CAPITOLO OTTO!🎈Passai più di due ore rannicchiata sul divano, pensando a quanto avessi deluso Luca.
Mi dispiaceva, ma non potevo farci niente. Matteo mi piaceva tanto, ed ero importante per lui, almeno, cosi mi diceva.
Misi le cuffie nelle orecchie, e cominciai ad ascoltare un po' di musica.
Non mi pentivo di nulla, infondo, se sarebbe andata a finire male con Matteo, Luca ci sarebbe stato...
Vero?
A chi avrei voluto prendere in giro; Luca quando dice una cosa, la fa. A costo di perdere le persone a cui tiene di più.
Un orgoglioso del cazzo.
Sbuffai, alzandomi dal divano e cominciando a camminare avanti e indietro per il salone, sentendo la rabbia e i sensi di colpa ribollirmi nelle vene.
Non avrei lasciato andare Matteo, ci tenevo. Ma Luca, mio cugino era l'unica persona che mi era rimasta.
Voltai la testa di scatto quando sentii delle chiavi girare nella serratura, e quando fecero ingresso Luca ed i suoi amici, insieme a Greta, in casa, abbassai la testa.
Avevo deluso tutti, o almeno cosi fecero capire, dalle loro occhiatacce.
«Siamo tornati.»
Annunciò Mirko, con quel suo tono calmo. Annuii lentamente.
Me n'ero accorta.
Avrei voluto rispondere, ma stetti zitta.
Luca mi guardò ancora un po' arrabbiato, e un po' deluso.
«Avete cenato?»
Chiesi, i ragazzi davanti a me scossero la testa.
«Vi lascio cenare in pace, a domani.»
Li salutai, salendo in camera, ma la voce dolce di Greta mi fece fermare;
«No, Alice... Non lasciarmi in mezzo a loro, bestie selvagge.»
Non risultare acida, Alice, o peggiorerai le cose.
«Uhm, ti aspetto in camera mia.»
Mormorai, tornando a salire senza essere interrotta nella mia camera.
-
«Avevano cominciato a parlare di droghe, sesso e fumo.»
Greta, entrò lentamente in camera mia, per poi chiudere la porta.
«Vuoi fumare? Ti serve qualcosa?»
Scossi la testa.
«Vorrei solo risolvere con Luca, già mi manca. È mio cugino, ed è l'unica persona che mi è rimasta.»
Mormorai, chiudendo gli occhi. Greta si sedette al mio fianco, e mi cinse le spalle con un braccio. Poggiai la mia testa sulla sua spalla, e sospirò.
«Fidati, risolverete il tutto al meglio. Anch'io ho avuto periodi cosi con Mario, ma abbiamo sempre risolto. Si mente sempre quando si dice non ci sarò per te. È tuo cugino, il tuo sangue.»
Mi cercò di consolare la mia amica.
«È che Luca, quando si mette in testa una cosa, la fa. Lo fece anche con i miei genitori, che lui reputava zii preferiti.»
«Alice, tuo cugino lo fa perché ci tiene tanto a te. È un modo per aprirti gli occhi; insomma, tu credi sul serio che Luca non ti consolerà se dovesse andare a finire male con Matteo? Guarda che ora che conosci i nostri amici, anche loro ti consoleranno. Parola di Greta Molinari.»
Ridacchiò, facendomi accennare un sorriso.
«È che... Non lo so, Greta. Mi sento terribilmente in colpa. Se ora Matteo dovesse chiamare mi arrabbierei un sacco.»
Borbottai, Greta annuii, accarezzandomi i capelli.
«Tranquilla, Ali, tutto si risolve. Io ci sarò sempre.»
«Quando Luca era fidanzato con Naomi, ragazza che mi trattava male, e litigavamo ogni minuto, io a mio cugino non dissi mai nulla. Non litigavo con lei e lui. Quando lui e lei si lasciarono, Luca piangeva peggio di un bambino. Ma io c'ero anche se io e Lu qualche giorno prima litigammo.»
Mormorai, sentendo gli occhi pizzicare.
Io e Greta restammo in silenzio per un po', stavo quasi per addormentarmi. Avevo ancora la testa poggiata sulla spalla di Greta, e lei ancora mi accarezzava i capelli.
La porta si aprii, e da essa entró in camera Mario, che mi guardava un po' deluso, un po' male, un po' dispiaciuto. Un po' di tutto. Un mix di emozioni.
«Torno tra poco.»
Greta, si alzò dal letto e si scambiò un'occhiata col fratello maggiore, per poi uscire completamente dalla camera.
«Allora, che si dice?»
Domandò il ragazzo, poggiandosi alla porta. Non risposi. Lo sguardo però mi cadde sulla sua maglia bianca, completamente trasparente, dove si poteva notare la sua perfetta tartaruga.
Ma cos...
«Luca è solo preoccupato per te, Alice.»
Prese di nuovo parola, sedendosi al mio fianco. Poggiai la testa alla testiera del letto, e chiusi gli occhi. La testa mi scoppiava.
«Lo so, Mario, lo so. Ma dovrebbe fidarsi. Cazzo, sono maggiorenne! So badare a me stessa.»
Borbottai, sentendo le lacrime scendere.
«Tranquilla, e non piangere. È una normale lite, ci sta.»
«No, Mario! Voi non capite. Io e Luca non siamo la stessa persona. Se lui ha problemi con Matteo io cosa centro? Matteo manco mi conosceva.»
«Che ne puoi sapere, sa che sei il punto debole di Luca. Smettila di giocare col fuoco, se ci tieni a tuo cugino.»
Mi alzai dal letto.
«Smettila di giocare col fuoco? Ma ti senti, Mario? Luca è tutto! Non sto giocando con niente.»
«Invece sí, se ci tieni a tuo cugino lascia quel coglione!»
«Coglione ci sarai tu, idiota! Vattene.»
Mario scosse la testa e si leccò le labbra.
«Continua a difendere quell'essere inutile, vai, resterai sola.»
Sputò con acidità, per poi uscire dalla camera e lasciarmi sola in camera, insieme ai miei singhiozzi.
"Resterai sola."
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Siamo come tanti. [TEDUA]
Fanfictionlei è la cugina del famoso trapper salernitano, Luca D'Orso, meglio conosciuto come Capo Plaza. Lui è uno dei migliori amici del cugino di lei, anche lui di fama, e dannatamente attraente, Mario Molinari, meglio conosciuto come Tedua. Lei dopo la...