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Gregor aveva terminato di parlare. Calò un lungo silenzio, ma i volti delle ragazze parlavano per loro. Espressioni incredule, spaventate e confuse. Trascorsero alcuni minuti, senza che nessuno pronunciasse parola. Gli unici rumori che si potevano udire erano deboli e confusi. Grilli, onde del mare che si infrangevano sulle scogliere e qualche raro gufo. Il ragazzo era quasi sul punti di andarsene, il silenzio stava diventando veramente insostenibile.
Fece un leggero passo indietro, mentre i raggi della luna si riflettevano sulla sua tunica bianca.
Fortunatamente Amber prese in mano la situazione.

"Quello che ci avete detto è veramente sconcertante. Se un esercito sta per presentarsi davanti alle porte della nostra città, dobbiamo trovare un modo per fuggire."

"Ma come? Le vie di fuga saranno quasi impossibili da trovare se la regina non ha intenzione di far uscire le persone dalla città."
Disse Ann.

"Non ha intenzione di salvare i cittadini, ma voi potrete farcela se starete con me. Sono il principe, questo deve pur valere qualcosa."

"Gregor ha ragione, se stiamo insieme...possiamo farcela, la regina ci farà scappare."
Concordò Elen.

Calò di nuovo il silenzio, ma questa volta venne spezzato quasi subito.

"Ogni giorno per noi è stato una sfida." Amber guardò le sue amiche." Abbiamo dovuto dire addio a persone a noi care."
Si interruppe un attimo. "Abbiamo combattuto ogni giorno della nostra vita, uno in più o uno in meno non farà differenza."

"Queste parole sono degne del più grande dei signori della guerra."
Gregor fece un inchino, imitato poi da Ann ed Elen. Amber fece un leggero sorriso.
"Grazie."
Disse inclinando leggermente la testa.
I quattro passeggiarono per qualche minuto nei giardini, continuando a parlare dell'imminente battaglia. Presto, il mondo che conoscevano stava per essere totalmente stravolto. Città Della Luna non sarebbe più stata la capitale di Damarys, se avessero perso, questo era ovvio. Molte vite sarebbero state distrutte e altrettante sarebbero cambiate, alcune in meglio, altre in peggio. Quello scontro sarebbe rimasto impresso negli annali del continente a tre punte, ricordato per sempre.
Erano circa le dieci di notte quando i quattro decisero di tornare nel palazzo.

"Lo direte a vostra madre?"
Chiese Ann.

"Cosa? Che ho sentito tutto quel che ha detto con mio padre e Sir Andrew?
Credo di si."

"Pensate si arrabbierà?"
Domandò Amber.

"Sinceramente non lo so. Forse all'inizio sarà contrariata, ma alla fine capirà che adirarsi è inutile. Ormai quel che è fatto è fatto, e anche lei me lo avrebbe detto in questi giorni...credo."

Elen sobbalzò all'improvviso, come se qualcuno le avesse appena rivelato un segreto sconvolgente.

"Helyas...anche lui ha il diritto di sapere cosa sta per succedere! È stato così gentile e cortese con noi, deve sapere anche lui."

"Per gli Dèi...è vero...dobbiamo informare anche lui, il più presto possibile!" Concordò Amber. "Domani dobbiamo trovarlo e dirgli tutto."

Gli altri fecero cenno di si con la testa.
Appena entrarono nella sala del trono i quattro si salutarono, era giunto il momento di tornare nei loro alloggi.
Le ragazze salirono sulla loro torre. Dopo circa un'ora stavano già dormendo, allontanandosi sempre di più dalla realtà. Ma anche quando la maggior parte del castello era addormentato, c'era sempre qualcuno che rimaneva sveglio fino a tarda ora.
Gregor stava percorrendo un lungo corridoio illuminato da grandi torce di legno. Alle pareti erano appesi grandi arazzi, raffiguranti alberi genealogici della famiglia reale, scene di battaglie e immense mappe del continente a tre punte. Quel corridoio conduceva alle stanze del principe, molto distanti dagli alloggi dei regnanti. Gregor non passò la sua infanzia come un ragazzo normale, era un principe, doveva ricevere un educazione degna di un principe. I suoi genitori erano sempre stati distanti dal figlio, troppo impegnati negli affari dello stato. L'unico punto di riferimento che Gregor ebbe fu Helyas, niente di più. Crebbe nel grande palazzo. Ricevette l'educazione degna di un re, ma non conobbe mai l'affetto di un padre o di una madre. Questa distanza si rifletteva pure nella disposizione degli alloggi della famiglia reale nel castello.
Il principe era quasi arrivato al portone delle sue camere, quando scorse una figura nella penombra.
Quest'ultima si diresse verso di lui, diventando via via più riconoscibile. Era la regina.

"Gregor, ti stavo aspettando."

"Madre, che cosa ci fai qui?"

"Dobbiamo parlare, mio caro. Di cose molto importanti."

Gregor se lo aspettava, prima o poi sua madre lo avrebbe cercato per dirgli tutto. Si diressero insieme verso le stanze del principe, scambiarono poche fugaci parole durante il percorso. Raggiunsero il portone, per poi entrare in una grande stanza riccamente decorata, con imponenti forniture raffinate all'interno.
I due si sedettero sul letto.

"Devo raccontarti alcune cose...figlio mio. Non voglio metterti paura, ma tra qualche giorno un..."
Maryen non poté finire il suo discorso

"Madre, so cosa stai cercando di dirmi. So che ci sarà un grande e violento scontro a Città Della Luna."

Maryen non sembrò arrabbiarsi.
Sembrava aspettarsi che suo figlio sapesse già tutto.

"Te lo ha riferito Andrew?"

"No...io..." cercò le parole più giuste da utilizzare. Non voleva che sua madre si arrabbiasse. "Qualche giorno fa stavo passeggiando nel corridoio adiacente alla sala del trono, quello con le grandi vetrate. Ti ho visto nella penombra, sapevo che a quell'ora saresti dovuta essere nella tua sala letture, così ti ho seguito di nascosto."
Gregor alzò lo sguardo verso la regina. Quest'ultima non lasciava trasparire niente dall'espressione sul suo volto, ma ancora una volta non sembrava contrariata. Il ragazzo proseguì. "Ti ho seguito fino alla porta di una piccola stanza, ho visto chi c'era, e sono rimasto ad ascoltare."

"Va bene, è meglio che tu abbia scoperto tutto da solo. Hai riferito ad altri quello che hai sentito?"

Gregor esitò. "No, non l'ho detto a nessuno."

"Va bene." Maryen non disse altro.
Una lacrima percorse il suo volto.

"Madre, stai bene?"
Gregor si avvicinò a lei.

"Si sto bene. Sto bene."
La regina gli sorrise, dopo essersi asciugata le lacrime. Subito dopo lo abbracciò. Era uno dei pochi abbracci che il principe aveva ricevuto dai suoi in tutta la sua vita.
"Ti voglio bene Gregor, so che non te l'ho detto spesso, ma te ne voglio. E ti proteggerò, qualunque cosa succeda."

"Anche io ti voglio bene, mamma."
Gregor la abbracciò a sua volta. Anche a lui venne da piangere, cercò in tutti i modi di reprimere le lacrime, ma non ci riuscì. Il principe e la regina rimasero insieme per molti altri minuti, finché, verso mezzanotte, lei si alzò dal letto.

"Ora devo andare, buonanotte tesoro."

Gregor si alzò a sua volta.
"Buonanotte."

La regina uscì dalla stanza, mentre il ragazzo richiuse il portone. Per un po' rimase in piedi davanti alla porta, incredulo ma felice. Dopo qualche minuto si infilò tra le morbide coperte del suo letto, e si addormentò con il sorriso sulle labbra. Tutte le luci del palazzo vennero spente, così come le luci della capitale. L'oscurità si impadronì del continente a tre punte, come ogni notte. Questo però non portò la calma e i sonni tranquilli. Eserciti e navi erano in movimento, quando tutto taceva.

THE THIEF  Vol 1 Città Della Luna. #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora