24capitolo

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Intanto Hermione uscì dalla biblioteca e andò da Draco che era nello studio. bussò alla porta e entrò. lui appena sentì i suoi passi alzò il viso da alcuni fogli che stava esaminando. Appena la vide le regalò un bellissimo sorriso.
Hermione sentí il cuore fermarsi  per un istante. Draco le fece segno di accomodarsi su una poltrona e si alzò dalla scrivania per raggiungere il divano:
"Hermione c'è qualcosa che vuoi dirmi se sei venuta qua nel mio studio?"
Hermione prese tutto il coraggio che aveva:
"Draco senti .. sono confusa ma non nego che sei entrato nel mio cuore.. anche se solo in un piccolo spazio ma ci sei. raccontami qualcosa di te, del vero Draco.."
"Hermione, vediamo.. da dove parto.. sai che io sono un ex mangiamorte e ti confesso non è come tutti pensavate, che io fossi fiero di esserlo, lo sono diventato perché non potevo ribellarmi a mio padre. Gli dovevo ubbidienza e per questo fare tutto quello che lui mi diceva anche se io non lo trovavo giusto. Volevo salvare mia madre perché sia mio padre che il signore osc.... Eemm Voldemort mi avevano detto che se non lo diventavo se la sarebbero presa con lei.
Il giorno della mia marchiatura mi sentii come una mucca venduta per il macello ma non potevo fare nulla anche quando mi venne impartito di odiare mezzosangue e babbani dovetti chinare la testa e farlo.... anche se.. quelle non le reputavo mie idee ma ancora non capivo e da codardo quale sono preferivo obbedire piuttosto che affrontare quello che pensavo davvero.
se non avessi fatto tutte queste cose sarei stato punito e sapevo che era terribile perché c'ero già passato.
Lucius ogni volta che disubbidivo o non facevo bene quello che mi veniva richiesto di fare mi cruciava, mi frustava, non gli importava se avevo tre anni oppure diciotto. Lui doveva farsi ubbidire e basta." quando ebbe finito di raccontare rimase senza fiato, si sentì avvampare per la rabbia, il ricordo era ancora doloroso. Si voltò verso Hermione e vide che stava piangendo. Lei si buttò tra le braccia di Draco scossa da singhiozzi che non la lasciavano respirare. Era veramente dispiaciuta per quello che aveva dovuto subire lui a causa di suo padre. Draco non sapeva come calmarla, non gli importava niente che lei avesse bagnato con le sue lacrime la sua pregiata camicia, l'abbracciò e per farla calmare le accarezzó la schiena:
"Hermione calmati... ti prego.. lui è dove deve stare ad Azkaban, non può più farmi del male.  Sono finalmente felice, sono libero di fare quello che voglio senza pensare a salvare il suo regale didietro."
Hermione sempre con la testa affondata sul torace di Draco non riusciva a smettere di piangere. Draco incominciò ad accarezzarle leggermente la schiena nel tentativo di calmarla e poco a poco lei tirò su la testa:
"Hermione.. non ti voglio vedere in questo stato, non è colpa tua se è successo tutto questo ma ora va tutto bene. perché non andiamo a fare una passeggiata in giardino?! ti voglio far vedere una zona molto bella... so che la amerai."
Hermione incapace di parlare annuì. la portò fuori, al gazebo, vicino al cespuglio di rose rosse. Hermione appena vide il posto rimase a bocca aperta: era bellissimo, non credeva a quello che vedeva. Draco la prese per mano e si sedettero su una delle panchine che circondavano il gazebo.
Hermione si fece coraggio:
"Draco.. visto che prima mi hai raccontato di te ora io ti racconterò di me ma quello che ti racconto... Bhe non lo sanno nemmeno Harry e Ginny e ne tanto meno Ron.  loro sono i miei migliori amici, l'estate poco prima di tornare ad Hogwarts ero andata alla casa che mia nonna mi aveva lasciato in eredità. lì rividi il mio vicino di casa... non lo vedevo da un sacco di tempo, era diventato un bel ragazzo. ogni tanto uscivo con lui e altri amici.
mi innamorai di lui.  nemmeno mi guardava. non mi degnava di uno sguardo, poi un giorno tutto cambiò. lui incominciò ad interessarsi a me, uscivamo spesso soli, mi invitava a bere qualcosa, mi regalava dei fiori... stavamo anche ore a parlare.. era piacevole parlare con lui,era molto colto. un giorno, accompagnandomi a casa mi diede un bacio sulle labbra.. io non mi preoccupai più di tanto, mi piaceva e pensai che finalmente anche lui si fosse accorto di me. mi disse che gli piacevo. il mio famoso sesto senso era andato a farsi benedire, se lo avessi avuto avrei potuto evitare quello che successe dopo..."
Hermione si fermó un momento... Alzò lo sguardo verso l'orizzonte... Si fece coraggio:
"  Cominciammo a frequentarci, fatto sta che riuscì a portarmi a letto. fu molto dolce sapendo che era la mia prima volta.. Ma poi non si fece più vedere. sparì completamente. io stetti giorni ad arrovellarmi il cervello, se fosse colpa mia il suo allontamento.. Cosa potevo aver fatto?! poi un giorno lo vidi. mi feci coraggio e mi avvicinai, gli chiesi come mai si fosse allontanato, se avessi fatto qualcosa di sbagliato.. lui con una voce cattiva mi disse "che pensavi?! che io mi fossi innamorato di te?! una scialba ragazzetta che tra l'altro non è nemmeno passabile e che l'unica esperienza che avrà con un ragazzo rimarrà solo questa?! io ho fatto tutto questo perché avevo fatto una scommessa con i miei amici, quella di far innamorare e portarmi a letto una frigia suora bruttina ed è stato anche più semplice di quanto mi aspettassi quando ho capito che ti eri innamorata di me! "...  sentendo quelle parole rimasi sconvolta, le lacrime stavano per uscirmi dagli occhi ma non volevo piangere davanti a lui. non volevo dargliela vinta, così non dissi niente e me ne andai. mi sentii ferita, umiliata in tutti i modi in cui una donna puó esserlo. io come una scema ci ero cascata con tutte le scarpe e avevo donato a lui la cosa più preziosa che avevo. non potevo tornare indietro ma quel giorno promisi a me stessa che nessuno mi avrebbe più ferito o presa in giro. così ho chiuso il mio cuore dentro una gabbia per non farlo sanguinare di nuovo.... poi sei arrivato tu e giuro in un primo momento ho pensato ad un'altra presa in giro, giuro che questa volta non l'avrei sopportata.. sarei finita in manicomio se solo fosse stato così.  in sette anni di scuola ci siamo sempre insultati e odiati invece mi sono dovuta ricredere... "
Draco rimase senza parole. Rimasero un lungo momento in silenzio poi una materializzazione lì fece girare. Era l'elfo Pimpi che li avvertiva che la cena era pronta. Hermione si alzò per non fare aspettare troppo la signora Black e Draco la seguí.
Entrarono in sala da pranzo, Draco salutò la madre scostó la sedia per far sedere Hermione e poi si sedette a cenare.
Pimpi portò la cena che fu svolta rigorosamente in silenzio come era in uso nelle famiglie purosangue. Ad Hermione non piacque molto ma non replicò. Dopo cena si fermarono a chiacchierare sul divano del grande salone azzurro.

"Draco amore, io vado a letto sono stanca. "

Draco rimase in un primo momento spiazzato:  Hermione lo aveva chiamato amore ma il suo cuore a sentirsi chiamare così perse un battito. Non se lo aspettava fu felicissimo.

"certo Hermione vengo anche io"

Salutò la madre che andò a letto anche lei. Arrivati davanti alla camera di Hermione lei prese coraggio:

"Draco senti vuoi dormire con me? sia chiaro solo dormire non farti idee strane per ora... vediamo come va. "

ℳ𝓎 𝓂ℴℴ𝒹𝒷𝓁ℴℴ𝒹 𝒹𝒶𝑔𝓁𝒾 ℴ𝒸𝒸𝒽𝒾 𝒸ℴ𝓁ℴ𝓇 𝓃ℴ𝒸𝒸𝒾ℴ𝓁𝒶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora