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Quella mattina mi svegliai accanto a lui. Passammo la notte a parlare finché non ci addormentammo, una vicino all'altro. Come l'altra mattina, i raggi del sole flebile invernale mi baciarono il viso ed infastidirono i miei occhi fino a farli aprire.

Draco stava ancora dormendo, i suoi capelli scompigliati lo rendevano adorabile. Lo scrutai contemplando tutti i suoi particolari.

Stavo nutrendo questo affetto nei suoi confronti che mi destabilizzava. Quel bacio aveva scaturito tutti i sentimenti che cercavo di ignorare. Egli era così complicato, ma allo stesso tempo era così interessante e ogni volta che i miei occhi si posavano su di lui, un fuoco si accendeva dentro di me. Adrenalina scorreva dentro le mie vene e usciva tutta la parte migliore di me per lui. Fino a quattro mesi prima lo odiavo con tutto il mio cuore, ma evidentemente mi ero soffermata sull'aspetto superficiale di Draco: il bullo senza cuore e senza anima con ideali arcaici, e adesso ero ad ammirarlo con immensa adorazione e curiosità nei miei occhi.
Mi chiedevo se avessimo potuto funzionare insieme.

I suoi occhi si aprirono lentamente mostrando le sue iridi grigie. Mi sorrise e poi si stropicciò gli occhi.
"Buongiorno piccola Berenice."mormorò con voce rauca.
"Buongiorno Draco, ti fa male la ferita?" chiesi un po' preoccupata. Si portò la mano alla guancia destra.
"Mhh no, grazie comunque per esserti presa cura di me. Tu hai dormito bene?" si sedette appoggiandosi allo schienale del letto.
"Abbastanza." risposi mimando le sue mosse. Ci fu un silenzio imbarazzante nella stanza e nessuno sapeva cosa dire o se portare l'argomento "Ma adesso cosa siamo?" alla luce.

"Ti va se facciamo colazione?" mi guardò e sorrise di nuovo. Annuii ricambiando il sorriso. Per qualche secondo restammo bloccati ad osservarci, a cercare di captare qualcosa dall'altro senza successo.

Consumammo la nostra colazione in una sala da pranzo diversa da quella dove avevamo mangiato in precedenza. Era più piccola e dava al cortile anteriore. Ed eravamo da soli, uno di fronte all'altra, silenziosi.

"Berenice"

"Mhh?" stavo ancora masticando.

"Quello che ti ho detto ieri sera......lo penso veramente- alzai lo sguardo incontrando quei bellissimi occhi nebbia- mi piaci e vorrei iniziare qualcosa con te. Tu mi scaturisci cose che non sono mai riuscito a provare, ne ad immaginare. Mi provochi così tanti sentimenti che non riesco più a contenerli." si bloccò.

Il mio cuore di strinse, persi un po' di fiato. La mia vista era annebbiata e la mia mente era completamente vuota. Era un ibrido, un mix di quello che odiavo ed amavo, era ipnotico e non riuscivo a togliere gli occhi da lui. Sembrava un angelo dannato ed era così attraente che era riuscito a catturarmi, a farmi sua senza che lo volesse ed io, in fondo volevo essere sua.

"Draco- la mia voce era secca e riecheggiava per la stanza- anche tu mi piaci." non dissi altro per paura di dire troppo. Non volevo dimostrarmi così disperata per il suo amore. La sua espressione si rilassò ed emise un lungo respiro. Mi prese la mano destra e la interlocò con la sua. Sembrava così felice, così sereno e in pace con sè stesso. Ci osservammo per un po' mentre lui mi accarezzava il dorso della mano con il suo pollice.

Poi si alzò dalla sedia e mi porse la mano. "Mi concedi una passeggiata tra la neve?" sorrisi e mi alzai prendendo la sua mano con più certezza di prima. Andammo a prendere i mantelli per poi avviarci fuori nella distesa bianca.

Le nostre mani erano ancora unite mentre camminavamo tra i giardini incontrando i pavoni e gli uccellini che si posavano sugli arbusti lasciando le loro impronte su quel fino manto bianco che stava ricoprendo tutta la campagna inglese in quei giorni.

Arrivammo alla veranda dove la mattina precedente avevamo bevuto il nostro thè dopo la corsa a cavallo.

Inaspettatamente il biondo mi prese i fianchi dolcemente facendo scontrare i nostri petti. Mi sorrise guardandomi con occhi pesanti.

Mi baciò con passione, facendo danzare le nostre lingue e scioccare le nostre labbra. Le mie mani finirono sui suoi capelli, che accarezzai lasciandole poi cadere sul suo collo candido.

Approfondì il bacio stringendo i polpastrelli sui fianchi. Mi staccai per prendere fiato e lui concluse con un bacio a stampo.

"Quanto sei bella Berenice." sussurrò per poi ribaciarmi. Sorrisi tra i suoi baci, felice di renderlo così.

Ci staccammo e appoggiai la testa sulla sua spalla facendomi cullare dal suo profumo.

"Berenice? Draco? siete voi?" m'irrigidii sentendo quella voce così familiare e cristallina. Mia madre ci stava chiamando ed era a pochi metri da noi. Mi tolsi subito dal biondo per evitare domande. Entrò nella veranda togliendosi il cappuccio di velluto attaccato al suo mantello rivelando i suoi lineamenti rovinati dal tempo, ma che restavano comunque delicati e piacevoli. Aveva i suoi capelli mogano raccolti in uno chignon che adorava farsi da tempo e il suo viso era contornato da semplici orecchini d'oro che portava quotidianamente.

"Si mamma, hai bisogno di qualcosa?" i suoi occhi azzurri si addolcirono alla mia vista e mi sorrise.

"No tesoro mio. Stavo diluendo i miei pensieri con una passeggiata ed ho visto voi.....ma non ero certa." si concentrò su Draco.

"Draco, come ti senti? Sono desolata dal comportamento di tua zia ma non pensavo arrivasse fino a là. Dopotutto siete ragazzi e siete alle prime armi se così si vuol dire....ecco."

"Relativamente bene signora. Sua figlia si è presa cura di me-" mia madre lo bloccò.

"Ahhhh, che gentile che sei stata Berenice. Sono molto fiera di te. Draco, per piacere chiamami Emeline, ormai io e tua madre ci conosciamo dal primo anno di Hogwarts e la trovo esagerata una formalità del genere." Era normale che lei enfatizzasse le minime cose che facevo, diceva che ero il suo mondo, e nonostante questo, mi ha venduto a Lord Voldemort come carne fresca.

Draco fece un lieve inchino e mi prese la mano leggermente nascondendole dietro i nostri mantelli invernali.

Mia madre inspirò:"Continuo la mia passeggiata. Ah si! Sapete.......il Signore Oscuro stasera darà un gala della Vigilia, anche per inaugurare i nuovi Mangiamorte! Non vedo l'ora che sia stasera!"

disse uscendo dalla veranda e facendo agitare il suo mantello e la sua veste scura.

Un gala della Vigilia huh?

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