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Mezzogiorno, il cielo libero dalle nuvole. Nessun componente della scorta poteva dire con certezza in che parte del mondo la carrozza si fosse ribaltata. I soldati provarono a ritirarla su, ma fu tutto inutile. Due ruote si erano staccate di netto dalla struttura, e metà del secondo piano era distrutto. Organizzarsi era la cosa migliore da fare. Due soldati recuperarono i viveri, ma fu presto chiaro che non sarebbero bastati per tutti. Ma i problemi non sarebbero stati solo quelli. Presto, i barbari che infestavano quei luoghi li avrebbero trovati, e non avrebbero avuto pietà per nessuno.

"Qualcuno sa come uscire da questo canyon,  magari entrando nei Regni del Nord senza aver perso nessuno?"

"Mi dispiace Sir..."

"Helyas, mi chiamo Helyas e non sono un Sir, Sir..."

"Claude, sono il capitano della scorta. Per quanto riguarda la domanda che hai posto...ho una bussola con me, seguiremo le sue indicazioni. A occhio e croce, usciremo da queste gole tra tre giorni. Non posso prometterti che arriveremo tutti a destinazione, il Dio della morte ci aspetta, amico mio."

"Si, ci aspetta. Ma noi lo faremo attendere ancora per un bel po' di tempo."

"Come credi."
Poi Claude si rivolse ai suoi commilitoni.

"Uomini, abbiamo giurato di difendere il re e i suoi compagni, dobbiamo mantenere fede a questa parola. Cinque soldati smonteranno da cavallo, e lo doneranno a uno dei nostri protetti. Altri cinque trasporteranno il cibo. Per quanto riguarda l'acqua, se finisce possiamo trovarne altra, ci sono tanti ruscelli in questo canyon."

I soldati obbedirono senza discutere. Cinque stalloni bianchi vennero dati ai loro nuovi padroni. Elen ebbe qualche difficoltà a salire sulla sella, data la sua statura. Dopo qualche tentativo fallito di montare in sella, Claude andò in aiuto della ragazza. Partirono in venti, sotto il sole cocente , uno più preoccupato dell'altro. La prima ora di cavalcata fu di una tristezza sconcertante. Nessuno parlava, un po' per lo sconforto, un po' per la paura di essere sentiti da qualche bandito. I soldati, di solito fieri e splendenti nei loro mantelli e nelle loro armature, cavalcavano a testa bassa, sudando eccessivamente. Ma il silenzio poteva essere un amico. Avrebbero sentito se qualcuno si avvicinava, e tenendo la bocca chiusa diminuivano le probabilità di attirare l'attenzione.
Un'altra ora passò, portando con se le prime inquietudini. Helyas si avvicinò a Claude, guardandosi attorno con fare impaurito.

"Sir capitano."

"Helyas, sembra che tu abbia visto uno spettro."

"E ho anche buone ragioni, Claude. Prima, tra gli alberi, ho notato dei movimenti e..."

"Poteva essere qualsiasi cosa. Un animale?"

"Certo, solo che gli animali non hanno spade."

"Era a cavallo?"

"No, a piedi."

"Bene, non credo che i barbari sappiano correre veloci come un cavallo."

"Si ma maga..."

Helyas non terminò la frase, Claude aveva già dato di speroni. Il suo cavallo prese a galoppare sempre più rapidamente. Tutti gli altri si limitarono a seguirlo, senza chiedere, forse avevano intuito che qualcosa non andava. L'ex tuttofare del palazzo portò il suo stallone al galoppo, andando accanto ad Elen.

"Perché ci siamo messi a galoppare?"

"Non voglio spaventarti, ma credo che qualcuno ci stia seguendo, e quel qualcuno non ha buone intenzioni."

"Ma solo un pazzo si metterebbe contro quindici soldati ben addestrati."
Si intromise Amber.

"Magari i nostri inseguitori sono molti di più di quindici."
Le rispose Gregor.

THE THIEF  Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora