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Fuori dalla CE.

Quando ti sta per succedere
qualcosa di brutto,
non dovrebbe
esserci una notte prima.
Snoopy

Nives

Il Natale è l'unica festività in cui si riesce a percepire il calore della famiglia: dagli zii che non vedi da secoli, ai nonni che distribuiscono dolci in quantità.
Il Natale è quel momento dell'anno in cui tutti i negozi sono ornati da lucine colorate e da oggetti che rispettano la tradizione. Nell'aria in questo periodo aleggia il profumo dei biscotti appena sfornati e di candele natalizie agli agrumi. Il Natale è l'unica festa in cui il desiderio di ricevere regali è pari al desiderio di trovare qualcuno da presentare ai parenti. In questi anni lontano da Denver, ho passato le vacanze accanto alla mia migliore amica e al mio animale domestico. Ho più volte desiderato un ragazzo che mi baciasse la notte del trentuno.
Non nego di aver descritto Hunter in base al prototipo di ragazzo che piace a tutte.
È quello giusto nel momento in cui riesci a sentirti completamente te stessa, riesce a farti sentire bella con mille difetti. È quello giusto se è circondato da ragazze, ma il suo sguardo è costantemente su di te. È quello giusto se nota tutti i particolari e li custodisce dentro di sé.
«Io non posso credere che le partite dei Denver Broncos sono sospese per tutta la stagione!» sbraita Drew.
Chris borbotta qualcosa sottovoce.
«Perché è Natale?» chiede ironica la riccia, Drew la fulmina con lo sguardo.
Il salotto non era così affollato da tempo: il mio migliore amico si è sistemato comodamente sul divano di stoffa, seguito da Chris.
Blake è caduto simultaneamente in un silenzio innocuo, Daisy e Starr decorano l'albero con la supervisione di mia madre. Elle lancia alcune palline nella nostra direzione.
«Smettila!» rimprovera il pugile, la solleva sul divano e le gratta il pancino.
«Lo sai che sei una bambina insolente?» chiede e pizzica le guance arrossate.
Lei in risposta gli infila una mano nei capelli corvini e li tira.
«Domani torno a casa» informa Starr.
Abbasso il capo, triste e sconsolata.
Questo è il primo Natale che non trascorriamo insieme.
«Non ho comprato ancora nessun regalo per mia sorella» espone il biondo, si gratta nervosamente il retro del capo.
«Potresti regalarle un libro» esordisco.
«Ne ha tantissimi di libri, tu? Cosa hai regalato a Scarlett?» cerca una risposta dal moro.
Blake ha una sorella?
«Le ho regalato una collana con inciso il mio nome» sorride.

«Perfetto perché non ci ho pensato prima? Le regalerò degli orecchini, adora queste cose» espone Chris, acciuffa il capotto dalla poltrona e indossa il cappellino di lana.
«Vengo con te devo acquistare dei nuovi guantoni» dice Drew mentre infila il suo giubbotto.
«Ci vediamo dopo allora» mi lascia un bacio nei capelli e un buffetto sulla guancia.
Salutano tutti con un cenno della testa e vanno via.
Blake non allude ad unirsi a loro, una strana luce aleggia nei suoi occhi.
«Tesoro mi passeresti quelle decorazioni sul tavolo?» chiede mia madre con voce leggermente tremante e stanca.
«Posso offrirle il mio aiuto sign. Hamilton» risponde calmo e pacato.
«Oh figliolo! Chiamami semplicemente Helena, non amo queste formalità» ridacchia serena.
«Va bene Helena» dice, si unisce al gruppo ed inizia a decorare casa.
Mostra le fossette, mi coglie in flagrante a fissarlo.
È palpabile l'imbarazzo che aleggia, mi scruta come se cercasse di decifrare i miei atteggiamenti.
Non riceve nessuna risposta.
La voce di Beyoncé risuona nella stanza, comprendo tardi che la proprietaria dell'aggeggio sono io. Il nome della casa editrice appare sullo schermo, la saliva s'azzera e le mani cominciano a tremare. Mi dirigo all'esterno dell'abitazione per tenere salda la privacy, Starr mi segue con gli occhi.
«Salve, sono Jenna. Parlo con la Sign. Nives Hamilton?» parla velocemente.
«Si, sono io» sussurro.
«Il vostro contratto con la Chicago Revolution Book deve essere rinnovato, la stampa reclama qualcosa di nuovo e noi non possiamo più attendere, ci sono tantissimi scrittori emergenti da lanciare sul mercato. La preghiamo di rispettare la data di scadenza, altrimenti può definirsi completamente fuori dalla nostra CE» la voce cessa definitivamente nel momento in cui la chiamata viene agganciata.
Lacrime salate scivolano sul collo, il freddo attraversa l'epidermide.
Non riuscirò a finire il sequel e sarò definitivamente fuori.
Distruggerò il sogno di diventare una rinomata scrittrice.
Respiro affannosamente, le gambe cedono.
Mi accoccolo sul portico, il cuore a pezzi come la mia futura carriera.

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