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Ci fu un tempo, di cui ormai nessuno ha più memoria, durante il quale la storia di un intero continente venne sconvolta.
Questa, vede come protagonisti una giovane ladra, e il figlio del re di Città Della Luna, la splendente capitale di Damarys, il continente a tre punte.

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La meridiana della Torre D'oro aveva appena segnato mezzogiorno, quando sopra un tetto comparve una ragazzina, seguita da altre quattro della sua stessa età. Il suo nome era Amber. Nella capitale però, era conosciuta con il soprannome " Terrore dei mercanti", e il motivo sarà presto svelato.

"Appena vedi il carro dirigersi nel Grande Viale fai un fischio."
Disse Amber ad una sua compagna di furti, mentre il vento soffiava leggero attraverso i suoi capelli dorati.

"Capito, intanto voi..."

"Noi quattro attacchiamo il carro." Concluse Amber.

"Bene." Replicò la compagna

"In posizione, dai su non dobbiamo tardare, muoversi!"

Una ragazza si gettò dal tetto, atterrando perfettamente in piedi. Era lei che doveva dare il segnale. Si chiamava Elen, si era unita al gruppo da poco, ma aveva conquistato la fiducia di Amber in pochissimo tempo, le due erano molto legate.
Intanto le restanti si stesero sul tetto, passarono molti lunghi minuti in attesa del mercante, e improvvisamente si sentì un fischio, era il momento di agire.
Il carro svoltò un angolo, e cominciò a percorrere il Grande Viale, la via principale della città, sempre molto affollata, ma allo stesso tempo sontuosa e imponente. Amber e le altre quattro si gettarono sul mezzo, due ragazze montarono sui cavalli che lo trainavano, mentre la leader ed un altra stesero con un sol pugno due mercanti. I cavalli, spronati dalle due cavalcatrici, si gettarono di corsa in una via secondaria.

"Bene, continuate co... ahh."
Amber venne quasi buttata giù dal mezzo, a causa della curva improvvisa.

"Amber ti prendo!" Elen, che intanto aveva seguito il gruppo senza rallentare un attimo, era riuscita a rimontare sul carro e a trattenere La leader.

"Elen, grazie agli Dèi sei riuscita a salire su questo aggeggio, ti ringrazio"

"È stato un piacere, Ann, Emira, possiamo fermarci dopo quella curva!"

"Capito!" Dissero le due in coro.

Svoltato un angolo, i due cavalli si fermarono, dando l'opportunità al gruppo di esaminare il bottino.

"Per gli Dèi, guardate che roba!"
Elen aveva preso una grande collana di perle bianche, mostrandola poi alle altre, che intanto erano rimaste a bocca aperta. Eppure Elen non sembrava molto contenta, sul suo volto scuro si era creata un' espressione di dispiacere.

"Cosa c'è Elen?"
Chiese Ann preoccupata.

"Stavo pensando che... magari questa collana era destinata ad una ragazzina della nostra età, e magari non si merita il fatto di subire un furto."

"Elen.... sei troppo sentimentale."
esclamò Ann.

"Smettila Ann, ascolta amica mia, non siamo noi che abbiamo deciso di condurre questa vita, è stata una scelta dei nostri genitori, quando ci hanno sbattuto fuori di casa. Ognuno di loro con pessime ragioni. Credo.... che semplicemente non ci sopportassero, o magari abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, senza neanche rendercene conto. Io non vedo più mia madre da 7 anni, quindi avevo....aspetta...credo, otto anni forse, non sono brava nei calcoli." Disse Amber.

Tutte le cinque ragazze si misero a ridere, e Elen sembrava rallegrata da questo discorso. Erano passati molti minuti, durante i quali la combriccola di ladre aveva discusso di quanti soldi potevano fare con la refurtiva. Improvvisamente però, un suono metallico rieccheggiò nell'aria, il rumore di passi e di mantelli svolazzanti si faceva sempre più forte, momento dopo momento. Le ragazze si guardarono negli occhi, terrorizzate. Il silenzio era calato nel vicolo, ormai si sentiva solo il rumore di passi. Perché le ragazze stavano lì? Forse credevano che il rumore si sarebbe affievolito, ma avrebbero ricevuto una delusione.
"Cosa stiamo facendo qui? Scappiamo, le Guardie Reali stanno arrivando!" Esclamò Ann.

Le ragazze agguantarono tutto il possibile, mettendosi nelle tasche collane, anelli e tutto ciò che ci stava. Ann, Emira e l'altra si arrampicarono su di una parete, riuscendo a raggiungere il tetto e a scappare. Elen e Amber erano pronte a seguirle. Amber si era arrampicata su un davanzale, Elen era leggermente sopra di lei. Le Guardie erano vicinissime, la speranza di fuggire ormai si riduceva di secondo in secondo. Piano piano Elen riuscì a raggiungere il tetto, le sue abilità nella scalata non erano ancora affinate, lei faceva parte del gruppo da poco. La ragazza dalla carnagione scura ringraziò Amber per l'aiuto, ormai stavano per scappare, Elen tese la mano alla sua amica, che intanto era appesa ad una struttura di legno, che sembrava poter collassare su se stessa con un solo alito di vento.
"Amber, presto dammi la mano, le altre ci stanno aspettando, coraggio!"

"Non ce la faccio, questa struttura è troppo precaria! "

"Dai su Amber, ti prego!"
Una lacrima stava percorrendo il viso di Elen. Sapeva che se avessero catturato Amber, quest'ultima sarebbe stata accusata di tutti i furti ai mercanti, e quindi impiccata.

"Elen, guardami! Elen!"urlò Amber.
"Se li vedi arrivare, tu scappa, corri più veloce che puoi."

"No! Tu ce la puoi fare!"
Appena la ragazza aveva pronunciato queste parole, dal vicolo erano sbucate una decina di guardie, le armature argentate riflettevano la luce del sole.
"Vattene!" Ordinò Amber.
Con le lacrime sul viso, Elen si era girata di scatto, lasciando Amber sola.
"Ebbene signori miei, ecco la ladra di carri."
Esordì una guardia.
Dall'armatura più decorata, e dal mantello color porpora si poteva intuire che era di un rango più elevato, rispetto agli altri. La ragazza aveva mollato la presa, ricadendo così sul carro.
"Beh, dal momento che avete impiegato quattro anni per prendermi, direi che ho fatto un buon lavoro."

"Piccola bastarda insolente."
Il soldato
Si era avvicinato velocemente alla ragazza, e con un movimento fulmineo le tirò un ceffone. Amber rimase impassibile. Forse sapeva che Elen la stava ancora guardando, dall'alto del tetto, voleva che un giorno diventasse come lei, forte e tenace. Le guardie circondarono la ragazza, facendola camminare velocemente verso il Grande Viale. Mentre lo percorrevano, Amber riceveva terribili insulti dai civili. Come biasimarli, da anni ormai avevano subito furti uno dietro l'altro, senza un giorno di stacco. Il gruppo era arrivato nella grande piazza circolare, la più importante della capitale. Da lì si poteva ammirare la grande Torre D'oro, con la sua meridiana, stagliarsi in tutta la sua magnificenza e altezza. Molte leggende la circondavano, la più famosa riguardava la sua costruzione. I cittadini ritenevano fosse stata eretta dal dio del tempo in persona, subito dopo che egli creò il giorno, la notte, i secondi, i minuti, e le ore. L'altro edificio importante era il grande Oracolo della Vita e della Morte, fatto di marmo e ossidiana. Lì si celebravano i matrimoni più rilevanti, così come i funerali. Ma si poteva anche apprendere profezie e maledizioni. Amber aveva osservato con cura ogni particolare della piazza, dal momento che forse non l'avrebbe più rivista. Improvvisamente un tumulto di voci si era sollevato, il re era lì, era tradizione che fosse il capo supremo a dare ordine di esecuzione o di grazia. Infine Amber si era trovata faccia a faccia con il re, Dyacon II, indossava una raffinata tunica rossa e oro, su capo aveva una splendida corona di alloro. Dyacon è stato uno dei re più amati della capitale, e Amber lo sapeva, lei confidava in lui. Dietro il re c' era la regina, Maryen La Saggia, una donna severa ma giusta, il suo abito rispecchiava la sua personalità. Portava un lungo vestito blu, con sopra un mantello leggero, color oro.
Infine dietro i due regnati c'era Gregor, il giovane principe, avvolto da un mantello rosso. Amber e il principe si guardarono, uno sguardo intenso e duraturo.

THE THIEF  Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora