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"Cara io ho sempre saputo che tu saresti stata la persona giusta per il mio Draco,  vedevo come gli tenevi testa a scuola! lui ha bisogno di una persona così per fargli capire che gli insegnamenti di Lucius erano sbagliati e abbandonarli"
Hermione rimase sorpresa dalle parole che disse Narcissa.  Nelle poche volte che l'aveva vista a scuola le era sembrata snob ma sentirla parlare così di lei, una nata babbana e essere per giunta contenta che stesse con suo figlio le fece capire che le persone non sono sempre come appaiono.
Draco tornò a casa per pranzo
"Madre dove è Hermione? Spero si sia riposata.... "
"figliolo la trovi in biblioteca... va da lei è  molto confusa per quello che è successo"
Draco si diresse in biblioteca. Era preoccupato per Hermione. La trovò sul divano a gambe incrociate che leggeva un libro
"Ciao Hermione come va?"
Hermione alzò la testa dal libro era ancora scossa da quello che era successo ma non voleva far preoccupare Draco.
"Va bene non preoccuparti ho una tempra d'acciaio, andare in ufficio mi ha fatto bene "
Draco si avvicinò a lei mettendosi sul divano, l'abbracciò e  la riccia crollò in lacrime  tra le sue braccia
"Hermione calmati dove è finita la mia fiera grifondoro che non si faceva scalfire da niente e nessuno? hai tenuto testa ai miei insulti per anni a Hogwarts e ora? "
La riccia alzò la testa guardando Draco negli occhi
"Draco io sono sempre la stessa ma questa cosa di Ronald mi ha spiazzato non mi aspettavo che mi trattasse così dopo che gli ho parato il sedere per anni"

I giorni passarono, le foglie inviarono a cadere e il matrimonio di Narcissa era alle porte. Hermione già da giorni era alle prese con gli ultimi preparativi. In ufficio andava sempre meno, le piaceva lavorare da casa con il suo portatile e incontrarsi a pranzo con Draco. Era felice. Finalmente aveva trovato la tranquillità che tanto aveva rincorso. Lei e Draco avevano perfino deciso di andare a vivere insieme, in un appartamento tutto loro. Da allora le pause pranzo erano diventate un'incontro tra riviste, agenti immobiliari e appartamenti. Il loro obiettivo era trovare qualcosa che fosse solo loro. Su questo Hermione era stata irremovibile
"Vorrei trovare una casa nostra e non tua Draco, so benissimo che hai molte proprietà ma se sei d'accordo vorrei creare qualcosa di unico, mio e tuo."
Draco dalla sua assecondò con entusiasmo la scelta di Hermione, la ricca lo aveva cambiato, a tratti faticava a riconoscere se stesso. Dopo una vita intera si sentiva libero.

"Ciao Draco ti lascio un messaggio in segreteria, dove sei che non mi rispondi? Ti volevo dire che oggi non possiamo pranzare insieme. Perdonami amore ma devo correre in ufficio a prendere del materiale. Ci vediamo più tardi al Manor."
Hermione si materializzò all'atelier, dall'ultima volta che era stata nel suo ufficio era passato un mese. Ricordava esattamente quel giorno, il dispiacere che le aveva procurato Ron si era assopito. Tuttavia varcando la soglia le venne l'amaro in bocca. A terra vide una busta che richiamò la sua attenzione.
La prese da terra e la aprì.

"Lurida mezzosangue tieni giù le zampe da Draco lui è mio MIO CAPITO! questo non è un'avvertimento è una minaccia se non farai come ti ho detto ci saranno ritorsioni non sai chi sono io SOLO IO SONO DEGNA DI DIVENTARE LA FUTURA SIGNORA MALFOY!"

Hermione si accasciò sconvolta su una sedia. Non potevano essere mangiamorte quelli che avevano scritto erano tutti ad azkaban o morti tramite bacio dei dissennarori.    Doveva per forza essere una donna e pazza per giunta!  decise che ne avrebbe parlato quella stessa sera con Draco.
Lo sconforto la invase: da quando era iniziata la sua storia con Malfoy la sua vita si era trasformata in un percorso ad ostacoli. Non riuscivano a vivere sereni senza imprevisti, c'era sempre qualcuno pronto a dividerli. Perché?! Non riusciva a darsi una risposta.

Blaise la trovò sconvolta quando entrò nel suo ufficio. Si avvicinò a lei
"Hermione cosa è successo? Come mai sei in questo stato?"
Hermione aprì la bocca ma non riuscì a spiccicare parola. Blaise andò a prenderle un bicchiere d'acqua e glielo porse. Lei bevve tutto d'un fiato e gli passò la lettera.  Blaise rimase scioccato...  non capiva chi potesse essere ad avercela con lei.
"Hermione devi parlare subito della lettera a Draco.... Subito! "
Hermione che nel frattempo si era ripresa
"Stai tranquillo Blaise gliene parlerò stasera al Manor, mi sono agitata inutilmente, vedrai si tratterà di sicuro di uno scherzo.  che cosa eri venuto a fare? Hai bisogno di aiuto per fare qualcosa?"
"Ero venuto a prendere le fatture dei vestiti nuovi, volevo dirti se  prima di tornare al Manor puoi passare in sartoria a prendere l'abito di Narcissa"
"Certo non ci sono problemi, se mi aspetti esco con te"
Hermione spense il computer, spese la sua agenda, fece scivolare la lettera nella borsa :
"Possiamo andare" così dicendo chiuse la porta dell'atelier e lasciò appeso un cartello:
"Chiuso per ferie, riapriamo tra tre giorni"
Sorrise, il matrimonio di Narcissa era l'indomani niente e nessuno poteva rovinare quel momento.

Draco passeggiava per le strade della sua città. Pensando ad Hermione e come erano cambiate le cose tra di loro, non si accorse di essere arrivato davanti alla vecchia casa dei suoi nonni paterni. Li aveva ricevuto il marchio nero infertogli da sua zia Bellatrix. Durante gli l'ultimi anni si era perso, aveva abbandonato se stesso. Senza accorgersene Hermione lo aveva fatto tornare ma cosa più importante gli aveva fatto capire chi era Draco Malfoy. Talmente era assorto nei suoi pensieri che non si accorse della figura che gli aveva sbarrato la strada
"Ma guarda un po' chi si rivede?!"
Astoria in tutto il suo splendore si materializzò davanti a Draco.
"Ciao Astoria come stai?"
Era davvero bella ma del resto questo lo aveva sempre saputo.

ℳ𝓎 𝓂ℴℴ𝒹𝒷𝓁ℴℴ𝒹 𝒹𝒶𝑔𝓁𝒾 ℴ𝒸𝒸𝒽𝒾 𝒸ℴ𝓁ℴ𝓇 𝓃ℴ𝒸𝒸𝒾ℴ𝓁𝒶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora