23. Piacevole sorpresa

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Recap sui personaggi: Courtney Dean: capo delle cheerleader e del gruppo dei popolari con Brad;
Chantal Broadway: braccio destro di Courtney,
Brad Wilson: capitano della squadra di football e capo del gruppo dei popolari con Courtney;
Rick Walker: giocatore di football e migliore amico di Brad;
Jordan Peck: giocatore di football (che ha una cotta per Cheyenne);
Francisco Cabrera: giocatore di football e amico di Allen;

Allen
Il lunedì generalmente non è il mio giorno preferito della settimana, ma questo in particolare è davvero orribile. Senza Cheyenne sono costretto a stare seduto sul muretto che circonda la scuola, dalla parte del parcheggio, a fumare da solo. Io e Francisco non siamo in buoni rapporti, dunque non mi va di rischiare di incontrarlo dopo la discussione di venerdì. E non mi va nemmeno di stare con la squadra dopo la disfatta della partita contro la Lincoln, scuola avversaria della Silverhood High per eccellenza. Mio malgrado devo ammettere che temo Brad voglia ancora staccarmi la testa a morsi. Sbuffo una nuvola di fumo e la osservo disperdersi nell'aria fredda di gennaio. Spero che Cheyenne guarisca presto.
«Ehi, che ci fai qui tutto solo?» Alzo lo sguardo di scatto, per poco non mi cade la sigaretta.
«Chantal... mi hai fatto prendere un colpo, tu che ci fai qui piuttosto?» Indossa l'uniforme da cheerleader con sopra un lungo cappotto di camoscio marrone chiaro. I capelli le aleggiano in lunghe onde chiare mosse dal vento intorno alle spalle, e la sua espressione sembra... meno sciocca del solito. Mi guarda per un paio di secondi negli occhi, poi solleva le spalle e viene a sedersi di fianco a me. Confuso, la osservo a mia volta, ma non mi azzardo a dire nulla.
«In genere vengo qui prima dell'inizio delle lezioni, così, per starmene un po' per conto mio... raramente mi capita di stare da sola» fa un piccolo risolino per smorzare la serietà delle sue parole, come se persino lei non si capacitasse di averle pronunciate. Sarà che non l'ho mai sentita fare un discorso intelligente da quando la conosco, ma sono sorpreso.
«Non ti piace la confusione?» le domando, senza riuscire a nascondere l'incredulità. Conosco Chantal da quando eravamo bambini, e so che adora stare al centro dell'attenzione, quando era più piccola ogni volta che arrivava il giorno del suo compleanno sua madre ci obbligava tutti ad andare a casa loro per festeggiare, e soprattutto per esaudire ogni desiderio di Chantal, che per quel giorno si metteva una corona in testa e fingeva di essere una regina, quindi sono un po' scettico nel pensare che non le piaccia l'attenzione.
Lei ride come se avesse pensato alla stessa identica cosa che anche io ho ricordato. «No, non mi dispiace, ma a volte mi piace anche stare da sola.»
«Non ti ho mai ritenuta...»
«...in grado, lo so» sospira, finendo la mia frase per me. Stringo le labbra. Mi sembra di avere davanti un'altra Chantal, e dopo diciassette anni non pensavo che potesse davvero esserci qualcosa oltre alla ragazza superficiale che ho sempre conosciuto... a quanto pare ancora una volta i pregiudizi si rivelano errati.
«Non volevo dire proprio così, ma...»
«...è quello che pensi» parla di nuovo per me, e mi ritrovo a sorridere.
«Cosa vuoi fare dopo il liceo?» le chiedo facendo l'ultimo tiro, per poi gettare la sigaretta in una pozzanghera.
Chantal sembra pensarci davvero su, e io sono ancora più stupito. «In realtà non lo so, mia madre mi ha sempre detto che non sono sufficientemente intelligente per intraprendere un percorso universitario di media difficoltà, anzi mi ha consigliato di gettarmi sulla moda, secondo lei sono abbastanza carina per–»
«Cosa?» la interrompo quando mi rendo conto di quello che ha appena detto. Sua madre non può davvero averle inculcato una cosa del genere... quale genitore lo farebbe? Oh, ma chi voglio prendere in giro, conosco bene la gente come i genitori di Chantal.
«Ehi, ho capito che non sono un genio, ma la cosa mi sembra chiara...» scherza, ma io sono profondamente infastidito.
«Non sei sufficientemente intelligente? Stai scherzando, spero... hai le stesse capacità di qualunque altro essere umano di fare quello che vuoi della tua vita, non devi lasciarti condizionare dagli altri.»
Chantal gioca con la cintura del suo cappotto. «Vorrei studiare ingegneria, ma come ho già detto non sono in grado... non riesco nemmeno a prendere una dannata C al test di calcolo!» sbuffa guardandosi le scarpe firmate. Prima che possa fermarla la proposta mi esce da sola, e la cosa più preoccupante è che non me ne pento nemmeno: «Posso darti una mano se vuoi, sono bravo in calcolo.»
Chantal solleva la testa di scatto e congiunge le mani, gli occhi le brillano per l'incredulità. «Lo faresti davvero?»
Sollevo le spalle e le sorrido. «Certo.»
In modo del tutto inaspettato si protende verso di me e mi abbraccia, rischiando di soffocarmi. Quando mi lascia andare mi sembra di vedere di nuovo la Chantal di sempre, anche se c'è qualcosa in più di cui prima non ero a conoscenza, e che non è affatto male.
«Dopo la scuola devo assolutamente correre a comprare uno smalto che faccia pendant con il libro di calcolo; ricorda: se devi fare qualcosa, falla sempre con stile! Ci sentiamo James, grazie mille per la chiacchierata e per la tua offerta, mi hai davvero salvata!» Si slancia verso di me e mi stampa un bacio sulla guancia dopo essersi alzata, poi se ne torna verso l'ingresso della scuola. Scuoto la testa con un mezzo sorriso. Chi l'avrebbe mai detto. Da quando Cheyenne Leroy è entrata nella mia vita mi stanno succedendo un'infinità di cose che non avrei pensato sarebbero potute accadere nemmeno in un universo parallelo. E ora persino Chantal Broadway! Mentre ripenso alla nostra chiacchierata sento la campanella suonare, e mi alzo anche io per raggiungere la mia prima lezione.

Misfits - DisadattatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora