CAPITOLO VENTI!🎈

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CAPITOLO VENTI!🎈

Diego camminava avanti e indietro per la camera di Greta.

«Diego..»

Greta cercò di richiamare la sua attenzione, sfiorandogli il braccio, ma Diego sussultò.

«Che cazzo vuol dire che sei incinta?! Hai diciotto anni, cazzo.»

Urlò il moro, menomale eravamo soli a casa di Greta.

«E tu lo sapevi?!»

Sbraitò Diego, contro di me. Annuii lentamente

«Dannazione! E ora?! Come lo dirai a Mario, a Luca, a Elena!»

«Non mettere in mezzo mia madre!»

Urlò Greta, spintonando il moro. Sobbalzai, e afferrai Greta per un braccio, facendola risedere sul letto. Mi voltai verso Paolo, che stava in silenzio e fissava il pavimento.

«E tu dì qualcosa!»

Mormorai verso il produttore, che alzò lo sguardo.

«Non è un errore, Greta, hai tutti noi. Ce la farai. Certo è una gran bella responsabilità, hai diciotto anni e tua madre non può permettersi di aiutarti; avrai tanti problemi, ma noi ci saremo sempre, e lo sai. Ora più che mai, Diego, dobbiamo starle vicino.»

Greta corse ad abbracciare Paolo, per poi scoppiare in lacrime.

«Ha ragione Paolo, noi ci saremo sempre, scusa per come ho reagito ieri.»

Greta, abbracciò forte anche me, bagnandomi leggermente la felpa con le lacrime.

«Sei la mia migliore amica, so che non mi avresti mai abbandonata facilmente.»

Annuii, sorridendole dolcemente. Diego stava zitto, ma guardava Greta con occhi dolci.

«Ehi»

Diego si avvicinò a Greta e le sorrise dolcemente.

«Sono zio Diego.»

Diego sfiorò la pancia di Greta, e quest'ultima lo strinse forte.

-

«Devi stare tranquilla, Greta! La prenderanno bene.»

Non è vero, non ci credevo neanch'io

«Smettila di mentirmi.»

Greta si legò i capelli in una coda alta, perfetta. Poi, afferrò il suo cellulare e insieme scendemmo in cucina.

«Ehi!»

Mario mi rivolse uno sguardo preoccupato, che cercai di evitare a tutti i costi. Cercai con lo sguardo Paolo, che stava già guardando me. In salone regnava il silenzio; Gionata fumava pensieroso, Elia invece giocava con il cellulare, Mario era seduto sul pavimento e sfidava il soffitto con lo sguardo. Io, Paolo, Diego e Greta invece non smettevamo di rivolgerci sguardi strani.

«Vi devo parlare.»

Greta si alzò dal divano, e si parò difronte a noi. Cercò lo sguardo di suo fratello, e di Luca.

«La sera di Natale io e Luca siamo stati a letto insieme, e a letto non intendo fare bei sogni, ma scopare.»

Greta si morse il labbro inferiore, agitata.

«Mi sono comportata in modo strano e non sapevo neanch'io il motivo, ma Alice mi ha aiutata.»

Sentivo la tensione di tutti, Mario cercò la mia mano che era poggiata sulla sua spalla, e subito gliela strinsi.

«Luca.. Diventerai papà.»

Mio cugino scattò in piedi, ed io abbassai lo sguardo. Mario mi strinse forte la mano, facendomi sentire un lieve dolore.

«Che cazzo vuol dire, Greta? Sono giovane, ho una carriera.. Io.. E tu lo sapevi!»

Ecco che la colpa è anche mia.

«Cosa centra ora Alice?! Non ha messo lei incinta mia sorella.»

Non me n'ero neanche accorta che Mario si fosse alzato dal pavimento, ma continuava a stringere la mia mano.

«Ragazzi..»

Paolo si mise tra i due, che si guardavano in cagnesco. Strinsi forte la mano di Mario, come per fargli capire che doveva ragionare.

«È stato uno sbaglio, lo sapevo! Sapevo che quella sera non sarei dovuto capitare nel letto insieme ad una ragazzina.»

Sbraitò Luca, dando un pugno nel muro.

«Ma certo, per te sono stata sempre una ragazzina, eh?! Anche quando a scuola mi difendevi da Vegas, quando mi sussurravi che mi volevi, che eri innamorato di me da sempre! E ora?! Ti fingi coraggioso, ti fingi forte per le tue fans, per le tue amiche! Ma invece sei un vigliacco, ecco cosa sei, Luca! Pensi solo ai soldi, e quando ce li hai non ti bastano! Non crescerò tuo figlio da sola.»

La mora sembrò perdere il fiato. Luca scosse la testa e sospirò stringendo i denti e contraendo la mascella.

«Non è mio figlio, Greta! È un errore!»

Sbiancai, sgranando gli occhi.

«C-Cosa?»

Greta ebbe un sussulto, e si avvicinò pericolosamente a Luca, guardandolo negli occhi.

«L'errore è stato scopare con te! Mio figlio non è un errore.»

Si sentii solo il rumore della mano contro la guancia di Luca.

«Lu..»

Sussurrai, lasciai la mano di Mario che sembrava incazzato e non poco.

«Non ti avvicinare!»

Mi sbraitò contro, prima di uscire di casa.

-

Erano tornati tutti a casa loro, tranne Mario, che aveva accompagnato Greta a casa sua e poi era tornato da me.

«Non ci posso credere. Diventerò zio.»

Annuii, accennando un sorriso.

«Mi dispiace per la reazione che ha avuto Luca, io..»

«Non è colpa tua, ammetto che anch'io sono parecchio incazzato, ma sono qui.»

«E perché sei qui?»

Gli chiesi, stendendomi sulle gambe di Mario, che mi accarezzò i capelli.

«Perché tu mi calmi, Alice.»

Morsi il labbro inferiore per trattenere un sorriso, e il moro abbassò lo sguardo, piegandosi leggermente in avanti. Le sue labbra sfiorarono le mie e portai una mano dietro al suo collo, per avvicinarlo maggiormente a me.

«Sono tornato.»

La voce brusca di Luca ci fece sobbalzare.

cosa stava succedendo?

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