• Capitolo 10

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"Era lunatica, ma quando rideva era il sole."

La casa era apposto, proprio come l'aveva lasciata.
L'unica cosa che non era apposto era il letto, ancora disfatto.
Tutto era pulito e l'odore di casa le invase le narici.
Non le era mancato più di tanto quel misero, moderno e piccolo appartamento.
Era nella sua vera casa, quella fatta da persone, non da mura.
« Dove hai lasciato la valigia questa volta? »
Sobbalzò, sentendo la voce di Filippo dietro le sue spalle.
« Dentro l'armadio. »
Indicò l'anta bianca del grande armadio, che venne aperto velocemente da Filippo.
« Muoviamoci. »
Afferrò la valigia e la mise sul letto.
Proprio come la prima volta, erano usciti quando era ancora buio per non destare sospetti.
Infatti era tutto buio, non potendo nemmeno accedere la luce per evitare di essere visti.
Cheryl si mise subito all'opera, ponendo ordinatamente, ma anche velocemente, le sue cose nella valigia.
Fece avanti e indietro per la stanza e per la casa, concentrandosi su quello che doveva prendere.
Mise tutto quello che aveva in mano nella valigia, quasi pronta, poi si voltò.
Andò a sbattere contro il petto di Filippo, che evidentemente si era avvicinato a lei.
Cheryl alzò lo sguardo sui suoi occhi.
« Solo uno. »
Le sussurrò, per poi prenderle il viso tra le mani e baciarla.
Cheryl non si aspettava quel cambio di programma così drastico, ma era di suo gradimento.
Realizzava sempre di più che, dopo ogni suo bacio, gli era mancato troppo.
« Ti sei calmata? »
Si riferì al giorno prima, quando non poteva ascoltare nessuno.
Cheryl annuì e poi gli disse
« Non ci voleva un tuo bacio per farmi calmare, non montarti la testa.»
Glielo disse scherzosamente, infatti poi si mise a ridere.
« Finito? »
Le chiese, quando chiuse la valigia.
Annuì nuovamente, poi Filippo si avvicinò ancora.
Si aspettava un altro bacio, invece le mise la maschera e poi prese la valigia.
Cheryl aveva sentito la mancanza della maschera che le toccava dolcemente le labbra.
Aveva indossato tante volte la mascherina dell'ospedale, ma quella era diversa: sapeva di vita.
La sua vita, alla fine, era il ragazzo che camminava davanti a lei, a prescindere dal fatto che era il criminale più ricercato in tutta Chicago.
Era innamorata di lui e se lo sarebbe tenuto stretto.

La sua casa era silenziosa e buia, ma non poteva accendere la luce, a detta del ragazzo dai capelli rossi tinti.
« Metti tutto in una valigia, poi andiamo via. »
Gli disse, dietro la maschera che indossava anche lui, non appena entrarono in casa.
Taehyung era concentrato nell'essere veloce, ma estremamente silenzioso allo stesso tempo.
Kyle si guardava intorno, mentre il ragazzo dai capelli blu preparava la sua valigia.
« Posso farti una domanda? »
Gli chiese subito dopo.
Taehyung sorrise sotto i baffi: gli ricordò vagamente la conversazione avuta con Madeleine la mattina precedente e decise che avrebbe risposto con la stessa tecnica della ragazza.
« Me l'hai appena fatta. »
Kyle ridacchiò, poi però continuò
« C'è stato qualcosa tra te e Cheryl? »
Taehyung si voltò verso Kyle e disse
« Le ho curato la ferita che il suo "fidanzato" le ha fatto e poi le ho dovuto dire che- »
Si fermò subito, sapendo benissimo che Cheryl gli aveva chiesto di mantenere il suo segreto.
Si morse la lingua perché se lo stava facendo sfuggire.
« Cosa le hai dovuto dire? »
Chiese Kyle curioso.
« Niente. Lei è la mia migliore amica, non ho mai avuto nessun rapporto con lei come lo ha con Irama. »
Kyle annuí, pur sapendo che gli stava nascondendo qualcosa.
Non voleva pressarlo, per lui era già tanto stare insieme ai Ghosters.
Gli ricordava i primi tempi in cui Cheryl era appena arrivata, ma Kyle vedeva che Taehyung non era come lei: era metodico e sapeva che stava rimanendo lì con loro solo per proteggere la sua migliore amica.
« Odi Irama? »
Gli chiese, quando il ragazzo coreano chiuse la valigia.
« Perché dovrei? »
Taehyung sembrava un po' interdetto.
Per lui non era la persona più gentile e affidabile del mondo, ma pensava che qualcosa di buono doveva pur avere se Cheryl doveva essere così innamorata di lui.
Tuttavia, non aveva mai mandato giù il fatto che l'aveva ferita, messa incinta e poi abbandonata.
Cheryl gli aveva ripetuto molte volte che lo aveva fatto per proteggerla e che non sapevano che fosse rimasta incinta, ma Taehyung rimaneva sulle sue: quel ragazzo non gli piaceva e mai gli sarebbe piaciuto.
Non poteva però dire tutto a Kyle, si limitò a rispondere
« Non lo conosco, non posso giudicare. »
Kyle sorrise e annuì
« Penso che tu sia una brava persona.
Non preoccuparti, non ti faremo niente e a te basta ascoltare Irama, anche se si vede che non ti va a genio.»
Taehyung si bloccò un attimo a guardare il ragazzo: non era così stupido quanto pensasse.
Gli fece un cenno con il capo e poi si fece seguire fuori all'appartamento.
Solo una domanda gli sorse spontanea: "Andrà veramente tutto bene?".

Come al solito, tutti erano seduti attorno al tavolo per ascoltare ciò che che il capo doveva dire.
Quella volta, però, insieme a lui c'era una ragazza dai capelli rossi ad esporre ciò che dicevano fare.
Cheryl, seduta affianco al posto a capotavola, occupato da Filippo, non poteva di certo negare a se stessa di essere gelosa, ma non poteva neanche alzarsi e dire a Madeleine di stare almeno ad un metro di distanza.
Lei non aveva di sicuro fatto niente di male per far scaturire la sua gelosia, ma era più forte di lei: era gelosa del suo amore.
« I gala sono feste molto grandi, ci sono un sacco di invitati, perciò è molto facile farsi riconoscere. »
Tutti prestavano attenzione alle parole di Filippo, che guardava i suoi compagni dall'alto mentre parlava.
« Di conseguenza, Madeleine vuole farlo diventare una festa in maschera.»
Cheryl annuì: non era male l'idea e alla fine guardò il lato positivo della brutta situazione di un premeditato omicidio.
« C'è solo un problema: le armi non possono essere portate, ma in questo caso non possono essere in bellavista.
Perciò, Marta e Jolanda si occuperanno di cucire dei vestiti adatti alla situazione, dove nascondere bene le armi. »
Continuò Madeleine, guardando le due donne che annuirono.
« Per i ragazzi non è un problema, ma per noi due- »
Guardò Cheryl, che sarebbe stata l'unica donna insieme a Madeleine ad andare al gala.
« - è un grande problema.
Perciò dovremmo comprare dei vestiti dove è facile nascondere le armi, quindi che contengono dei porta oggetti fatti apposta per essere custodite senza far notare la loro presenza. »
Cheryl pensò che l'osservazione della ragazza rossa fosse giusta, ma solo una domanda le affiorò in mente e sembrò la stessa che Lorenzo porse
« Dove comprate questi aggeggi? »
Ci fu un momento di silenzio in cui tutti si misero a pensare, poi Cheryl vide il viso di una persona a lei conosciuta.
Una persona particolare e che mai si sarebbe dimenticata.
Sorrise e disse
« Klaus Sheehan. »

Criminals 2   { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora