TRACK 39: ORDINARY PEOPLE, John Legend
we're just ordinary people
we don't know which way to go
E' più di una settimana che Ginevra non tocca una sigaretta.Quella mattina però, mentre sosta davanti ai cancelli dell'officina Giotti, si porta il filtro alle labbra e prende una grossa boccata, mentre con la testa alzata osserva la scritta che sovrasta il cancello. Sarà l'abitudine, la routine di quel luogo. Sarà che sente una strana sensazione all'altezza dello stomaco, l'attesa di un confronto che forse ci sarebbe dovuto essere già da tempo.
Non riesce a vedere l'interno dell'officina da lì, solo il via vai del negozio, in sottofondo però si sente una canzone che conosce fin troppo bene.
Sorride.
Finisce di fumare con calma per poi gettare il mozzicone nel bidone poco lontano, si toglie gli occhiali da sole dal viso e prendendo un bel respiro si fa strada sul sentiero di brecciolina che porta al garage.
<<Vedo che la mia bella musica anni 80 non è stata rimpiazzata>> esclama, incrociando le braccia sul petto e guardando il parco macchine all'interno. Da dietro il cofano aperto di una Bugatti spunta la testa riccia di Jaques, il secondo dopo lei è tra le sue braccia.
<<La mi cuginetta preferita>> mormora il ragazzo, sollevandola leggermente da terra e nascondendo il viso tra i capelli di lei <<E' un inferno qui senza di te>>
Ginevra deve ammetterlo: quell'odore, le loro playlist, Jaques, persino quella brutta tuta verdone che lui indossa le sono mancati. Le manca mettere le mani sugli ingranaggi, ascoltare il suono di un motore che è tornato a posto, studiare quei gioiellini.
L'officina, che ne fosse contenta o meno, è stata una grossa parte della sua vita, forse la sua unica ragione per tanto tempo. Come con la sindrome di Stoccolma, si era ritrovata ad amare ciò che aveva odiato con tutta sè stessa.
<<Ciao Gin>> la saluta zio Henry dalla parte più lontana del garage e la ragazza risponde alzando una mano.
<<Che ci fai qui? Non eri in Canada?>> domanda suo cugino, lasciandola andare solo per poi allungare una mano a scompigliarle i capelli, guardandola con quegli occhi così simili, eppure diversi dai suoi.
Jaques, l'altra parte di sè.
<<Siamo andati via dal Canada domenica, lunedì eravamo alle Virgin Island e siamo tornati ieri sera>> spiega lei mentre improvvisamente raccontarlo le sembra inverosimile, un po' troppo fuori dai suoi schemi. Lei era la ragazza che passava tutte le giornate in officina, quella che si sarebbe accontentata giusto di qualche pausa in più e di una casa giù in centro.
STAI LEGGENDO
THE THREE OF US // MAXIEL
FanficIl 3 è un numero che mi perseguita. Ce l'ho tatuato sul braccio da prima che tutto iniziasse. Lo vedo ovunque, ci rincorriamo a vicenda. 3 è il numero civico di casa, 300 i metri che la separano dal confine con Monaco, 3 le volte in cui ho provato...