CAPITOLO UNDICI!🎈

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Scusate l'assenza, ma avevo perso il profilo Wattpad e niente ora sono riuscita a recuperarlo dopo mesi e mesi che ci provavo,
e con mio stupore e gioia ho notato che la storia ha raggiunto le 1000 visualizzazioni, vi voglio bene e da domani comincerò ad aggiornare spesso.
Buon Natale!❤️🎄

CAPITOLO UNDICI!🎈

Entrai in cucina, trovando stranamente Luca sveglio, già vestito, che faceva colazione, con la testa bassa.

«Buongiorno..»

Mormorai, sedendomi difronte a lui.

Misi un po' di latte nella tazza e continuai ad osservare mio cugino che non aveva intenzione di parlare.

«Ti va se ti accompagno io a scuola?»

Domandò, con la voce roca.

Morsi il labbro inferiore trattenendo un sorriso e annuii.

«Se vuoi.»

Mormorai, posando la tazza rosa sul tavolo.

«Se non volevo non te l'avrei chiesto, scema.»

Accennò un sorriso e a me scappò una risatina.

«Andiamo.»

-

«Facciamo progressi eh?»

Greta si avvicinò alla macchina nera di Luca ed io ridacchiai, uscendo da essa.

«Luca, ci passa a prendere Mario.»

«Va bene, ciao.»

Io e Greta non avemmo tempo di ribattere che Luca sfrecciò via, lasciandoci da sole fuori al cancello della scuola.

«Allora, avete fatto pace?»

Mi chiese la mora, prendendomi sottobraccio. Scossi la testa.

«Non lo so nemmeno io, oggi parlerò con lui.»

Greta annuii, ed entrammo in classe.

«In caso tu abbia bisogno chiamami.»

Annuii sorridendo.

«Grazie Gre.»

-

«Mario basta!»

Urlai, ridendo. Il ragazzo mi fece l'occhiolino facendomi ridere più forte.

Greta era andata a correre, ed ero rimasta da sola in casa con Mario, mentre aspettavamo Diego, Luca, Paolo, Gionata e Mirko.

«Ti va una sigaretta?»

Chiese, ammiccando un sorriso.

«Dividiamola, non mi va una da sola.»

Il ragazzo alzò gli occhi ma rise.

«Okay.»

Prese una sigaretta dal pacchetto e la portò alle labbra, per poi accenderla.

Fece qualche tiro e me la passò.

«Come vanno le cose con Luca?»

Mi chiese, osservando la sigaretta tra le mie labbra. Alzai le spalle.

«Stamattina mi ha accompagnata a scuola, ma non so neanch'io cosa pensare, ma comunque siamo nella stessa casa e credo che risolveremo.»

Mormorai, guardando Mario. Quest'ultimo mi sorrise, e mi accarezzò una gamba.

«Casa mia è sempre aperta, lo sai, vero?»

Sussurrò dolcemente, mentre cominciò a fare cerchi immaginari sulla mia gamba.

Annuii, sorridendo leggermente.

«Grazie, Mario.»

Mi guardò negli occhi, e sorrise dolcemente. Il campanello suonò, facendoci sobbalzare.

Mario si alzò per andare ad aprire, ma prima si chinò verso di me, e mi lasciò un bacio sulla fronte.

Quando aprii la porta, Diego e Paolo entrarono in casa con un pacco di biscotti senza zucchero ognuno, mentre dietro di loro Luca, Gionata e Mirko avevano delle birre.

«Mario, dimmi che non avete scopato tu e Alice, o ti spezzo.»

Luca, si sedette al mio fianco. Scoppiai a ridere, rivolgendo un'occhiata a Mario e facendogli un occhiolino.

«Solo i preliminari, bro.»

Scherzò Mario, facendo ridere tutti i presenti.

«Paolo!!»

Urlai, correndo incontro al ragazzo, gli saltai addosso abbracciandolo.

«Mi eri mancato!! Non ti vedevo da quasi dieci giorni.»

Piagnucolai, facendolo ridere.

«ODDIO RAGA PAOLO CHE RIDE! ALICE FA MIRACOLI.»

Urlò Gionata, facendo ridere tutti, tranne Paolo che alzò il dito medio nella direzione del rosso.

«E giustamente Sfera, Rkomi ed Izi possono farsi fottere. Okayy.»

Risi, abbracciando anche Mirko, Diego e Gionata.

Il ragazzo dai capelli rossi però mi strinse più forte.

«Ora stai bene? Sei pronta a vivere una vita con noi? Sicura di non pensare a quel deficiente? Hai bisogno di qualcosa?»

«Gionata, sto bene!»

Risi, facendolo ridere con me.

Andai a sedermi nuovamente sul divano, in mezzo a Mario e Luca. Mario, mi avvolse le spalle con un braccio, e mi lasciò un bacio sulla tempia, evitando di farci vedere da tutti.

«Stai davvero bene con questi pantaloncini, Ali.»

Sussurrò, lo guardai e sorrisi, per poi rivoltarmi verso gli altri.

-

Dopo qualche ora, la porta si aprii e da essa fece ingresso Greta, che appena vide tutti, sorrise urlando.

«Mi eravate mancati!!!»

Urlò, abbracciandoli, uno ad uno.

Mi sentii un po' in colpa, Greta aveva passato quasi dieci giorni ad ascoltare i miei sfoghi e a cercare di farmi stare meglio.

«Vado in balcone.»

Mormorai, alzandomi dal divano ed uscendo dal salone.

Mi poggiai alla ringhiera e sospirai.

Perché Mario si stava comportando cosi?

Siamo come tanti. [TEDUA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora