23- malfoy manor

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Preparatevi perché saranno dei capitoli piuttosto lunghi.

Appena entrata nella casa di Draco fui avvolta da un fascino architettonico senza precedenti. Enormi lampadari adornati da cristalli pendevano dal soffitto, le pareti erano tappezzate di quadri di parenti importanti e di imprese magiche antiche. L'atrio si ergeva imponente con una scala che portava al piano superiore, la quale era protagonista dell'atrio stesso. Vasi di fiori di vario tipo con colori tendenti all'azzurro e al lilla sbucavano da ogni parte e, per finire, numerosi inservienti ed elfi domestici giravano per la casa con passo svelto e disinvolto.

"Probabilmente avrete fame" disse Narcissa che schioccò un dito. Due elfi domestici si presentarono davanti a me e al biondo e ci tolsero cautamente le valigie dalle mani per poi scomparire. Invece un'inserviente fece capolino subito dopo.

"Lo spuntino è pronto, Madame." ero sconvolta e imbarazzata da quanta poca autonomia la famiglia Malfoy avesse. Tutti seguirono la cameriera ed io restai per qualche secondo impietrita. Draco se ne accorse. Si avvicinò e circondò un braccio sui miei fianchi.

"Vuole essere una buona padrona di casa, stai tranquilla e rilassati. Okay Beres?" strinse la presa per poi lasciarla e raggiungere le altre tre donne.

Consumammo il nostro spuntino in salotto e parlammo del tempo trascorso mentre Draco ed io eravamo ad Hogwarts. Evitammo di parlare del nostro compito o riguardo all'Armadio Svanitore, per quello avremmo avuto tempo di discuterne insieme all'altri, che sarebbero arrivati alla Vigilia di Natale.

Draco sembrava molto rilassato accanto alla presenza di sua madre rispetto a quella di suo padre e forse era perché Narcissa non aveva grandi aspettative sul figlio ed ella svolgeva un ruolo più genitoriale rispetto a Lucius. Certe volte sembrava che non le importasse di persistere con il suo atteggiamento di superbia rispetto ai mezzosangue o ai babbani e invece sembrava molto aperta a conoscere il mondo esterno.

"Ragazzi, che ne dite di andarvi a riposare? Presumo che dopo un affaticante viaggio come il vostro, siate piuttosto stanchi. Draco, mostreresti alla tua ospite la sua corrispettiva stanza?" proprio la donna a cui stavo pensando interruppe i miei ragionamenti.

"Certo- si alzò volgendosi a me e porgendomi una mano- Berenice, vieni?" Draco era così a suo agio che non mi sembrava neanche lui. Era cosi gentile, cordiale e persino affascinante. Presi la sua mano e mi alzai per poi lasciarla nonostante lui avesse tenuto una leggera pressione nella nostra connessione.

Uscimmo dalla stanza e salimmo le scale, io dietro di lui, ammirando gli interni della sua reggia.

"Quando c'è tanto sole, questa casa risplende e non sembra neanche che faccia paura. Perché certe volte fa veramente paura." cercò di spiegarmi mentre lo seguivo.

Arrivammo a due stanze, le uniche aperte del piano, una accanto all'altra. Egli entrò in quella a sinistra.

"Ecco questa è la tua stanza." La camera era bianca e con dei cenni di blu scuro sul copriletto e nelle rifiniture dei mobili. Aveva una grande finestra che dava su un parco, probabilmente il giardino sul retro della casa, specificatamente dava su un piccolo labirinto, dove da qua si poteva vedere una statua che spiccava al centro di esso.

Il biondo si sedette su una poltrona vicina alla finestra. "Sai, mi mancherà dormire insieme a te." disse ammorbidendosi sulla superficie in cui era seduto. "Il modo in cui russi è grazioso." contiuò.

"IO? Io non russo Malfoy. Quello che russa sei tu." risposi arrossendo per l'imbarazzo. Davvero russavo di notte? Mi lanciò un'occhiata dalla poltrona e si alzò lentamente e si avvicinò a me finché non fummo a pochi centimetri di distanza.

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