CAPITOLO VENTIDUE!🎈

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CAPITOLO VENTIDUE!🎈

«Se sarà maschio lo chiamerò Diego, se invece sarà femmina... Beh se sarà femmina... Ci penserò.»

«Uhm credo che qualcuno ti stia ascoltando.»

Indicai Cecilia con un cenno della testa, che ci rivolse un sorriso timido. Strano, ma vero.

«Scrive ancora a Mario?»

Chiesi a Greta, che scosse la testa.

«No, si sta frequentando con un ragazzo. Un certo Edoardo, poi magari ti faccio sapere.»

Annuii, e dopo pochi secondi la prof di letteratura entrò in classe.

«Bentornati; anche se in dolce attesa.»

La prof rivolse uno sguardo a Greta che sorrise, e tutti i ragazzi della classe si avvicinarono a noi.

«Auguri!»

Greta sorrise ad una ragazza dai capelli mori raccolti in una coda e gli occhi grandi e azzurri, il naso perfetto.

«Ti ringrazio.»

La ragazza ci rivolse un ultimo sorriso e tornò al suo posto, l'ultima ad avvicinarsi fu la bionda.

«Auguri Greta, sarai una madre perfetta.»

Cecilia sorrise raggiante, e Greta la guardò con disprezzo.

«Mi dispiace per ciò che è successo con Mario; ma siamo comunque rimasti in ottimi rapporti.»

Cecilia mi rivolse uno sguardo rapido, ed io alzai gli occhi al cielo.

«In buoni rapporti intendi fartelo mettere in-»

«GRETA!»

Ammonii la mia migliore amica, che sbuffò.

«Okay okay scusa; va bene, auguri accettati.»

-

«Alice, possiamo parlare?»

Mi voltai verso Luca che era seduto sul divano e aveva una bottiglia di birra in mano.

«Smetti di bere, Luca.»

Lo ammonii, entrando in cucina. Mi versai un bicchiere d'acqua e poi tornai in salone da mio cugino, dove aveva posato la bottiglia sul tavolino.

«Dimmi, cosa vuoi? Devo andare da Greta e-»

«Voglio parlarti di Greta, del bambino e di come mi senta confuso.»

Scossi la testa e mi inginocchiai davanti a Luca.

«Hai sbagliato, Lu; hai trattato di merda la mia migliore amica, la sorella del tuo migliore amico, ma soprattutto.. la madre di tuo figlio e la ragazza di cui sei innamorato da anni.»

Mormorai, gli presi la mano e gli accarezzai il dorso.

«Spera ancora con tutta sé stessa che tu torni; lei ti ama! E sai cosa mi disse, quando eravamo a Cogoleto?»

Luca scosse la testa.

«Che lei tiene il bambino per sentirsi legata a te; tu l'hai uccisa, Luca! Le hai detto quelle cose brutte, Mario a stento ti guarda in faccia ma lei continua ad aspettarti. Sei il padre di suo figlio e so che è difficile accettarlo perché hai quasi vent'anni, è difficile prendersi questa responsabilità; papà me lo diceva spesso quando era lucido. Hai infangato tuo padre, il padre di Mario, mio padre.. Per che cosa? Per essere peggio. Crescerai tu e insieme a te crescerà questo bambino. Mio nipote.»

Gli sussurrai, sentii i singhiozzi di Luca e lo abbracciai forte, facendogli poggiare la testa sulla mia spalla.

Okay, perché tutti piangono per ogni singola cosa?!

«Ho provato a salvarli, giuro, ma non volevano.»

Mi sussurrò, gli accarezzai la testa e scossi la testa.

«Sono rimasta io; però.»

Gli sussurrai, ma lui non rispose e dopo poco mi accorsi che si era addormentato.

«Ti voglio bene.»

Gli sussurrai.

-

«Temevo ti fossi persa.»

Greta aprii la porta di casa sua, e quando vide che con me c'era anche Luca, tentò di chiudere la porta ma la fermai posizionando il mio piede davanti, e facendomi anche leggermente male.

«Mario è dentro.»

Greta alzò gli occhi al cielo e annuii, entrando subito in casa e lasciando i due alla porta d'ingresso.

«NON TOCCARMI!»

Sbraitò Greta, e augurai buona fortuna a Luca sottovoce.

-

«Mario? Sei qui? Oh porca miseria Mario! Copriti almeno!»

Urlai, coprendomi gli occhi con le mani. Il ragazzo scosse la testa e si mise velocemente una felpa.

«Piccola, ciao anche a te.»

Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sul letto del moro.

«Dovresti risolvere anche tu con Luca.»

La mascella di Mario si contrasse subito, facendomi sbuffare.

«Se Greta risolverà, risolverò anch'io. È stato uno stronzo, Alice.»

Annuii freneticamente.

«Lo so, Mario, lo so.»

«Ma è il padre di mio nipote.»

Annuii di nuovo.

«Quindi credo che qualcosa si possa fare.»

Sorrisi e Mario mi fece un occhiolino.

Siamo come tanti. [TEDUA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora