TRACK 21: LET ME GO, Hailee Steinfeld
and I wish you wouldn't wait for me
but you always do
Max parcheggia la sua Aston Martin sulla brecciolina davanti alle serrande stranamente alzate dell'Officina Giotti. Si aspettava di trovarle mezze abbassate, sa che i ragazzi della famiglia Giotti non vogliono nuove scocciature il sabato pomeriggio. Scende dalla macchina e accompagna la portiera finché non si chiude, guardandosi attorno con la fronte aggrottata.Si sente strano, si sente in difetto. Sopratutto, non credeva di dover tornare ad usare scuse per vedere Ginevra, scuse obsolete come il loro appuntamento del sabato pomeriggio per aggiustare "insieme" la sua bella macchina d'epoca, eppure gli è sembrato l'unico modo per presentarsi lì. Non vede Ginevra da quella sera in aeroporto, al ritorno dal Bahrein. Non gli risponde ai messaggi se non con fare sbrigativo, declina tutte le sue chiamate.
In realtà Max non solo è insospettito, si sente ferito. Non si aspettava che dopo averlo visto in uno dei suoi momenti di estrema fragilità sarebbe scappata come fosse una ragazzina qualunque. Non pensava che lei fosse così: insensibile, superficiale. E proprio perchè non lo crede possibile vuole delle risposte. Se Ginevra vuole chiudere, dovrà dirglielo in faccia.
Così, con l'espressione corrucciata e le spalle curve, decisamente poco confident, Max cammina sulla brecciolina finchè i suoi piedi non raggiungono il pavimento del garage.
<<Si può?>> domanda schiarendosi la voce, non avendo nessuna serranda sulla quale bussare.
Al che nota un altro particolare: non c'è musica. Nessuna canzone aleggia nell'aria.
<<Max!>> esclama Jaques, tirando la testa fuori dal cofano di una Jeep <<Tutto bene?>>
I due ragazzi si scambiano uno sguardo, Max alza le spalle con fare interrogativo ma per quanto provi a concentrarsi su di lui i suoi occhi si muovono per il garage alla ricerca della sua... della sua cosa? Alla ricerca di Ginevra.
<<Max qualsiasi cosa sia successa, vacci piano>> mormora l'altro, con un soffio di voce. Jaques sembra stanco, davvero stanco.
Ginevra invece dà loro le spalle, cinque o sei macchine più distante da loro è presa dal cambiare le gomme ad una Lamborghini. Max non capisce appieno la frase di Jaques, come si sorprende del fatto che Ginevra non si sia degnata neanche di girarsi a guardarlo. Non ci mette troppo a lasciare Jaques alle sue faccende e ad attraversare la stanza fino a raggiungere la ragazza.
Lei non gli dà attenzione neanche quando lui si ferma alle sue spalle, ma è anche solo in quel momento che Max si accorge del filo bianco che pende dalle sue orecchie al cellulare che tiene al braccio, trattenuto in uno di quei porta telefono che si usano per fare sport.
Lui aspetta che finisca di stringere gli ultimi bulloni dello pneumatico e allunga le dita fino ad afferrare uno dei fili dell'auricolare, facendolo cadere.
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THE THREE OF US // MAXIEL
FanfictionIl 3 è un numero che mi perseguita. Ce l'ho tatuato sul braccio da prima che tutto iniziasse. Lo vedo ovunque, ci rincorriamo a vicenda. 3 è il numero civico di casa, 300 i metri che la separano dal confine con Monaco, 3 le volte in cui ho provato...