"Lui è la combinazione perfetta tra perversione e tenerezza."
Erano tutti un po' sconvolti dalla loro recente scoperta.
Più che sconvolti, in realtà, erano confusi, davvero confusi.
Il microchip era stato impiantato nel collo del povero Bangtan, così chiamato da Taehyung - diceva che in coreano voleva dire "antiproiettile" - per risalire a loro, ma non era stato attivato.
Dentro di esso non c'era nemmeno una piccola memoria che potesse registrare gli spostamenti del cane.
Non c'era una telecamera, né un microfono.
Niente di niente.
« Era solo una distrazione o è solo il microchip del cane? »
Chiese Lori, spezzando il silenzio creatosi per riflettere.
« Non lo sappiamo e non lo sapremo mai. »
Affermò Filippo, guardando il cagnolino che si era finalmente svegliato dall'anestesia.
« Cosa facciamo ora? »
Era ormai mattina e nessuno aveva chiuso occhio, troppo impegnati a studiare il microchip.
Era stato persino chiesto a Cheryl e a Taehyung di controllare un'altra volta, per evitare di dimenticare qualcosa che non avevano notato prima.
Cheryl e il coreano, dal canto loro, sapevano che ogni cosa che facevano la facevano con discreta perfezione, difatti, seppur avessero controllato un'altra volta per far stare tranquilli gli altri, il cane era pulito da ogni marchingegno tecnologico.
« Klaus dovrebbe arrivare a momenti con le armi. I vestiti sono pronti? »
Chiese Filippo, rivolgendosi a Marta e Jolanda, che aveva in braccio la piccola Lydia.
« Si, vado a prenderli. »
La madre lasciò la bimba tra le braccia di Cheryl, che era la persona più vicina a lei.
Amava quando teneva in braccio Lydia, era una sorta di scudo, come se quando erano insieme niente avrebbe potuto far del male a lei o alla bimba.
La guardò negli occhi e non poté non pensare a quanto avrebbe voluto per lei una vita normale, senza doversi nascondere dalla polizia.
Pensò poi che, forse, suo figlio avrebbe fatto la stessa fine se non avesse avuto un aborto spontaneo.
Si rattristò al pensiero.
« Tutto bene? »
La mano calda di Filippo si poggiò dietro la schiena della sua ragazza, che si risvegliò dai suoi pensieri.
« Si, tutto bene. »
Gli sorrise, poi lasciò un bacio sulla testolina di Lydia, che le si era accoccolata al petto in una dolce smorfia causata dalle guance paffute.
« Ecco qui. »
Jolanda tornò dal resto del gruppo con un enorme scatolone.
« Non vi lamentate se i vestiti non vi piacciono, ma sono gli unici a cui possono essere apportate modifiche, ergo, nasconderci le armi. »
Spiegò Marta.
« Oh, siamo tutti bellissimi, ci starebbe bene anche un sacchetto della spazzatura addosso. »
Scherzò Kyle, provocando una risatina generale.
« Scusate, ma chi è questo Klaus? »
Chiese Taehyung e, come se la risposta fosse quella, il campanello suonò.
« Ora lo conoscerai. »
Affermò Cheryl, dando indietro la bambina alla sua mamma.
Klaus fece ingresso nel salone dietro a Filippo, che si era impegnato nel farlo salire il più velocemente possibile, nella speranza che avrebbe iniziato uno dei suoi tanti discorsi solo quando si sarebbe trovato nell'appartamento, al sicuro.
Difatti, così fece.
« Oh ragazzi, quanto tempo è passato.
Kyle, Marta, Jolanda, come state?
Ciao piccola Lydia, quanto sei cresciuta!
Ciao, bel nasino! »
Salutò tutti velocemente, con il suo fare frenetico, poi si rivolse tutto a Cheryl, che lo abbracciò assecondando il suo ego.
« Come stai? »
Non fece in tempo a rispondere alla domanda che gli pose la ragazza perché venne catturato dalla rossa.
« Madeleine! »
« Klaus. »
I due ragazzi si abbracciarono, come se si conoscessero da una vita, e infatti era così.
Nessuno in quella stanza sapeva del fatto che Klaus e Madeleine si conoscessero, ma non era una cosa di cui sorprendersi, dato che di sicuro si erano conosciuti in uno dei gala organizzati da Madeleine.
La conversazione tra la rossa e Klaus terminò velocemente, dato che l'uomo venne rubato dalla chioma blu di Taehyung.
« 안녕 매력적인 소년. »
(Letteralmente: "ciao ragazzo affascinante".)
Taehyung sbarrò gli occhi e gli si tinsero le gote di un leggero rosa.
Non poteva immaginarsi mai nella vita che quell'uomo, che si era ritrovato davanti, sapesse parlare il coreano, seppur avesse una pronuncia da classico americano.
« Sai parlare il coreano? »
Gli chiese, mentre non si accorgeva di come tutti gli altri presenti avevano avuto più o meno la stessa reazione: occhi sbarrati di chi non crede a ciò che sta succedendo.
« No, so solo dire questo per accaparrarmi qualche bel ragazzo coreano. »
Disse Klaus, con nonchalance.
« Ah. » Affermò Taehyung, abbassando lo sguardo, imbarazzato.
« Come ti chiami, figaccione? »
« Sono Kim Taehyung. »
Il ragazzo dai capelli blu mantenne sempre la sua classe e la sua educazione, nonostante si sentisse terribilmente in imbarazzo.
Nessuno aveva ancora capito cosa gli aveva detto Klaus, ma Cheryl moriva dalla voglia di saperlo.
« Secondo me gli ha detto "Stasera ci vediamo nel tuo letto". »
Cheryl sussultò appena quando Filippo le sussurrò alle orecchie quelle parole, ma poi dovette lasciar andare una piccola risatina, fermata velocemente per ascoltare ciò che Klaus continuò a dirgli
« Non so come sia possibile che tu sia terribilmente sexy ma anche così dolce allo stesso tempo. »
Taehyung si grattò la testa imbarazzato, poi intervenne Madeleine
« Si, Klaus, hai ragione, ma io terrei le mani in tasca se fossi in te. »
La ragazza si poggiò sul petto di Taehyung, facendo scaturire uno scambio di occhiata generale, come per chiedersi "Avete visto?".
« Klaus, dove sono le armi? »
Chiese Lorenzo, nella speranza di spezzare l'imbarazzo che si era creato nella sala.
« Oh, le armi sono fuori la porta. »Cheryl si sentì per un momento come se non fosse in una gang criminale.
Le sembrava di stare in un camerino di un atelier insieme alle sue amiche.
Jolanda e Marta le avevano fatto provare una vasta gamma di vestiti adatti per un gala e adatti a nascondere delle armi.
« La festa sarà anche in maschera! »
Annunciò Madeleine, entrando nella stanza con un grosso scatolone pieno di maschere: dalle più eleganti ed elaborate alle più semplici e sciatte.
« Ragazze, i vestiti sono tutti uguali per me. »
Affermò Cheryl, guardandosi allo specchio nell'ennesimo vestito che stava provando.
« In effetti hai ragione, ma ne devi scegliere per forza uno. »
Le disse Jolanda, sistemandole la gonna.
Erano tutti neri, lunghi e da sera.
« Se non sai quale scegliere, scegli quello che Filippo ti toglierebbe più volentieri. »
Disse Marta, facendole l'occhiolino.
Inevitabilmente Cheryl si fece rossa in viso, ma ridacchiò per la piega scherzosa che aveva preso la conversazione.
« Quale vestito ti toglie più volentieri Taehyung, invece? »
Esclamò Cheryl dopo aver smesso di ridere, riferendosi a Madeleine.
La rossa abbassò gli occhi e si guardò attorno: era in un vicolo cieco.
« Si, Marta, arrivo! Avete sentito? Mi stanno chiamando. »
Balbettò lei, avanzando lentamente verso la porta.
« Scusami, io sono qui. »
Annunciò Marta, scatenando la risata di tutte.
Madeleine si mise una mano in viso e ridacchiò nervosamente.
« Lo abbiamo capito tutte, Mad.
Non serve che ce lo nascondi. »
Disse tranquillamente Jolanda, aiutando Cheryl ad indossare un altro vestito ancora.
« Okay! Lo ammetto: ho un debole per i coreani e Taehyung è meraviglioso. »
Annunciò Madeleine nel più totale imbarazzo.
« Perfetto, dovrò solo far confessare Taehyung e finalmente un'altra coppia si formerà. »
Disse Cheryl, con evidente felicità nella voce.
Le piaceva Madeleine e sapeva che piaceva molto anche a Taehyung, che aveva gusti difficili.
Si, si era sentita come una ragazza normale con le sue amiche.
Ne era felice, ma mancava la più importante.
Jade non era più lì con loro.
STAI LEGGENDO
Criminals 2 { Irama Plume }
FanficMesi passati, amori non finiti. Cheryl sembra aver ritrovato la vecchia vita, ma la sua vera vita ancora non l'aveva ripresa in mano. La mafia coreana intralcerà le loro vite, ma come ne usciranno fuori? SEQUEL DI "Criminals { Irama Plume }" #1 in...