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Bimbo dei sogni.

Nives

Un brivido attraversa la schiena, un'ulteriore starnuto risveglia la mia migliore amica. Sono bloccata a letto, non ho smesso di tossire. Capita solitamente nel periodo primaverile, quando gli alberi fioriscono e gli uccelli cinguettano. Sono passate due settimane da quella sera: Drew e Starr si urlano contro ogni giorno per futili motivi. Se nei giorni al resort pensavo che il loro rapporto si fosse consolidato, avevo centrato il bersaglio sbagliato. Daisy si è fidanzata, finalmente. Il suo ragazzo, Dorian, è davvero simpatico, nonostante abbia ancora difficoltà ad interagire con il resto del gruppo. È piazzato bene, non intendo solo fisicamente, ma anche economicamente. Ci ha raccontato di essere uno degli eredi della sede più importante di tutta Detroit: la Jefferson's Industry. Ho letto parecchi pettegolezzi su Internet. È stato con molte ragazze, ma solo una è riuscita ed entrare nel cuore: Heaven Jacelyn Morrison, erede della Morrison's Industry, orfana da parte di entrambi i genitori. Moltissime vicende girano sul loro conto, ma non tutto è reale. L'amore fra il principe e la principessa sembra stato interrotto da certo Jacob, venuto dal Minnesota per ritrovare sua nonna. Uno stupido pettegolezzo. Straziante, ma divertente.
«Posso sapere perché continui a ridacchiare imperterrita?» chiede Starr, mettendosi comoda.
«Sto ripensando a quando Husky ti morse il sedere per la troppa enfasi» mento spudoratamente.
«Anche a me manca molto quel cagnaccio!» espone.
Husky non è realmente un Husky, ma un cucciolo di Labrador, che Starr ha deciso di adottare qualche anno fa insieme ad alcuni pesciolini rossi.
«Brook mi ha riferito che cresce ogni giorno di più, le ha macchiato tutti i tappeti e sua madre ci sta maledicendo in tutte le lingue del mondo» dice ridendo. Sospiro leggermente, torno con il corpo steso fra le coperte e la testa poggiata sul cuscino. Ho un gran mal di testa. Chiudo gli occhi, troppo stordita. Rivivo qualche scena della mia infanzia grazie a delle immagini sconnesse.

"McKay! McKay!"urlo dal salotto con un sorriso sdentato ed un peluche di lana tra le mani. Il bambino mi osserva dalle scale, un cipiglio sulla fronte e lo sguardo preoccupato.
"NayNay hai bisogno di qualcosa?" corre, ruzzolando per la rampa di scale. Nel momento in cui si accorge del viso sorridente, sospira di sollievo.
"McKay facciamolo! Facciamo la scena di quel film che a noi piace tanto" esulto battendo le mani.
Ha i capelli castani e gli occhi di un marrone quasi banale, potrei dire calmo e mansueto proprio come i suoi movimenti. Siede al mio fianco, abbranca un volante immaginario.
''Dove stiamo andando?" recito la parte con tanto di tono dolce e di risatina finale.
"Con te potrei andare ovunque, anche se la destinazione fosse l'inferno" il bambino assume un tono leggermente più basso, ma risulta lo stesso molto divertente. Rido senza sosta beccandomi un'occhiataccia da parte sua.
"Ti voglio bene McKay" lo abbraccio, nonostante io sia molto più piccola rispetto a lui.
"Ti voglio bene anch'io NayNay"

I miei occhi si aprono di scatto ritrovandomi il viso di Elle ad un palmo dalla mia faccia.
«Mi hai spaventato Elle» borbotto.
Sono ancora terribilmente accaldata.
«McKay» pronuncia la mia sorellina, sgrano gli occhi. Sono giorni che continuo a sognare questa scena come se fosse un film. Non conosco il bambino, non ricordo di aver avuto amici maschi prima di Drew.
«Dov'è la mamma?» chiedo.
Indica le scale con il dito, afferro la manina e lascio che sia lei ad indicarmi la strada. Numerose voci, urlano e scherzano. Mi ritrovo a guardare tutti con aria stranita, sorrido.
«Tua madre mi ha costretto, mi fa quasi paura quando mi rimprovera» esclama divertito Chris, un grembiule legato in vita e le mani lerce di farina. Ha persino una guancia ricoperta di sostanza: marmellata di ciliegie.
«Non è vero, sei stato tu a chiederle di cucinare un dolce!» ribatte Daisy, affonda il dito nell'impasto e lecca la falange.
«Non credo voglia più farlo...» dice mia madre. Il volto è simile al mio, stessi occhi, stesse labbra. Il mio sguardo si concentra su Drew e Star, seduti sul divano. Sono concentrati su uno stupido programma, ma si guardano di sottecchi.
La quiete dopo la tempesta.
Sono tutti qui, tranne lui.
Sembra essere sparito da due settimane. Due settimane che non vedo in giro pozze azzurre, due settimane che la sua voce non risuona profonda intorno a me. Due settimane che la risata melodiosa non infrange il mio cuore. Due settimane e di Blake non c'è traccia. Nessuno l'ha visto, nemmeno Daisy. Non è tornato al suo appartamento, non ha inviato un messaggio. Sarà forse in pericolo? Arrossisco come una quindicenne alle prime armi, penso alle sue labbra sulle mie. Mai mi sono sentita così presa. Blake è così: sfuggente. L'attimo prima potrebbe farti credere di essere l'unica, l'attimo dopo potrebbe ritrovarsi in un letto diverso. Con Blake bisognerebbe cogliere l'attimo, sempre. Sono due mesi che sono qui, il sequel è quasi completo ed io sono pronta a firmare il nuovo contratto. Tornerò a Chicago, anche se sono tanti i motivi per cui non voglio lasciare Denver. Uno di questi è proprio lui.
Ha preso il mio cuore e ci ha danzato nelle notti più buie.
«Mamma» richiamo, mi dirigo verso l'uscio. Mi segue senza proferire parola.
«Possiamo parlare?» domando, annuisce.
«Ho fatto uno strano sogno...» confesso. «Una scena già vissuta, ti è mai capitato?»
Nega con la testa. «No, bambina. Magari è solamente un ricordo che la tua mente ha deciso di rimuovere» risponde ovvia, cerca di tranquillizzarmi.
«Il sequel è quasi terminato...»
Lo sguardo si fa duro, le mani cominciano a tremare.
«Sei libera Nives, non posso più decidere per te» sussurra con le lacrime ai lati degli occhi.
«Grazie...» dico quando ormai è già andata via. Rincaso ed appoggio la testa sulla spalla di Drew, le gambe su quelle di Starr. Mi sento inutile, non ho forze.
«Emani colore come una stufa...»
«Mhmh...» sospiro e cado in un sonno profondo.

''NayNay dobbiamo andare, tua madre ci sta chiamando''
Apro gli occhi e mi ritrovo in un campo di fiori più precisamente: rose.
Il bambino è ormai cresciuto, mi fissa. Alzo le mani al cielo, ritrovandomi a fissarne le caratteristiche: sono piccole e stranamente curate, la tinta rosa confetto le fa sembrare più belle, piccoli anelli sono posizionati sull'anulare e sul mignolo della mano destra.
''Secondo me non riesci ad arrivare sul monte alto prima di me'' mi sfida.

''Perderesti Mckay, lo sai benissimo'' dico, sostenendo lo sguardo.
''Solo perché ti lascio vincere ogni volta non significa che sia tu quella più forte. Sei anche più piccola di me'' ride, prendendomi in giro.
''Tu hai dodici anni, io tra poco ne compirò otto'' mostro con le mani il numero e metto il broncio, si avvicina a me con passo lento.
''Ti lascerò vincere solamente se prometti che quando diventerai grande mi sposerai e vivremo felici e contenti nel Montana'' poggia una mano sulla guancia e sorride, mette in mostra le due linee ai lati delle labbra. Lascia un bacio leggero sulla guancia.
''Lo prometto McKay, te lo prometto.''

D'improvviso non siamo più nel prato.

McKay ha gli stessi capelli, gli stessi occhi scuri, ma è molto più alto: grande. Mi abbraccia, sono in lacrime. Urlo e mi dispero. Mia madre mi tiene ferma con un braccio, mio padre saluta l'uomo al suo fianco con una semplice stretta di mano, gli passa la valigia di cuoio.
''Non mi dimenticare'' sussurra.
''Quando diventerò un pugile professionista e tu una scrittrice famosa, ti riconoscerò in televisione e ti verrò a cercare NayNay''continua. ''Non smettere di scrivere. Non farlo okay? Sei bellissima, sei brava ma soprattutto hai un dono: arrivi diritta al cuore'' annuisco, non smetto di singhiozzare.
La voce metallica risuona in tutto l'aeroporto, annuncia il volo.

''Arrivederci'' saluta mia madre e poi mio padre.
'Ci guardiamo entrambi per un'ultima volta, ci promettiamo amore eterno con gli occhi.
''Addio NayNay''
Sento il cuore spezzarsi, così come il pianto.

''Addio Hunter''

N/A:

Salve a tutti,come state?Io molto bene,ultimamente.
Non ci perdiamo in chiacchiere,di questo capitolo volevo chiarire giusto due cosette per chi non avesse capito HAHAHAHAHA.
Dorian,Heaven e Jacob sono i protagonisti del mio vecchio libro Two Sides Of The Same Girl,e chi mi segue dai tempi remoti,sa benissimo che la loro storia non è mai stata conclusa per ragioni più che ovvie ed é per questo che ho cercato comunque di dare un finale anche a loro,nonostante tutto.Adesso invece vi spiego meglio il finale:Hunter McKay è un nuovo personaggio,e nonostante sia arrivato un po' in ritardo nella storia è davvero molto importante per la vita delle nostra Nives,oppure NayNay come la chiama lui da bambino. Hunter il protagonista del libro  "Breathe On Me" prende il nome proprio da lui,nonostante Nives non ricordi di quell'amore che l'ha coinvolta all'età di dieci anni.
Con queste ultime parole,vi lascio alla prossima.Mi raccomando commentate e votate per farmi sapere cosa ne pensate della storia.
Un bacio,Fatima.🌹

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