• Capitolo 12

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"Rischia perché i rimpianti sono peggio."

Tutti hanno un odore che entra, non solo nelle narici, ma anche nel loro cuore.
Un odore che ti ricorda un qualcosa.
Un odore dolce, anche se acido o amaro.
Un odore che è in realtà un ricordo o qualcosa che esiste.
Quell'odore per Cheryl era proprio quello che riusciva a sentire in quel momento, avvolta solo da una coperta, voltata verso la fonte di quell'odore.
Guardava il ragazzo dormiente, con i capelli, che ostinava a lasciarli ricci, un po' scompigliati dalle sue stesse mani, con gli occhi chiusi e le ciglia che creavano una strana ombra sugli zigomi del ragazzo.
Le labbra erano chiuse in una dolce forma tranquilla, le stesse labbra un po' arrossate per via dei suoi denti.
Gli guardava la pelle chiara e pensava che era proprio quest'ultima ad emanare quel profumo così vero.
Non capiva se fossero le coperte e le lenzuola del letto o effettivamente fosse proprio lui ad emanare quel buono odore.
Non sapeva da quanto si fosse svegliata, ma era rimasta così: voltata verso il suo ragazzo, con le coperte che le coprivano il corpo.
Non sapeva che ore erano e non le importava, sarebbe rimasta così per tutta la sua vita.
Allungò istintivamente la mano per sfiorargli delicatamente il viso.
Solo allora capì quanto effettivamente le era mancato: gli sguardi, i baci, le notti, le avventure e anche i piccoli battibecchi.
Gli occhi chiari finalmente distinsero la figura della ragazza che lo stava guardando da minuti ormai.
La stessa ragazza gli sorrise teneramente, abbassando la mano sul petto nudo di lui.
« Ehi. »
Sussurrò lei, per poi farsi prendere per i fianchi e farsi avvicinare al ragazzo dallo stesso.
« Che ore sono? »
Le chiese, così che lei si voltasse di poco per guardare la radiosveglia, che indicava le
« 8:15. »
« È così strana la cosa che dormo bene solo dopo che sco- »
Cheryl lo ammonì con lo sguardo prima che potesse finire la frase, conoscendo il linguaggio rude del ragazzo di fronte a lei.
Lo sapeva che quello che facevano era vero, ma sapeva anche quanto non potesse importargli della finezza da usare nel parlare di un argomento del genere.
« Ancora non mi hai dato un bacio. »
Deviò così il discorso, ma Cheryl rispose subito
« Non ti sono bastati quelli di stanotte?»
Filippo scosse la testa, avvicinandosi ancora di più al viso di Cheryl, che non ci pensò due volte prima di baciarlo.
Un bacio casto fu quello che gli diede all'inizio, ma poi si trasformò immediatamente in qualcosa di molto meno casto, ma tutto venne interrotto da delle nocche che sbatterono sul legno della porta.
« Basta amoreggiare! Sono arrivati i vestiti. »
Seppur ovattata, la voce di Lorenzo venne riconosciuta da entrambi.
Filippo ridacchiò con il labbro inferiore di Cheryl tra i denti, mentre lei sorrise contro le labbra di lui.
« Andiamo. »
Disse, dopo avergli dato un ultimo bacio veloce, per poi balzare giù dal letto.
Filippo sorrise, poi la seguì.

Sembravano tutti più assonnati del solito, ma Cheryl non ne capiva il perché.
Era estremamente sicura che quella notte lei e Filippo non avessero procurato rumore.
Cheryl anche, dal canto suo, era più assonnata del solito, con delle occhiaie sotto gli occhi e vari lividi violacei sulle clavicole.
« Klaus arriverà domani per portare le armi. »
Affermò Filippo, guardando gli scatoloni contenenti i vestiti.
« Biondo ed Emma? Lì chiamerai? »
Chiese Lorenzo, con voce impassibile, cosa che venne notata immediatamente da Cheryl, che si accigliò.
« Non so se chiamarli. Non voglio incasinare troppa gente con questa storia della mafia coreana. »
Affermò Filippo.
« Giusto, tu non vuoi mai farti aiutare. »
Borbottò Lorenzo, abbattendosi sulla sedia.
« Non sparare cazzate se sei arrabbiato.»
Lo rimproverò Filippo, guardandolo male.
Tutti si lanciarono un'occhiata, persino Taehyung, che non sapeva ancora bene quanto i due fossero legati.
Era seduto affianco a Madeleine e non aveva ancora spiccicato parola.
« Dico solo la verità, cosa che tu non vorrai mai accettare. »
Controbatté Lorenzo, incrociando le braccia al petto magro.
« Inoltre, io chiamerei più persone.
I coreani sono perfezionisti e sono anche così ricchi da poter chiamare mercenari per farci uccidere tutti.
Non vuoi neanche ascoltare i consigli, oltre alla verità. »
Filippo chiuse per un momento gli occhi e sospirò, poi disse
« Se non ti sta bene il piano puoi tirartene fuori. »
« Preferisco controllare tutte le tue azioni sbagliate piuttosto che starmene in disparte. »
Affermò ancora Lorenzo.
Filippo si alzò in piedi e sbatté il pugno sul tavolo, facendo sobbalzare tutti.
Cheryl poté giurare di aver visto la paura passare davanti agli occhi di Lorenzo.
« Fil', magari ci calmiamo? »
Affermò Kyle, alzandosi lentamente dal suo posto affianco a Jolanda, che guardava la scena preoccupata.
« Si, calmati. »
Sussurrò Lorenzo, che si alzò per fronteggiare il suo migliore amico.
Cheryl si alzò e cominciò ad avvicinarsi ai due, mentre Madeleine e Taehyung si mandavano sguardi d'intesa per intervenire.
« Dopo tutto quello che mi hai detto, dopo tutto quello che hai fatto per farmi venire ancora più paranoie, adesso mi dici di calmarmi? »
Disse Filippo a denti stretti.
Cheryl aveva notato il cambio repentino del comportamento dell'uno nei confronti dell'altro.
Non aveva ancora capito ciò che era realmente successo.
« L'ho fatto per il tuo bene.
Dopo che è arrivata lei sei cambiato. »
Cheryl sentì un brivido dopo lo sguardo che Lorenzo le lanciò quando pronuncio il "lei".
« Non la mettere in mezzo.
Lei non ti ha mai fatto niente, non hai il diritto di trattarla così.
Quindi, per favore, ti siedi, stai zitto e ascolti il piano, se sempre vuoi partecipare.
Altrimenti, prego - indicò il corridoio - di là c'è la tua camera. »
Filippo l'aveva davvero ammutolito, ma Lorenzo era sopraffatto dalla rabbia, così tanto che si scagliò contro Filippo.
Cheryl si mise in mezzo senza neanche pensarci: le sue gambe si erano mosse da sole.
Lorenzo si bloccò sul posto quando la vide.
« Non so qual è il problema, ma risolvetelo il prima possibile. »
Affermò Cheryl, guardata con dispiacere da Lorenzo.
Marta si alzò e lanciò un sorriso a Cheryl, per poi far sedere il suo ragazzo affianco a lei.
Cheryl si voltò verso Filippo, al quale sorrise, poi tornò a sedersi, guardando il resto del gruppo, che era scattato all'attenti.
Vide in Filippo lo sguardo di chi stava soffrendo: stava venendo distrutto da quello strano spazio che lo stava separando da Lorenzo.

Ehilà!
Il capitolo è corto ma l'ho scritto velocemente dato che in queste due settimane sono stata a Londra e quindi non ho potuto fare nulla.
Che ve ne pare della storia?
Vi sta piacendo?
Come al solito, commenti e correzioni sono ben accetti!
Enjoy💕

Criminals 2   { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora