16- the black lake

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Passò un altra settimana. Quella mattina decisi di alzarmi alle sei e fare un gesto estremo: nuotare nel Lago Nero. Almeno sarei morta per colpa degli Avvincini o della Piovra Gigante, sarebbe stata una bella fine.
Faceva molto freddo, anche se c'era il sole che scaldava poco.
Misi un asciugamano sotto al salice sotto al quale mi sedetti mesi fa.
Misi un piede nell'acqua tastando i sassi levigati. Era decisamente fredda, se non gelata. Rabbrividii a quel contatto.
Entrai del tutto immergendomi fino alla testa e lasciando che i capelli lunghi si bagnassero.
Feci cinque bracciate a rana verso il centro del lago e poi rimasi a riva, a osservare l'acqua del lago ondeggiare piatta.
Passò un infinità di tempo e io rimasi immersa nei miei pensieri per tutto quel tempo.
A distrarli furono due mani calde afferrarmi sotto le ascelle e con forza farmi uscire dall'acqua.
"Sei matta?" La voce riuscii a distinguerla in meno di due secondi.
Mi avvolse l'asciugamano attorno al corpo e mi abbracciò.
"Che vuoi Malfoy?" Avevo la voce ovattata siccome avevo letteralmente la faccia contro il suo petto.
"Vuoi morire? O prendere la febbre o un brutto raffreddore prima di Natale?" Chiese ignorando la mia domanda.
"Staccati da me."
"No. Ti devo scaldare."
"Devi?" Misi le mani sul suo petto e cercai di staccarmi senza successo. Lui li strinse ancora di più. Poi appoggiò il mento sui miei capelli.
"Mi dispiace. Non volevo litigare. Mi è mancata la mia mangia-amica."
"Mangia-amica? Ma hai bevuto Whisky Incendiario anche se non puoi?" Chiesi.
"Mangiamorte e amica insieme fanno Mangia-amica." Rispose.
"Tu sei pazzo." Affermai.
"Lo sono dopo essere diventato tuo amico." Continuò.
"Bene adesso vuoi gentilmente staccarti da me?" Chiesi ormai stanca di avere quel contatto.
Lentamente si staccò e riuscii ad respirare.
Vidi che avevo completamente bagnato la sua camicia ed arrossii imbarazzata.
"Scusa." Mormorai.
"Per cosa?" Chiese e prontamente indicai la camicia. Si guardò il petto.
"Tranquilla Berenice." Concluse.


***

Era di nuovo l'ora di Pozioni. Oggi avremmo dovuto preparare il Distillato di Pace. Personalmente è una delle mie pozioni preferite, solo per effetto questo è certo. Strano che per una Mangiamorte, che dovrebbe disperdere caos e disperazione, le piacciono le piccole cose come questa.

Il primo della classe, dopo due ore di preparazione, era Harry Potter. Avevo tanti dubbi sul suo conto quanto lui ne aveva su di me. Meno di un anno fa era uno dei peggiori della classe e quest'anno aveva scalato la piramide diventando il migliore e il preferito di Lumacorno.

Hermione, Draco ed io ormai eravamo stati scartati dallo stesso professore. provavo un profondo senso di invidia, ma ormai tutti lo provavano. Lui era il ragazzo sopravvissuto e lui veniva prima di chiunque altro, lui doveva distruggere il Signore Oscuro.

Comunque Harry, Hermione, Zabini, Neville ed io eravamo stati fermati da Lumacorno, per comunicarci di un'altra sua festa. La festa di Novembre. Precedentemente c'era stata la festa di Halloween ma non avevo partecipato essendo ancora debole, ed essendo ancora fasciata per portare alla perfezione un vestito adatto per l'occasione.

Sarebbe stata due giorni dopo questa lezione, avrei dovuto cercare un vestito ed un accompagnatore.

Se avessi riappacificato con i miei amici avrei invitato o Harry o Ron. Draco sarebbe stata una brutta idea dato che il professore e lui non hanno un rapporto così pacifico.

Avrei come sempre trovato un'idea perfetta provvista di piano B.

Appena finita la lezione, avendo un'ora libera, partii per andare a trovare Aries e a mandare una lettera a mia madre.

Le scrissi in velocità tutto di quello che avevo bisogno di dirle.

Cara Mamma,

Fra due giorni ho una festa organizzata da un professore per il suo club di studenti scelti. Riesci a mandarmi il mio vestito da sera nero? Se non ti facesse dispiacere sarebbe grandioso. Qua tutto bene, stiamo aggiustando l'Armadio, o meglio lo sta aggiustando Draco, io non so aggiustare neanche una sedia babbana.

Ti amo di bene, Berenice.


Arrivai alla Guferai con la mia piccola pergamena in mano. Aries era sempre vicino alla civetta di Harry, Edvige.

"Ciao bellissima Aries." dissi avvicinandomi a lei. Girò la testa di scatto e squadrandomi.

"Spero che tu stia bene, ho un piccolo favore per te. Porteresti questa pergamena a mia mamma? So benissimo che tu conosca la strada." le porsi la pergamena per fargliela vedere e poi la legai alla zampetta.

Volò subito verso l'orizzonte del tramonto, la guardai diventare un puntino come sempre accarezzando le penne lisce di Edvige, che anche lei, guardava Aries allontanarsi.

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