Puoi fidarti.
Nives
Un fitta trafigge il capo, scuoto ripetutamente la testa sul cuscino troppo gonfio.
La musica riecheggia nella mente, le luci sembrano diffondersi ancora nella stanza. Socchiudo gli occhi, sento un profumo diverso dal mio. Non sono nella mia camera, le lenzuola arancioni circondano il corpo protetto dal vestitino blu della sera prima. Mi alzo di scatto, infilo le scarpe e afferro una coperta per appoggiarla sulle spalle. Cammino lentamente verso la cucina, attraverso il corridoio illuminato senza fiatare. Il silenzio regna sovrano in tutta la casa, capto solamente un programma di cucina. Stropiccio gli occhi con le dita, una delle scene più carine e sexy mi si presenta davanti: Blake in tutta la sua maestosità muove il bacino in sincronia con le mani, lava le stoviglie e le mette nel ripiano adatto. Non si è accorto di me, canticchia muovendo le spalle a ritmo di musica. Emette un acuto da far risvegliare i morti, scoppio in una fragorosa risata. Rotea il corpo nella mia direzione, regge una padella nelle mani e mi fissa sconvolto. Rido come non ridevo da tempo, il labbro superiore vibra e posso sentire i crampi farsi spazio nella mia pancia per lo sforzo.
«Non dovresti ridere di me, hai visto come sei vestita?» indica la mia figura. Riesco a scorgere il riflesso attraverso lo specchio, quasi non mi spavento: i capelli sono cotonati in un cespuglio, occhiaie violacee si fanno spazio sotto agli occhi verdi.
«Sono carina anche così» fingo indifferenza e afferro un biscotto dalla ciotola.
Viene afferrato da Blake, lo porta alla bocca con un sorriso strafottente.
Brutto depravato!
«Non azzardarti mai più! Hai già mangiato un pezzo della mia pizza senza subirne le conseguenze» esclamo sbuffando.
Abbranco un pezzettino di cioccolato, mi viene nuovamente confiscato dal ragazzo.
«Accidenti Blake!» si prende gioco di me.
«Corri...» farnetico.
Gli lascio alcuni minuti di vantaggio, sfilo le scarpe e lascio che la coperta mi scivoli dal corpo. Corre verso la camera, lo sorpasso e chiudo la porta.
«Sei morto...» sussurro.
Si precipita verso il salotto, mi aggrappo alla schiena e cade di faccia.
«Ho vinto» tiro fuori la lingua, mostro l'interno del braccio.
«Non sei divertente, insolente che non sei altro!» urla scherzoso, inverte le posizioni.
Adesso sono io sotto di lui.
È bello come qualcosa di complicato, attira.
Il fascino da ragazzo difficile, l'odio iniziale, le frasi e le movenze d'effetto. Ha suscitato in me il desiderio di sapere tante altre cose di lui. Vorrei farmi rivelare tutte le cose che gli passano per la testa, tutto il dolore che i suoi occhi urlano.
Io posso capirlo.
Puoi fidarti di noi.
Puoi fidarti di me.
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Where is my love?
Chick-Lit(COMPLETA) Nives Hamilton è una ragazza di ventiquattro anni cresciuta a Denver. A soli diciotto anni atterra nella frenetica Chicago per coronare il suo sogno: diventare una scrittrice e pubblicare il suo primo romanzo. Un quadernetto azzurro e u...