ar•dor
"a feeling of strong eagerness (usually in favor of a person or cause)"
Le luci del mattino filtravano dalle tende di stoffa bianca. Erano dolci e lievi, che accarezzavano dolcemente le coperte blu del letto nel quale stavo dormendo. Per un momento mi dimenticai il motivo per il quale ero qui, non nella mia dimora, non a casa.Ributtai la testa sugli innumerevoli cuscini che c'erano lasciando i miei capelli neri sparpagliarsi. Inspirai e provai ad addormentarmi di nuovo, ma qualcuno entrò nella mia stanza quasi spaccando la porta.
"BUONGIORNO BERENICE, OGGI E' UN NUOVO GIORNO! PRONTA PER ANDARE A CAVALLO?" urlò quel figlio di buona donna di Draco.
"Per l'amor di Dio, Draco abbassa quella voce che ti ritrovi. Che ore sono?" chiesi strofinandomi gli occhi e infastidita dalla sua presenza. Dopotutto era mattina presto.
"Le sette in punto. Vestiti dai che fra due ore abbiamo la colazione." rispose sedendosi sul bordo del letto.
"Ma tu sei già vest-" mi bloccai e l'osservai in tenuta da cavallo. Indossava una giacca con ricamato lo stemma dei Malfoy e con dei bottoni dorati, una specie di calzamaglia bianca e degli stivali che gli arrivavano al polpaccio. Sotto il braccio teneva un caschetto, un frustino e nella mano teneva un paio di guanti bianco e neri. Scoppiai in una risata.
"Cos'è quella calzamaglia bianca AHAHAHAAHAH" il ragazzo mi prese la nuca e spinse la mia faccia nei cuscini quasi per soffocarmi.
"Ehi non ridere. Anche tu ce l'hai, guarda l'armadio stupida" rispose un po' seccato dalla mia risata.Mi alzai dal letto con solo una maglietta addosso, ormai era abituato a vedermi così. Aprii l'armadio e attaccata agli attaccapanni, c'era una divisa identica a quella di Draco.
"Esci che mi cambio, ci troviamo in atrio." egli sbuffò e uscì dalla stanza chiudendosi la porta dietro di sé.
Dopo essermi cambiata e messa apposto, scesi le scale ritrovandomi Draco ad aspettarmi come ci eravamo accordati. Uscimmo e camminammo per i giardini verso le scuderie.
Alle scuderie c'erano già due cavalli pronti, muniti di sella e tutto. Erano entrambi due cavalli purosangue inglesi, uno bianco e uno sauro. Entrambi di sesso maschile. Draco andò ad accarezzare il cavallo bianco."Questo è il mio cavallo. Il suo nome è Eltanin. Ce l'ho da un po' ed è un bravissimo cavallo." continuò poi dandogli due pacche sul dorso del collo.
"Invece il sauro è di mio padre. Si chiama Hyperion. E' uno dei cavalli più difficili da montare nella scuderia ma appena si abitua al tuo tocco, diventa buonissimo." Mi avvicinai cautamente per poi accarezzargli il muso e il dorso. Dopodichè incrociai lo sguardo di Draco, che stava osservando i miei movimenti.
"Mi aiuti a salire?" gli chiesi. Annuì e si avvicinò. Si mise dietro di me e mi prese i fianchi con le mani. Eravamo alquanto vicini. "Mhh, metti un piede sulla staffa." mi ordinò. Mi ero dimenticata che dovevo spingermi. "Pronta?" mi sussurrò. Annuii. Egli strinse i miei fianchi e mi fece praticamente volare in aria facendomi cadere giusta sulla sella.
"Ah dammi il casco. Lo porto via solo per rassicurare mia madre." mi tolsi il casco lasciando i miei lunghi capelli neri cadere sulla schiena.
Dopodiché salì su Eltanin, mi guardò. "Seguimi" e poi cavalcò verso le praterie****************
Il soggiorno dai Malfoy era quasi gradevole. Sembrava di essere in un mondo a parte nella campagna inglese. Era come essere in un'oasi o in un altro universo, dove splendidi giardini ergevano sontuosi, animali di vario tipo passeggiavano per la villa. Regnava la pace a Villa Malfoy, ovviamente non quando i Mangiamorte o Lord Voldemort decidevano di far visita come se fossero un lontano parente.
La mattina passò in fretta ed ebbi veramente un'occasione per conoscere meglio Narcissa Malfoy, ma soprattutto, ricevetti una nuova sfumatura di Draco: Il Draco che si sentiva a casa. Egli era molto più aperto e solare, quasi sempre con il sorriso sulle labbra e non era assolutamente apatico, come al contrario, dimostrava di esserlo mentre eravamo ad Hogwarts. Si sentiva a suo agio tra noi donne. I suoi occhi brillavano più di mille soli e si divertiva. Sembrava quasi felice. Mentre Narcissa non sembrava una madre fredda come me l'ero proiettata. Si, i suoi ideali non erano i migliori da seguire ma quello che mi sembrava di percepire era amore. Amore incondizionato verso il figlio. Lei era qui per suo figlio e per nient'altro.
Draco ed io decidemmo di passare il pomeriggio passeggiando per il parco aspettando l'arrivo dei Mangiamorte.
Passeggiammo uno accanto all'altro in silenzio, fino a quando non arrivammo vicini al labirinto, del quale ero piuttosto incuriosita."Biondino, andiamo nel labirinto?" chiesi puntando con un indice verso di esso.
"Mhh, ci perderemo lì dentro."rispose guardandomi e mettendosi le mani dentro le tasche per poi alzare le spalle in modo superficiale. Sorrisi in modo affettato.
"Non dirmi che-" mi misi a correre verso l'entrata del labirinto ridendo.
"Prova a prendermi Draco!" urlai in mezzo alle risate e mi persi tra le siepi sapendo che Draco stava correndo dietro di me.DRACO'S POV:
Ah quella ragazza mi stava portando alla pazzia. Così strana, così curiosa e così bella che non riuscivo più a sopportarla. Ormai era entrata così tanto nella mia vita che era parte di me e lei non se ne stava accorgendo. Cominciavo a nutrire un certo affetto per lei che non avevo mai provato prima. Ne volevo sempre di più, ero affamato di lei. Volevo scoprirla pezzo per pezzo, volevo essere la sua spalla come lei è per me. Volevo guardarla da vicino ed osservare quegli occhi verdi chiaro che nascondevano ricordi, passioni, emozioni. Volevo contare le poche lentiggini che aveva sul naso e volevo accarezzarle i suoi lunghi, lisci capelli corvini prima che lei dormisse.
Era una cosa nuova. Un'attrazione platonica ma anche carnale. Volevo starle vicino, abbracciarla, baciarla, accarezzarle tutti i centimetri della sua pelle estremamente lattea.Sorpreso ma anche annoiato dal fatto che ella volesse entrare nel labirinto, lasciai il mio corpo scegliere. La seguii, seguii l'ondeggio dei suoi capelli tra le siepi, seguii la sua risata cristallina e la sua figura muoversi tra il verde finché la raggiunsi e la bloccai addosso ad una siepe.
"Presa." le sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra. Eravamo così vicini che i nostri fiati si erano mescolati. Lei cominciò prendere colore, un bellissimo rosso stava tingendo le guance di Berenice. La lasciai andare, ma comunque restammo fermi dove eravamo. A guardarci, ad intercettare i nostri sguardi, a cercare di capire cosa volevamo.
Una nube nera contornò i cieli sopra le nostre teste e ci distrasse dal nostro momento. Presto, un teschio comparve sopra la mia casa. I Mangiamorte erano arrivati.
Presi la morbida mano della ragazza accanto a me e cominciai a correre verso l'uscita del labirinto. La quale sapevo dato che ero abituato ad entrarci per perdermi nei miei pensieri e per non farmi trovare dai miei genitori.
"Forza andiamo, sono qua."
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death eaters
FanfictionDue ragazzi Serpeverde, Draco Malfoy e Berenice Rosier affronteranno i loro duro destino: essere mangiamorte Non è del tutto coerente con J.K. Rowling.