26. Vuoi ballare con me?

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Riassuntino: Nella vita dei nostri protagonisti le cose sembrano essersi aggiustate dopo il litigio dovuto al "gruppo studio" di Allen e Chantal, in cui quest'ultima si è dimostrata di più di un'ingenua senza cervello e Allen ha cercato di baciarla, senza successo. Dopo la riconciliazione, attraverso la Lista (delle cose che Allen e Cheyenne non hanno il coraggio di fare, ma che si ripromettono di fare insieme prima della fine delle superiori), il "tanto" atteso Sadie Hawkins (ballo a cui sono le ragazze a dover invitare i ragazzi) è ormai alle porte. Cheyenne ha scelto, con approvazione di sua madre, di invitare Jordan, mentre Allen non sembra intenzionato ad andare, o almeno Cheyenne non ne sa nulla. Chantal dice di voler invitare Rick, e Courtney andrà ovviamente con Brad.

Recap sui personaggi: Jacques Pierre: autista della famiglia Leroy;
Margherita Viscogliesi: cuoca della famiglia Leroy;
Lauren Reinhart: domestica della famiglia Leroy e amica di Cheyenne;
Sam Kennington: domestica della famiglia Leroy e amica di Cheyenne;
Jeanette Rousseaux: capo delle domestiche della famiglia Leroy;
Courtney Dean: capo delle cheerleader e del gruppo dei popolari con Brad;
Chantal Broadway: braccio destro di Courtney;
Bridgette McCormick: cheerleader che non sopporta Amy (era intervenuta alla cena delle cheerleader e della squadra di football e Cheyenne l'aveva messa al suo posto)
Brad Wilson: capitano della squadra di football e capo del gruppo dei popolari con Courtney;
Rick Walker: co-capitano della squadra di football e migliore amico di Brad;
Jordan Peck: giocatore di football (che ha una cotta per Cheyenne);
Cameron Peck: fratello di Jordan e giocatore di football;
Hans Emelrich Wagner: giovane ragazzo conosciuto da Allen e Cheyenne a Cold Spring che sembra interessato a Cheyenne;
Francisco Cabrera: giocatore di football e amico di Allen (non al momento, vd. litigio dovuto alla promessa non mantenuta);
Taylor Parker: migliore amica di Amy.

Cheyenne
È da almeno mezz'ora che muovo senza passione l'archetto sulle corde del violino, con la testa completamente da un'altra parte. Non riesco a smettere di pensare ad Allen, alla lista, a Chantal, Jordan, Courtney e... Hans. Ogni volta che il suo volto mi compare nella mente, nelle orecchie mi risuonano le parole strozzate di Allen: «Non uscire con Hans
Non so se voglio farlo, in realtà. C'è qualcosa in lui che mi incuriosisce. Ha ragione Allen quando dice che parte della ragione per cui accetterei di farlo è che mia madre ne sarebbe davvero felice, ma non è solo quello. Un ragazzo come Hans non l'ho mai visto prima d'ora: così posato, elegante... è riuscito addirittura a sostenere una cena faccia a faccia con mia madre, da solo!
In fin dei conti un caffè non ha mai ucciso nessuno, potrei dare una possibilità di essere soddisfatta alla mia curiosità. La realtà è che non vorrei Allen ci rimanesse male. Mentre lo penso, però, mi viene in mente che lui non si è chiesto la stessa cosa quando è andato a cena da Chantal, quindi perché io dovrei farmi remore? Per non dimenticare come mi ha trattato dopo...
Un ticchettio sommesso contro la porta mi distoglie dai miei pensieri confusi.
«Avanti» mormoro senza entusiasmo. Lauren compare sulla soglia, e dalla sua espressione intuisco che per me non ci sono buone notizie.
«Ehi, Cheyenne, tua madre mi ha mandata a dirti che è ora di prepararti.»
«Prepararmi per cosa?» sollevo un sopracciglio, confusa. L'orologio sulla parete di fianco al letto segna le quattro di pomeriggio.
«Per il ballo di stasera, o almeno questo è quello che mi ha detto...» spiega, in evidente difficoltà. Sa che le "attività sociali" non mi piacciono così tanto.
Mi passo entrambe le mani sul volto, dopo aver riposto il violino nella sua custodia. «Mi ero dimenticata che il Sadie Hawkins è stasera» rifletto ad alta voce, la settimana è letteralmente volata. Oh, Dio. Ho chiesto a Jordan se voleva accompagnarmi l'altro giorno, ed ha accettato con piacere. Un po' mi sento in colpa, a dire il vero; credo di piacergli, e non vorrei alimentare delle false speranze, ma diciamo che la ragione per cui l'ho invitato è principalmente mia madre, se fosse stato per me nemmeno ci sarei andata a questo stupido ballo.
«Sam sta preparando la vasca, tua madre ha ordinato un nuovo sapone proveniente dall'Egitto che purifica la pelle, ti consiglia di utilizzarlo» sospira, scuotendo la testa. Si rende conto anche lei di quanto tutto questo suoni ridicolo.
«Arrivo» rispondo soltanto, non ho nemmeno la forza di oppormi.
Lauren si chiude la porta alle spalle dopo avermi rivolto un breve sorriso di incoraggiamento, e io torno a fissare nel vuoto. Impongo ai miei pensieri di smettere di circolarmi nel cervello con tutta me stessa e mi alzo dal letto, tirando il lenzuolo per evitare di lasciarlo stropicciato.
Puoi farcela, mi ripeto mentre attraverso il corridoio ed entro nel bagno, dove Sam sta sciogliendo questo fantomatico sapone egiziano nella vasca.
«Ho quasi fatto» mi dice, senza guardarmi continua a gettare il liquido ambrato nell'acqua.
«Per caso ha anche proprietà omicide? Ne avrei la necessità, ora come ora» scherzo, anche se una punta di verità mi pizzica sulla lingua.
«Non ne ho idea, ma devo ammettere che ha un profumo strabiliante» risponde Sam, divertita. Purtroppo non posso darle torto. È un odore molto delicato e dolce, mi fa pensare a un tipo di nettare pregiato.
Sam sistema l'accappatoio vicino alla vasca, così che possa facilmente raggiungerlo una volta terminato di purificarmi nel sapone d'Egitto. Senza indugiare troppo mi spoglio ed entro in acqua, devo ammettere che la sensazione soffice del sapone contro la pelle non è affatto male, ma non voglio soffermarmi a pensare a troppe stupidaggini. Rimango qualche minuto in più a godere dell'acqua calda, finché non decido che è giunto il momento di spostarmi al reparto "abbigliamento". Lauren e Sam si divertono a dividere il processo in cui mi truccano e mi vestono in fasi, e io glielo lascio fare, è bello essere circondata dal loro entusiasmo, specialmente quando il mio sembra morto e sepolto. Così raggiungo Lauren nella cabina armadio che si trova nella mia camera, già alle prese con il vestito che indosserò. Ho scelto – su consiglio di Courtney e Chantal – un vestito lungo, verde scuro, molto accollato davanti ma che lascia la schiena scoperta, con un profondo spacco sulla parte sinistra, fino a metà coscia. Mentre lo osservo sulla stampella, mi pento amaramente di aver fatto una scelta così audace, come al solito mi sono lasciata convincere dalla loro insistenza. E anche quando Lauren mi aiuta a entrarci dentro e mi dice che sembro una modella di Valentino, mi sento fuori luogo.
«Sei meravigliosa, Cheyenne, non capisco come tu faccia a non vederlo» mi dice Sam entusiasta, ci ha appena raggiunte dopo aver lasciato il ferro a scaldarsi nell'altra stanza.
«Io vedo solo una ragazzina con un bel fisico in un vestito costoso, tutto qui... cosa dice di me?» ribatto, contrariata. Lo trovo anche troppo aderente.
Sam sbuffa alle mie spalle, la vedo incrociare le braccia al petto riflessa nello specchio. «Dice che stai troppo a pensare agli aspetti filosofici: sei una bella ragazza con un bel vestito e stai andando al ballo della scuola per divertirti, mi sembra che questo aspetto ti sfugga troppo spesso.» Guardo Lauren in cerca di aiuto, ma lei scuote la testa.
«Questa volta sono d'accordo con Sam: divertiti con più leggerezza, Cheyenne, stai andando ad una festa con un ragazzo bellissimo a cui piaci e sei meravigliosa, cosa vuoi di più dalla vita? Quanto vorrei tornare al periodo dell'adolescenza!» Esclama teatralmente, gettandosi di schiena sul pouf di fianco a Sam, che scoppia a ridere.
«Fa schifo l'adolescenza» mi lagno, ma loro mi ignorano, continuando a portare a galla i migliori momenti trascorsi al liceo. Mi volto a guardarle con un enorme sorriso, anche se sono più grandi di me a volte si comportano come se le più piccole fossero loro.
«Tra le altre cose» si interrompe Sam, puntandomi un dito contro. «Hai tre ragazzi che ti fanno la corte! Io non ero così fortunata alla tua età, signorina.»
«Non mi fanno la corte» alzo gli occhi al cielo.
Sam e Lauren si scambiano un'occhiata eloquente, poi scoppiano a ridere, io spalanco la bocca per l'incredulità. «Smettetela subito!» Ma loro non fanno altro che ridere più forte e, alla fine, mi lascio andare anche io, dimenticando tutte le paranoie a cui ho dato vita negli ultimi giorni.

Misfits - DisadattatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora