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I raggi del sole fecero irruzione negli alloggi dei regnanti. Perforarono come frecce le raffinate tende di seta, finendo sul viso della regina. Maryen aprì gli occhi lentamente. Scostò le coperte del suo letto, per poi alzarsi. Dopo aver svegliato suo marito indossò un lungi abito verde, con sopra ricamati fiori rossi. Prese un bicchiere, ci versò del vino. La regina si diresse verso un ampio balcone, dal quale si poteva vedere tutta la capitale, le campagne circostanti e il mare. Maryen socchiuse gli occhi, guardando la vasta distesa azzurra. Centinaia di puntini bianchi stavano solcando le onde. Il bicchiere di vetro cadde dalle mani della regina, frantumandosi in mille pezzi. Il vino versato formò una granze chiazza rossa sul pavimento di marmo. Dyacon corse verso sua moglie. Appena fu accanto a lei, le campane della Torre D'oro suonarono. Il loro suono riempì l'aria, insieme a quello delle urla terrorizzate dei cittadini.
Le vie e i viali della capitale erano piombate nel caos. Migliaia di persone si riversarono nel porto, in cerca di una nave che li avrebbe portati verso la salvezza. In poco tempo decine di piccole imbarcazioni civili lasciarono la costa, spiegando le vele per mete ignote.

"Sono qui."
Disse il re. Maryen fermò una domestica prendendola per il braccio. Le ordinò di portare Gregor da lei.

"Si, mia regina." Disse la domestica, presa dal panico.

La sala del trono era gremita di persone: domestici, giardinieri, guardie, erano tutti lì. Amber, Elen, Ann ed Helyas erano in mezzo a tutte loro.

"Avete sentito la campana? L'esercito nemico è alle porte, dobbiamo trovare Gregor." Disse Helyas.

"Non ho idea di dove possa essere, e non lo troveremo di certo se rimaniamo in questo casino di persone."

"Amber non ha tutti i torti, dobbiamo allontanarci dalla sala del trono. Almeno ci allontaniamo dalla confusione."
Concordò Ann.

"Va bene, ma dobbiamo fare in fretta. Tra non molto le guardie apriranno le porte, ma non le terranno così a lungo."

"Helyas ha ragione, dobbiamo fare presto."
Disse Elen.

Il gruppetto si allontanò dalla confusione generale. Insieme percorsero un ampio corridoio, per poi fermarsi.

"Potremmo cercarlo nei suoi alloggi."
Suggerì Elen.

"No non credo sia lì. Probabilmente è andato dai suoi genitori, o ci sta andando adesso."

"Se è così, è meglio se ci vai solo te Helyas. È meglio che i regnanti vedano te, non noi, sempre se li incontrerai."
Disse Amber.

"Credo che tu abbia ragione. Andrò io voi aspettate qui, tanto gli alloggi dei regnanti sono vicinissimi."

Helyas si incamminò. Finì di percorrere il corridoio, per poi svoltare a destra. Stava salendo su delle imponenti scalinate bianche, quando incontrò Gregor. Gli andò incontro sorridente.

"Gregor, per fortuna ci ho visto giusto."

"Buongiorno Helyas, mia madre mi stava cercando. Hai sentito le campane?"

"Se no non sarei qui. Le ragazze ci stanno aspettando più in giù, tra non molto apriranno le porte."

"Le apriranno quando mio padre darà l'ordine. Non corriamo il rischio di rimanere bloccati."

"Giusto, non ci avevamo pensato."

"Adesso vado."

"Certo."

Passarono svariati minuti. Helyas rimase in attesa, ascoltando i rumori che provenivano da dentro e fuori il palazzo. Qualche domestico scese le scale, portandosi appresso sacchi con monete e effetti personali. Si sentivano voci e sussurri provenire della sala del trono, ancora piena di gente. Helyas andò verso una grande finestra, guardando verso la città. Vide migliaia di puntini, che correvano avanti e indietro. L'unica via di fuga era il porto, ma anche quello presto sarebbe stato circondato dalle navi nemiche. Un rumore di passi fece voltare l'uomo, che guardò verso le scale. Gregor stava scendendo, capo reclinato, occhi arrossati. Aveva appena detto addio a chi gli stava più a cuore.

THE THIEF  Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora