• Prologo

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"Ci sono momenti in cui il tempo si ferma. Non importa quello che stai facendo, non importa con chi tu sia.
In quell'istante mi accorgo che qualcosa dentro di te si paralizza. Vedo i tuoi occhi che di colpo si spalancano e altre volte vedo delle gocce d'acqua minuscole che rigano prepotentemente il tuo viso, mentre tu ti senti piena, così pensante dentro, così persa.
È l'effetto di certi ricordi che ti hanno fatto ridere e anche piangere.
Altri ancora ti hanno segnato dentro, come una macchia che rimane su un maglione e non va più via.
Ci sono dei ricordi che ti hanno fatto crescere e maturare, altri invece ti hanno lacerato dentro.
So che credi che a volte sia meglio dimenticare, come quando disegni qualcosa che non ti piace e poi prendi la gomma per cancellare e in un attimo non c'è più nulla.
Ebbene, ragazza, permettimi di dirti che sono proprio i ricordi a renderti la persona che sei, quella che ha dato l'amore a persone, lo stesso amore che dovrebbe dare più a se stessa.
Tutto ciò che ti serve, tutto quello che ti manca è proprio custodito dentro di te."

« Ferita da arma da fuoco, scompenso cardiaco e diabete.
C'è bisogno di estrarre il proiettile dalla gamba, ha perso molto sangue.»
Era tutto nella norma.
Le solite persone che avevano bisogno di aiuto, le solite persone che davano aiuto.
Il trambusto dell'ospedale era, tutto sommato, calmo.
Era tutto normale da ormai un anno.
Vedeva sempre le stesse cose: quelle che avrebbe voluto vedere sin dall'inizio.
Lei, però, non era nella norma.
Quella per lei non era la normalità.
Sperava con tutto il suo cuore che sarebbe ritornata la stranezza, ma la speranza cominciava a stancarsi di lei.
Stava cominciando a fare le valige.
« La vita è stata dalla sua parte. »
Non poté non lasciarsi andare ad una risata.
Era ferma lì, nel suo camice bianco ed immacolato.
Aspettava fuori dalla sala operatoria e le varie informazioni cominciavano ad essere assorbite.
La sua concentrazione, però, sfumò via dopo il commento del ragazzo affianco a lei.
Le bastava voltare di poco il capo per vedere la bellezza di un ragazzo coreano dai lineamenti prettamente femminili che lo rendevano immacolato.
« Smettila, Taehyung. »
Glielo disse scherzosamente e rise ancora per il fatto che lui era rimasto in una posizione formale, nonostante avesse detto qualcosa di stupido e fuori luogo dall'ambiente serio, qual era quello di un ospedale.
La guardò con la coda dell'occhio, poi ridacchiò anche lui.
« Non ci promuoveranno mai se andiamo avanti così. »
Affermò il coreano, che si guardò passare davanti i paramedici.
« Perché parli al plurale? Quello stupido tra i due sei tu. »
Gli batté una mano sul torace magro e coperto dal camice, poi entrò in sala operatoria.
« Mi scordo sempre del tuo bel caratterino, Cheryl! »
Lo sguardò ridendo e scuotendo la testa.
Le piaceva immensamente il suo modo di mescolare l'inglese quasi impeccabile al suo amato coreano.
« Finiamo con questa operazione, poi andremo a prendere un caffè, ti va? »
Le disse, indossando i guanti e la mascherina.
« Non posso, Tae, ho l'ultimo appuntamento per il processo.
Poi sarò libera di avere tutti gli appuntamenti che vorrai con te. »
Gli sorrise, poi si concentrò ad osservare la ferita.
« Come sta andando? »
Le chiese, mentre operavano in completa tranquillità, come se fosse la cosa più stupida e banale che si potesse fare.
« Sono innocente, perciò bene. »
Taehyung annuì, guardandola a sottecchi.
Lui sapeva che aveva passato qualcosa che nessuno si sarebbe mai immaginato, ma lei non gli disse mai niente della sua vita passata.
Era passato un anno da quando si erano conosciuti, quel giorno in cui le medicò la ferita e le disse che aveva avuto un aborto spontaneo.
Aveva cercato tante volte di capire se fosse stata violentata o molestata, ma lei parlava di tutto tranne che del suo passato.
Tutti sapevano che lei era stata rapita dai Ghosters e che era la figlia del temuto Thomas Moraldi, ma nessuno sapeva effettivamente quello che era successo.
Per lei era un tabù parlarne.
« Quindi poi posso chiederti di uscire insieme ufficialmente? »
Le chiese, aiutandola ad estrarre il proiettile dalla gamba del paziente.
Gli sorrise.
Cheryl aveva nel cuore e nella mente solo e soltanto una persona, che le aveva promesso che sarebbe tornato, cosa che non era ancora stata fatta da un anno a quella parte.
Sapeva di amarlo ancora, ma non poteva ancorarsi ad una persona che non era fisicamente con lei.
Doveva andare avanti e Taehyung sembrava proprio la sua unica speranza.
Un ragazzo coreano di soli ventun anni, che le aveva curato la sua salute e si era sempre preoccupato per lei durante quel periodo di tempo, era il suo mentore come dottore e il suo amico migliore in quei tempi.
Tutti si voltavano a guardarla con sguardo di pietà e compassione, perché tutti sapevano ciò che le era accaduto, ma allo stesso tempo non sapevano proprio nulla.
Lui, invece, era stato l'unico ad interessarsi di ciò che le era successo per il suo bene, non per uno sfizio personale.
Cheryl, però, gli aveva fatto capire che niente e nessuno l'avrebbe fatta parlare di ciò che aveva passato.
Taehyung, difatti, non le chiedeva quasi mai ciò che in realtà voleva sapere, solo quando era strettamente necessario.
Lo sentiva che in lei qualcosa non filava liscio.
Gli bastava guardarla negli occhi.
C'era quel buio che lo incuriosiva da morire e Cheryl guardava il viso angelico del ragazzo e cominciava a pensare a come avrebbe reagito se lui fosse tornato a riprenderla, sempre se lo avrebbe fatto.
Dopo tutto quel tempo si era interrogata molte volte sul fatto che forse aveva immaginato che lui le avesse detto che sarebbe tornato.
Il problema per lei era l'attesa e la sua mente che vagava ancora tra le strade dell'illegalità, lì dove aveva trovato tutto.
« C'è bisogno che ti risponda? »
Alzò gli occhi sul ragazzo con un sorriso a trentadue denti, che contagiò anche il coreano.
Lui, inevitabilmente, provava qualcosa per Cheryl.
Non era amore, forse protezione nei confronti della ragazza di cui, in fin dei conti, si era preso cura.
« Ti devo accompagnare? »
« Ti direi di sì se solo il tuo turno finisse alle quattro come il mio. »
Taehyung la guardò chiudere la ferita e poi togliersi i guanti.
Lo guardò sorridendo, poi uscirono insieme dalla sala operatoria.
« Posso venire a prenderti appena finisci. »
Cheryl gli sorrise e annuì.
« Adesso vado, ti chiamo quando ho finito così mi raggiungi in caserma. »
Il coreano si era sempre offerto di non lasciarla mai sola, o almeno da quando aveva assistito alla scena più triste che avesse mai visto.
Chicago era molto spesso vuota d'inverno e quello che aveva visto era accaduto proprio in un giorno invernale.
Cheryl camminava verso casa sua, nella più totale e apparente tranquillità, e lui era appena uscito da una caffetteria quando la vide fermarsi a guardare un punto indefinito della strada davanti a sé.
Si accigliò, non capendo minimamente cosa le fosse successo.
Voleva andare a salutarla normalmente, non correre verso di lei e prenderle una mano per farla distrarre da quel punto indefinito che le aveva riempito gli occhi di lacrime.
Cercò di chiederle cosa le fosse successo, ma lei non aveva mai risposto.
D'altro canto, Cheryl non poteva di certo dirgli che il punto della strada in cui si era soffermata era proprio dove vide un paio di occhi chiari.
Non poteva credere che finalmente era tornato, ma in realtà era tutta immaginazione, tutta fantasia, tutta psicologia.
La sua mente era malata di un ragazzo che non era più con lei, e quello strano morbo le faceva ricordare immagini belle nel passato, ma cattive nel presente.
Lei lo rivedeva ovunque.

Ciao a tutti!
Sono tornata, siete felici?
Questo è il prologo ed è un capitolo che fa sgorgare gli altri, perciò è molto discorsivo e non ci sono molti dialoghi.
Cosa ne pensate del nuovo personaggio Taehyung?
Qual è la vostra prima impressione sul personaggio interpretato proprio da Kim Taehyung?
Mi raccomando, voglio tanti commenti!
Comunque ribadisco che non farò tanti "spazi autrice", solo se necessario, ma voi potete farmi domande se avete dubbi, esprimere un parere o fare correzioni, SEMPRE COME EDUCAZIONE.
Detto ciò, cari lettori...
Enjoy💕

Criminals 2   { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora