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Amber distolse i suoi occhi azzurri e penetranti da quelli neri di Gregor, ma solo quando venne interpellata dal re Dyacon.
"Qual è il tuo nome?"
Il suo tono era calmo e paterno, non sembrava alterato. Passarono i secondi, ma Amber non emise neanche una sola parola.

"Mia cara, non parlare può solo peggiorare la situazione. Credo siate cosciente, che voi avete causato non pochi danni in questa città, e... attualmente siete una dei maggiori ricercati. Parlate, vi prego."

Questa volta fu la regina a parlare, e mentre pronunciava quelle parole si era inginocchiata. Le persone nella piazza fecero versi di stupore, non erano abituati a vedere un regnante, inginocchiato davanti ad un criminale.

"Il mio nome è Amber, e nel caso ve lo state chiedendo, non mi pento dei miei atti."

La regina si alzò, chiedendo alla ragazza quanti anni avesse. Quest'ultima le disse di averne quindici. Sul viso dei regnanti e del principe si creò un' espressione stupita. In effetti Amber non li dimostrava. Un'altra persona le avrebbe dato almeno tre anni in più.
Subito dopo il re riprese la parola.

"Nonostante siate molto audace, questi furti non possono essere opera di una persona sola. Dove sono le vostre collaboratrici?"

Amber non rispose, l'ultima cosa che voleva era mettere in pericolo le sue amiche. Ma nessuno poteva prevedere ciò che sarebbe successo dopo. Dal nulla si poté sentire il nome di Amber, risuonare in tutta la piazza.
Tutti i cittadini si guardarono intorno, da dove veniva quel suono? Senza preavviso, quattro ragazze entrarono nella piazza, erano le amiche della ladra, guidate da Elen. Le quattro corsero verso la loro leader, ma vennero fermate dalle guardie.
La regina fece cenno di farle passare, e i soldati obbedirono.

"Queste sono le collaboratrici, maestà."

"Beh grazie per averci illuminato generale Andrew."

La risposta del re fece sorridere persino Amber.

"Che ci fate qua?"

"Noi non ti abbandoniamo Amber, se una viene presa, vengono prese tutte, ricordi? Mi dicesti che questa era la prima regola, quando ci incontrammo."

"Elen, nessuno è più leale di te, ma..."

"Ma niente, affronteremo il processo con te." Terminò Ann, il suo tono non lasciava dubbi, avrebbero affrontato il processo tutte e cinque.

"Padre, andiamo nella Sala della Bilancia?"
Fu l'unica frase che Gregor pronunciò fino a quel momento, la sua voce era autoritaria e profonda.
Amber si girò di scatto, rimase colpita da quella voce, m subito dopo si girò di nuovo verso il re.

"Signorine, vi prego di seguirmi, generale, di alle tue guardie di non farle scappare."

"Si Maestà, soldati, se scappano...vi decapito personalmente, uno dopo l'altro."

"Non ce ne sarà bisogno generale. Andiamo, il popolo ci seguirà, vogliono assistere al processo."

La famiglia reale, seguiti dalle ragazze , dalle guardie e da tante altre persone, si diressero alla Sala della Bilancia, il tribunale della città. Ci vollero circa cinque minuti di cammino, nessuno pronunciò una singola parola dalla partenza. Quando arrivarono davanti al palazzo, Amber non riuscì a trattenere lo stupore. Era una struttura enorme, interamente costruita in marmo e oro, a parte il tetto di mattoni. I muri erano percorsi su tutti i quattro lati da enormi vetrate, e sulla facciata un enorme portone di ebano permetteva l'entrata. Ma non erano queste le sole caratteristiche che gli donavano un aspetto regale e imponente. Infatti, il Palazzo si trovava in cima ad un'alta scogliera, dalla quale si poteva scorgere l'intera città e alcune isole vicine. Le porte si aprirono, era tempo di prendere posto. Il popolo si sedette su degli spalti di legno, i regnanti invece su dei troni d'argento, sotto una grande statua. Questa rappresentava la dea della giustizia, con in mano una grande bilancia d'oro. Le cinque ragazze restarono ferme al centro della sala rettangolare, le guardie che le circondavano, incluso il generale, andarono accanto alla famiglia reale.

THE THIEF  Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora