"Dove ci portano? Cosa vogliono fare di noi?"
"Elen sta zitta."
Un colpo di frusta colpì Ann sulla schiena, facendola gemere di dolore.
Stavano camminando, legati l'uno all'altro da due ore, in un labirinto di tronchi, rovi e sterpaglie. Nessuno sapeva dove quei barbari stessero portando i sei, se a Nord o a Sud, a Est o a Ovest. Il sole stava per scomparire dietro gli speroni di roccia che circondavano il Canyon, le temperature si stavano abbassando drasticamente.
I mantelli erano rimasti nella carrozza ormai distrutta. Passarono altre due ore di cammino estenuante, reggersi in piedi era diventato quasi impossibile, ma loro continuavano a camminare. Il freddo e la fatica ormai erano quasi insopportabili, ma i selvaggi erano nati con quelle avversità, per loro sembrava trattarsi di una passeggiata. Continuavano a camminare, ridendo e scherzando in una lingua molto lontana dal Damarysiano comune. Nonostante fossero sopravvissuti solo in quattro, sembravano molto soddisfatti dal bottino."Quanto ancora dobbiamo camminare, non ce la faccio più."
Un secondo colpo di frusta colpì Ann, ma fu meno doloroso del primo, il freddo aveva reso meno sensibili alcune parti del corpo.
Improvvisamente, il gruppo si fermò.
Quello che sembrava essere il capo si diresse verso Amber."Di dove essere voi?"
"Parli il Damarysiano comune?"
"Alcuni prigionieri ha insegnato me...di dove venite?"
"Da Sud, dalla capitale."
"Capitale...quei due uomini bene vestiti, essere ricchi? Avere denaro?"
"Lui è..."
Cosa avrebbe potuto dire? Confessare che Gregor fosse il principe o no? Se lo avesse fatto, forse i selvaggi avrebbero voluto un riscatto, lasciandoli in vita ancora qualche giorno. La risposta era chiara.
"Lui è Gregor, figlio del re di Damarys, l'uomo più ricco del continente. E l'altro si chiama Helyas, è un suo grande amico anche lui molto ricco."
Amber sapeva che quest'ultima era una menzogna, ma forse sarebbe bastata a salvarli.
"Figlio di re? Re paga riscatto, io lascio loro. Ma voi tre ragazze...no riscatto, no utili."
"Noi, noi possiamo lavorare per voi. Noi può lavorare per te..."
L'uomo fece un ghigno di approvazione.
"Si, lavorare per me."
L'uomo fece per girarsi, ma Amber gli afferrò il polso, trattenendolo con tutta la sua forza, il suo sguardo assunse un'aria minacciosa. Il selvaggio sembrò non apprezzare, ma non fece nulla per reagire.
"Dove ci state portando?"
"In vostra nuova casa."
Amber non mollò la presa.
"Se osate farci del male, il re lo saprà e manderà i suoi soldati a darvi la caccia. Appena vi troverà vi ucciderà, da primo all'ultimo."
Nessuno rispose, tutti stavano osservando la scena, attoniti.
La ragazza si riunì con gli altri."Sai bene che il re non pagherà nessun riscatto, dal momento che non c'è più un re."
"Lo so Ann, ma non potevo certo dire che nessuno avrebbe pagato per noi."
"Comunque è stato un colpo di genio."
"Grazie."
Il bosco svanì senza preavviso, al suo posto si estendeva una vasta radura di erba giallastra.
Questa era trapunta di piccole casette in legno e terra, con tetti di paglia. La primitiva città era circondata da una palizzata fatta di tronchi. Ogni venti metri, una torre di guardia in pietra spezzava la regolarità delle mura.
Su ciascuna delle torri, due arcieri sorvagliavano la radura."Questa nostra città, questa è Jakarad."
L'entrata principale di Jakarad era tutta un'altra cosa rispetto alle sontuose porte di Città Della Luna o Biancadimora. Due grandi ante di legno marcio costituivano la porta, contornata da blocchi di pietra muschiosi. Aperte le porte, tutti gli abitanti si riversarono sulla strada principale, un viale sterrato largo cinque metri.
Gente vestita di stracci logori e impolverati. I più ricchi potevano permettersi una tunica di lana grezza bicolore. Erano tutti accorsi per vedere cosa i soldati avevano riportato a casa. Tra queste persone vi erano pure i familiari dei caduti. Questi ultimi non sembravano minimamente scossi dalle loro perdite, si limitavano a guardare i sopravvissuti e i nuovi arrivati. Il gruppo si fermò in una piazza. Il capo della spedizione andò verso il centro, tutto attorno a lui si erano riunite le persone.
Iniziò a proclamare un discorso, urlando a squarciagola."Qualcuno ha idea di ciò che può star dicendo?"
Domandò Gregor."Probabilmente sta prendendo complimenti per ciò che ha trovato, noi. E per ciò che gli ho promesso."
"Cosa gli hai promesso?"
"Che il re avrebbe pagato un riscatto, durante il viaggio mi ha detto che gli scriverai una lettera tu stesso."
"Un bella idea per tenerci vivi ancora un po', grazie. E di voi che ne sarà?"
"Lavoreremo per lui, ma ho già escogitato un piano per fuggire."
"Sarebbe a dire?"
"Tu scriverai la lettera. Ma non la manderai al re ovviamente, la manderai a tuo nonno. Gli dirai in oltre di venire qui di persona. Lui però non porterà oro o argento, ma spade e lance. Dirai di attaccare questo posto con qualche centinaio di soldati. Il capo capirà di essere stato ingannato, forse vorrà ucciderci ma noi lo uccideremo prima."
"E come pensi di ucciderlo?"
"Ci sarà un coltello o qualcosa di pericoloso in casa sua."
"Secondo te lui sa leggere?"
"Se sapesse leggere, sarebbe un problema."
"Allora dobbiamo scoprirlo."
"Si dobbiamo. Questa gente starà più attenta ai prigionieri che prenderà in futuro."
"Non potranno prendere prigionieri in futuro, se per loro un futuro non ci sarà."
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THE THIEF Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019
Fantasia(COMPLETATA ) Amber è una giovane ladra, abbandonata dai genitori e costretta a condurre una vita miserabile, insieme alle sue amiche. Ma le loro vite verranno sconvolte da una serie di importanti eventi. Tra questi, la minaccia della guerra che inc...