia rossastra insieme al mio astuccio. La osservai.
Il ricordo di questa mattina non mi lascerà così facilmente.
Compresi, raccogliendo dal pavimento la foglia caduta. Osservai curiosa le venature che si intrecciavano, per poi appoggiarla davanti a me.

***

Il pomeriggio passò in fretta. La Luna prese il posto del Sole in breve tempo, mentre terminavo gli ultimi esercizi di algebra, per poi chiudere il libro con un pesante sospiro. L'immagine del grosso mammifero mi aveva seguito in tutte le materie, rendendomi difficili anche i più semplici esercizi. Tornai nella mia stanza con passo lento, mentre mi rimiravo allo specchio. I miei classici occhi nocciola spuntavano dal riflesso esausti. Mi sfiorai il fianco sinistro involontariamente e presi un piccolo quadernino rovinato e pieno di post-it da sotto una mensola. Lo aprii mentre alcuni schizzi spuntavano dalle pagine ingiallite. In ogni facciata un occhio ed il muso di un orso mi osservavano irrequieti. - Un'innocua coincidenza. - Mi dissi, mentre la punta della mia biro si poggiava sulle ultime pagine non disegnate, tracciando nuovamente i contorni di un mammifero a me assai familiare.

 - Mi dissi, mentre la punta della mia biro si poggiava sulle ultime pagine non disegnate, tracciando nuovamente i contorni di un mammifero a me assai familiare

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