1-L'incontro.

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-Jeff-

Cammino sull'asfalto bagnato dalla pioggia mentre la luce soffusa della luna mi illumina leggermente il volto sfigurato dalle fiamme; sfigurato dalla stessa lama insanguinata che ora tengo salda in mano mentre mi avvio per le strade del quartiere, alla ricerca della prossima vittima.

Entro dentro una piccola casa ad un piano.

Mi intrufolo attraverso la finestra che porta nel soggiorno.

Vago per la casa fino a trovare una stanza da letto in cui dorme serenamente un ragazzino sui 15 anni.

Avanzo silenzioso verso il suo letto per poi osservarlo.

Lui spalanca gli occhi piano piano per poi mettere a fuoco la mia figura e lasciarsi scappare un urlo soffocato.

Gli blocco la bocca con una mano.

"Torna a dormire..." sussurro io per poi puntare la lama sul suo petto.

Riesco a leggere la paura nei suoi occhi mentre cerca di ribellarsi invano.

È pietrificato dal terrore.

Codardo.

Con un colpo secco gli trafiggo lo sterno.

Vedo i suoi occhi uscire dalle orbite per il dolore e la bocca socchiusa mentre ansima silenziosamente.

Lo colpisco un'altra dozzina di volte in direzione del cuore.

Nonostante abbia già aspirato il suo ultimo respiro da tempo io continuo a pugnalarlo preso dalla mia pazzia omicida.

La mia felpa bianca si macchia pure del suo sangue.

L'ennesima vittima dopo 5 anni di essere caduto in questo profondo abisso da cui non uscirò mai più.

Ormai il mio senno della ragione è sparito.

Domina solo la follia in me.

Sento dei passi avanzare verso la stanza in cui mi trovo così in un batter d'occhio balzo fuori dalla grande finestra della stanza e scappo via, correndo, rifugiandomi in un vicolo buio.

La strana sensazione che mi perseguita da 5 anni si placa e torno a camminare per le strade.

Attendo che si faccia risentire così da andare a massacrare qualcun altro.

Mi piace così tanto!

-Rossella-

Mi dirigo verso casa ritirata da scuola.

Zaino sulle spalle, cappuccio sulla testa e le mie adorate Vans nere ai piedi.

Come mio solito fare affero il telefono per controllare se mi siano arrivati messaggi o chiamate.

Rinfilo il telefono in tasca e continuo a camminare fino a che non arrivo difronte casa.

Esco le chiavi dallo zaino e apro la porta.

I miei genitori lavorano tutto il giorno e quindi al mio rientro non trovo mai nessuno ad accogliermi a braccia aperte con un piatto di pasta a tavola.

Mi chiudo la porta alle spalle e sospiro per poi gettare lo zaino per terra e poi dirigermi verso la cucina.

Mi preparo un tramezzino al prosciutto e lo mangio.

Poi bevo un bicchiere al succo di pesca.

Infine mi butto a peso morto sul divano per poi parlare tramite messaggi con qualche mia amica.

Ah, mi sono scordata di presentarmi.

Mi chiamo Rossella Colleman.

Ho i capelli neri che mi arrivano piu o meno alle spalle e una graziosa frangetta che mi copre la fronte.

Change My Mind || Jeff The KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora