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I giorni si susseguirono rapidamente. Ormai era da una settimana che Amber, Elen ed Ann si trovavano a palazzo. Nonostante i compiti da svolgere erano pressoché gli stessi, le tre ragazze iniziarono presto ad abituarsi a quella nuova vita. Ebbero la possibilità di conoscere meglio Helyas, ormai erano diventati molto legati. L'uomo aveva dato molti consigli utili, era a palazzo da molto più tempo delle altre, e aveva imparato molte cose da suo arrivo. La vita poteva essere dura a volte, in alcuni momenti poteva schiacciare i più deboli, ma la cosa più importante era non perdere la speranza. A palazzo anche una persona arrivata da poco,poteva arrivare a cariche che si trovavano ai vertici del potere. Le ragazze fecero tesoro di consigli come questo. Amber ebbe l'opportunità di trascorrere qualche altro momento con il principe Gregor. Anche loro due avevano sviluppato una certa affinità. Avevano scoperto di avere molte cose in comune. Entrambi avevano un carattere forte e deciso, questo carattere faceva di loro persone che, quando ne avevano bisogno, si ribellavano alle regole imposte dagli altri. Entrambi avevano una grande capacità di fare gruppo, e di aiutare chi si trovava in difficoltà. Durante questi momenti insieme, i due passeggiavano negli immensi giardini,  ascoltando i suoni che la natura aveva da offrire: canti di uccelli, il suono delle onde che si infrangevano sulle scogliere, e il profumo inebriante dei fiori.
Di solito, dopo aver trascorso qualche ora insieme a Gregor, Amber tornava nella sua stanza, per confrontarsi con la sua amica Elen. Anche la piccola era felice di questi incontri tra i due. Sperava che un giorno i due avrebbero messo su una relazione duratura.
L'ultima conversazione che concerneva quell'argomento durò per due o tre ore, fino a tarda sera.
Fu a quell'ora che dalla bassa torre del consigliere uscì Lord Darren, seguito da due soldati. Aveva un messaggio tra le mani, una lettere che indicava il luogo in cui il carico di Code di Sirena sarebbe attraccato.
Darren salì su una carrozza, parcheggiata all'ingresso del palazzo.
Quest'ultima percorse il Grende Viale che tagliava in due Città della Luna. La traversata della capitale durò qualche minuto. La carrozza si fermò all'ingresso del grande porto cittadino, il più grande di tutta Damarys. Darren aprì la portiera, ad attenderlo c'era un uomo vestito tutto di nero.

"Mio Lord, le navi che trasportano il vostro ordine hanno incontrato una tempesta a largo delle Scogliere Del Drago ad occidente, per questo hanno fatto ritardo."

"Questi inconvenienti possono capitare. La cosa importante, è che le Code di Sirena non siano andate perse in mare. Siete qui per il pagamento, giusto?"

"Si, Lord Darren. Credo siate al corrente che far attraccare navi di questa stazza e con merce così rara, soprattutto in questo periodo dell'anno, sia molto dispendioso."

"Ne sono al corrente."
Un soldato porse al consigliere un sacchetto di soldi, Darren lo aprì. Pose le monete  d'argento una ad una nella mano dell'uomo in nero.
"Ecco a voi, mio signore. Sono dieci cavalieri d'argento."

"Ma, mio signore... avevamo detto che il prezzo da pagare era di quindici cavalieri d'argento."

"È corretto...o almeno lo sarebbe stato se le navi fossero arrivate due giorni fa. Questo carico ha un valore che va oltre ogni misura, e per lo scontro che abbiamo alle porte...È di vitale importanza."

"Ma, mio signore, avete detto che può capitare un incidente di percorso."

I soldati dietro Lord Darren misero le mani sull'impugnatura delle spade. L'uomo fece un passo indietro, sbiancando in volto.

"State calmi lì dietro, non ce n'è alcun bisogno."
Detto questo i due fecero un passo indietro, togliendo le mani dall' impugnatura.
"Certo, gli incidenti possono avvenire, e noi non possiamo prevederli. Ma non sono io che devo pagare per gli incidenti."

Detto questo, l'uomo prese i soldi, senza ribattere. In lontananza si iniziarono a scorgere delle vele bianche, con un grande scudo color porpora su di esse. Il vessillo dell' Arcipelago delle Tre Regine. Il consigliere si diresse verso la fine del molo su cui si trovava. Il vento leggero mosse la sua tunica di seta color cremisi, e le cappe nere dei due soldati. L'uomo in nero li seguì, tenendosi però a distanza dai due guerrieri. Le due grandi imbarcazioni in legno ripiegarono le vele, dalle fiancate si aprirono dei boccaporti. Dei grandi remi spinsero le navi fino al luogo di attracco.

"Mio signore, le navi sono arrivate."

"Grazie per questa frase illuminante."

Darren sfoggiò un sorriso acido. Dei pontili di legno vennero abbassati, permettendo così all'uomo e al suo seguito di salire su una delle due navi.

"No, voi due andate a controllare l'altra nave, assicuratevi che il carico non abbia subito alcun danno, e state attenti."

I due obbedirono all'ordine, scesero dal pontile per poi dirigersi verso l'altro. Darren intanto salì sul ponte, diretto nella stiva. Scese una rampa di scale, ritrovandosi in una stiva ricolma di merci, trovò il suo carico. Controllò che non ci fossero problemi, per poi accertarsi che il numero delle casse fosse uguale al numero da lui ordinato. Non trovò alcun problema.
Dopo qualche minuto sentì dei rumori di passi diretti verso di lui. Dalle scale sbucarono una dozzina di uomini, membri dell'equipaggio, addetti allo scarico delle merci. Subito dopo di loro scese il capitano. Una donna dai lunghi capelli rossi, sulla quarantina.

"Buona sera, capitano. Spero che nella tempesta che vi ha colto di sorpresa non ci siano stati troppo danni."

"Due uomini sono stati scaraventati in mare oltre il parapetto di prua, e delle onde hanno incrinato l'albero maestro dell'altra nave, ma oltre questo, nient'altro."

"Mi spiace per i due membri della ciurma, e per l'albero."

"Poteva andare peggio, il carico è a posto?"

"È a posto, vi ringrazio per tutto, e siate delicati con quelle casse."

"Dovere, mio signore. Dirò ai miei di prestare attenzione."

Il capitano uscì dalla stiva, seguita da uomini che trasportavano le casse. Darren uscì, percorse il ponte per poi tornare a terra. I due soldai gli andarono incontro.

"Tutto a posto, mio Lord."

"Eccellente."

Il molo si trasformò in un brulicante andirivieni di uomini casse e carrozze. Quest'ultime avevano il dovere di trasportare le casse fino alla torre del consigliere. Due ore dopo lo scarico delle merci terminò. I marinai prepararono le navi per la partenza, le carrozze non si fermarono di nuovo davanti al molo. Quest'ultimo ritornò allo stato di calma piatta in cui si trovava prima dell'arrivo delle due navi. La luna sparì dietro l'orizzonte, l'oscurità incombeva su tutto e tutti.

"Mio signore, sarà meglio tornare a palazzo, dovete riposare."Disse un soldato

"Non così presto. Voi due dovete andare alla mia torre in carrozza, chiamate qualcun' altro e portate le casse nel mio laboratorio, voi due sapete dove si trova. Non appena avete terminato rispedite il veicolo su questo molo, io lo aspetterò, poi ritornerò nei miei alloggi."

"Se posso chiedere mio signore." Esitò il guerriero più alto. "Posso chiedere cosa avete intenzione di fare a quest'ora?"

"Devo incontrare una persona, adesso potete andare."

I due si inchinarono e salirono sul veicolo, facendo cenno al cocchiere di partire. Darren uscì dal porto poco dopo, si diresse verso una via secondaria, nascosta agli occhi di tutti. In quella piccola via tortuosa si trovava un uomo, alto e magro, con lunghi capelli neri, la faccia sfregiata, molte ferite da combattimento.
Darren si avvicinò, fece un lieve inchino, che l'uomo ricambiò.

"Buonasera Myck, lui ha ricevuto il mio messaggio?"

"Si, mio signore, da sei giorni. Durante questo arco di tempo ho cavalcato ininterrottamente per riferirvi la sua risposta."

"Ve ne sono immensamente grato per questo, siete un messaggiero molto fedele. Vi ringrazio anche per avermi riferito il luogo dell'incontro tra me e te. La sua risposta?"

"Ha detto che sarà ben felice di accogliervi di nuovo, e che dovete fare molta attenzione."

"Ne sono felice. Potete ritornare, dite che gli sono molto grato."

"Sarà fatto, mio signore."

Myck se ne andò, Darren lo vide allontanarsi sul dorso di un cavallo, diretto verso Sud.
Il consigliere tornò nel porto cittadino, dove ad attenderlo si trovava la sua carrozza personale. Salì, il mezzo partì improvvisamente, trainato da quattro stalloni neri. Arrivò a destinazione circa dieci minuti dopo. Si diresse verso la sua stanza da letto, pensando al messaggero sfregiato che galoppava nella notte.

THE THIEF  Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora